Klaus Müller è direttore del Dipartimento per le questioni filosofiche fondamentali della teologia presso la Facoltà cattolica di teologia dell’Università di Münster; ex Rector Ecclesiae della chiesa domenicana di Münster e omileta della comunità universitaria cattolica di St. Ludgeri.
Il 12 novembre 2017 la chiesa dei domenicani di Münster è stata profanata, ossia sconsacrata. Con questa procedura essa è divenuta un edificio secolare. Per ben 43 anni i professori della Facoltà cattolica di teologia dell’Università di Münster vi avevano celebrato la messa e tenuto l’omelia.
Da ultimo, nonostante assicurazioni di altro tipo fatte solo poco tempo fa, gli uffici del comune di Münster responsabili per la questione hanno voluto accelerare i tempi. Dopo una totale assenza di idee, durata per anni, hanno messo mano a qualcosa che vogliono presentare come un evento sensazionale.
L’artista Gerhard Richter, stimato a livello mondiale e conosciuto per le sue impagabili opere, regala alla città di Münster uno spettacolare ensemble artistico: una riproduzione del famoso pendolo parigino di Foucault. Un’opera da realizzare proprio nella chiesa dei domenicani.
Gli artisti, nuovi sacerdoti
Giovedì 30 novembre Richter stesso è venuto a Münster per presentare il progetto. In occasione della conferenza stampa l’artista, come altri responsabili coinvolti nel progetto, hanno espresso alcune osservazioni talmente fuori luogo che non possono rimanere senza una qualche replica.
Nel corso dell’intervista, Gerhard Richter ha affermato che è buona cosa, di cui si rallegra, che la sua installazione artistica del pendolo venga realizzata in una chiesa; questo, infatti, simbolizza qualcosa come una piccola vittoria della scienza sulla Chiesa. Inoltre, l’artista si è mostrato compiaciuto del fatto che il pendolo oscilli proprio nel luogo in cui prima si trovava l’altare.
Più banale di così non può essere. Per caso, Richter si è dimenticato a chi il pensiero occidentale deve la sua orientazione verso la ricerca e l’intelligenza – anche se talvolta è potuto sorgere un qualche conflitto fra ragione e autorità? Senza menzionare il fatto che gli esiti dell’esperimento del pendolo di Foucault, dopo la sua ripetizione nel Pantheon di Roma, erano stati riconosciuti anche dalla Chiesa cattolica.
E se prova piacere nel fatto che il suo pendolo gratti il pavimento dove fino a poco tempo fa cristiani e cristiane celebravano all’altare il mistero della loro fede, allora posso dire solo che da un’artista della sua portata mi sarei aspettato qualcosa di più. Ma Gerhard Richter è convinto che non ci siano più né preti né filosofi, così che solo gli artisti (quindi anche lui) siano le persone più importanti nel nostro mondo (cf. http://www.art-magazin.de/kunst/10105-bstr-zitate-von-gerhard-richter/73395-img).
La Parola predicata
Non dovrebbe quindi sorprendere più di tanto se il sindaco di Münster, in occasione della conferenza stampa, si sia sentito in dovere di affermare che, con la replica del pendolo attraverso l’installazione di Gerhard Richter, la chiesa dei domenicani diventa un luogo in cui le domande irrisolte dell’umanità giungono alla loro maturazione e le persone vengono introdotte alla conoscenza.
Ma cosa succedeva in questo luogo dal primo giorno della sua consacrazione, avvenuta 290 anni fa nel 1728? E cosa è successo negli ultimi 43 anni in cui la chiesa dei domenicani è stata la cappella universitaria della Facoltà cattolica di teologia? Nessuna riflessione, nessun giungere alla conoscenza, nessun confronto con le domande irrisolte dell’umanità?
Mondo inverso
L’ironia del tutto: proprio nel momento in cui la comunità universitaria cattolica di Münster si radunava nella sua nuova casa (la chiesa di St. Ludgeri) a Lipsia, ritenuta la città più atea della Germania, veniva inaugurato il nuovo spettacolare edificio della chiesa universitaria evangelica di S. Paolo, che era stata distrutta 60 anni fa dai comunisti.
In contemporanea, nella presunta città cattolica di Münster, si metteva fuori dalla porta di casa la comunità della più grande facoltà cattolica di teologia del mondo presente in una università statale. Per qualcosa del genere c’è una sola parola: mondo rovesciato.