Dopo aver servito come membro della Pontificia commissione per la tutela dei minori negli ultimi nove anni, ho presentato le mie dimissioni che sono state accettate il 14 marzo 2023.
Desidero ringraziare il Presidente, i membri e il personale della Commissione, sia passati che presenti, che condividono la speranza di costruire una Chiesa più sicura.
La protezione dei bambini e degli adulti vulnerabili deve essere al centro della missione della Chiesa cattolica. Questa era la speranza che io e molti altri condividevamo fin dalla nascita della Commissione, nel 2014. Tuttavia, nel corso del mio lavoro in seno alla Commissione, ho notato questioni che devono essere affrontate con urgenza e che mi hanno reso impossibile continuare.
Nel corso degli ultimi anni, mi sono sempre più preoccupato di come la Commissione, a mio avviso, abbia raggiunto questo obiettivo, in particolare nell’area della responsabilità, della conformità, della responsabilità e della trasparenza. Sono convinto che questi siano i principi che qualsiasi istituzione ecclesiastica, e tanto più la Pontificia commissione per la tutela dei minori, è tenuta a rispettare.
Per quanto riguarda la conformità, c’è stata una mancanza di chiarezza sul processo di selezione dei membri e del personale e sui rispettivi ruoli e responsabilità.
Un’altra area di preoccupazione è quella della responsabilità finanziaria, che ritengo inadeguata. È fondamentale che la Commissione mostri chiaramente come vengono utilizzati i fondi per il suo lavoro.
Inoltre, dovrebbe esserci trasparenza su come vengono prese le decisioni all’interno della Commissione. Troppo spesso non ci sono state informazioni sufficienti con comunicazioni vaghe con i membri su come sono state prese determinate decisioni.
Infine, non sono a conoscenza di alcun regolamento che disciplini i rapporti tra la commissione e il Dicastero per la dottrina della fede, da quando la commissione è stata inserita nel Dicastero lo scorso giugno.
È a causa di questi problemi strutturali e pratici che ho deciso di separarmi dalla Pontificia commissione per la tutela dei minori.
Intendo concentrarmi sul mio nuovo ruolo di consulente della diocesi di Roma e di direttore dell’Istituto di antropologia (IADC) per rendere il mondo un posto più sicuro per i bambini e le persone vulnerabili attraverso i nostri sforzi accademici e scientifici.
Rimango disponibile a discutere di tutela con la Commissione e spero che le questioni sopra menzionate possano essere risolte in modo sostenibile.
Con tutto il rispetto per la persona del reverendo padre Zollner, trovo avvilente questa prassi nella Chiesa cattolica di esprimere il proprio punto di vista dopo comunicati ufficiali (https://www.vaticannews.va/it/vaticano/news/2023-03/zollner-dimissioni-pontificia-commissione-tutela-minori.html). Tanto più che a) suppongo che i comunicati ufficiali vengano scritti con il consenso dell parti, b) queste prese di posizioni sembrano smentire, se non contraddire quanto viene affermato nel comunicato. Il tutto, guarda caso, accade quando il papa è ricoverato in ospedale. Forse si fa migliore figura tacendo.