Un amico, profondo conoscitore dell’Ucraina e delle tradizioni orientali, ci scrive a commento delle nostre informazioni.
Cara SettimanaNews,
il cambio in Ucraina è visto dall’interno della nazione ucraina in modo anche più originale rispetto a noi. È utile alla vostra opera informativa avvertire i cambiamenti di umore e di mentalità che si formano nel vissuto delle comunità.
Per esempio, conosco un responsabile in una comunità monastica nell’Ucraina occidentale, uomo molto saggio. Mi ha fatto notare che dopo l’avvio della Chiesa ucraina ortodossa (riconosciuta da Costantinopoli) gli equilibri interni fra le confessioni si stanno piano piano riequilibrando. Paradossalmente rispetto a quanto si poteva attendere oggi vi è una armonia e un dialogo maggiori rispetto a prima.
Le varie comunità confessionali si stanno adattando e riconoscendo. L’Arcivescovo maggiore della comunità greco cattolica ucraina potrebbe trovarsi in una posizione più comoda dialogando allo stesso livello con il Metropolita Epifanii, della Chiesa ucraina ortodossa. Le due Chiese ortodosse considerate «scismatiche» e «autocefale» si sono come annullate dando luogo a una nuova entità ecclesiale. Nessuno adesso può dire «poveri noi, dimenticati da tutti». Nessuno non ha più scusanti per non lavorare. Ora possono impegnarsi tutti.
Insomma, secondo alcune voci locali sembra che attraverso questo atto del Tomos, cioè il riconoscimento dell’autocefalia da parte di Costantinopoli, si stia constatando una nascosta provvidenzialità che all’inizio non si vedeva.
Un candidato «anomalo»
Per il peso che la politica ha avuto nel riconoscimento i risultati delle prossime elezioni non saranno marginali. Ma, per ora, non si capisce chi vincerà davvero il confronto democratico. Ultimamente è entrato in scena un candidato molto interessante, oltre a Poroshenko e a Julija Tymoshenko e altri, un uomo onesto che ha sempre fatto solo il suo lavoro e nessun altro bussinness, un economista che è anche attore, sceneggiatore, comico e produttore: Volodymyr Zelenskiy (classe 1978).
Ha firmato il film Sluga Naroda, Al servizio del popolo, nel 2015. Già allora, quindi in tempi non sospetti, si faceva il ritratto possibile di un presidente, al servizio della gente, dotato di autentica umanità. Si potrebbe dire che il film stesso sia il suo manifesto elettorale. L’interessato va dicendo che, anche se non vincerà le elezioni, almeno avrà portato nel dibattito civile qualcosa di nuovo, un discorso politico all’altezza. Il personaggio è molto seguito dai giovani, dagli adolescenti ai 30/35enni. Sarà molto interessante seguirlo almeno nelle prossime mosse.