Al carissimo papa Francesco,
e all’arcivescovo Emil Paul Tscherrig (Nunzio Apostolico in Italia),
anche se purtroppo, in quanto laici, non ci viene ancora richiesto alcun consiglio sulla designazione del nuovo vescovo di Caserta avvertiamo il dovere di farci carico di fornirvi il profilo del vescovo di cui la nostra diocesi ha grande bisogno. Non vogliamo darvi dei nomi, sebbene certo li abbiamo, ma affidarvi un impegno.
Non serve che il nuovo vescovo sia un buon amministratore quanto un evangelizzatore che metta al primo posto la gioia del Vangelo da condividere quotidianamente con tutti.
Egli deve aderire non verbalmente ma concretamente al magistero di papa Francesco ed essere un vescovo che ha un episcopio dalle porte sempre aperte a tutte le ore del giorno per ricevere sempre tutti senza appuntamento e senza protocolli, un vescovo che dà la preferenza ai più impoveriti e alle vittime di ingiustizie e razzismo e che è del tutto disinteressato a coltivare amicizie e relazioni con i potenti.
Vorremmo un vescovo senza gemelli d’oro, senza l’abbigliamento ecclesiastico di costosissime sartorie e senza le insegne del potere, un vescovo che appena può scenda per strada, che visiti le case dei malati e dei poveri, che frequenti l’ospedale, che non taccia dinnanzi alle ingiustizie e alla distruzione sistematica dell’ambiente di cui è vittima Caserta e la sua provincia, che condivida la vita con noi del popolo, che non predichi la rassegnazione ma annunci la liberazione del Vangelo, che affermi in nome di Gesù Cristo il primato assoluto della Pace contro ogni giustificazione della guerra e delle armi. Per far questo non occorrono convegni e giornali ma un lavoro profondo di presenza, ascolto e formazione delle coscienze.
Vorremmo che con il nuovo vescovo si interrompa il ferreo uso del trasferimento da un’altra diocesi, perché il vescovo non è un prefetto o un funzionario ministeriale che debba ambire ad una sede più prestigiosa, l’epoca costantiniana dovrebbe essersi conclusa.
Escludete pertanto tutti coloro che vogliono venire a Caserta, quelli che chiedono intercessioni e ambiscono a cattedre elevate. Per questo vorremmo che voi sceglieste tra i tanti parroci che ci sono in Italia, preti e uomini esemplari, non carrieristi e che non hanno studiato da vescovi ma da semplici pastori. Ve ne sono moltissimi in Italia che hanno promosso comunità vive, che hanno anteposto a tutto l’effimero e alla pompa il dialogo sempre aperto con la cultura in nome del Vangelo, il servizio quotidiano ai poveri e agli ammalati, l’ascolto attento ai segni dei tempi e l’amore per lo studio finalizzato alla liberazione e non al potere e al successo.
Carissimo papa Francesco e gentilissimo arcivescovo, colui che sceglierete deve essere un vescovo disposto a mettere la propria firma, dopo oltre cinquant’anni, su quel Patto delle Catacombe che è uno degli impegni più importanti maturati negli anni del Concilio Vaticano II.
Che il nuovo vescovo sia disposto ad ispirarsi da subito a quelle parole del Patto: «Ci impegniamo a condividere, nella carità pastorale, la nostra vita con i nostri fratelli in Cristo, preti, religiosi e laici, perché il nostro ministero costituisca un vero servizio; così: ci sforzeremo di “rivedere la nostra vita” con loro; formeremo collaboratori che siano più animatori secondo lo spirito che capi secondo il mondo; cercheremo di essere il più umanamente presenti, accoglienti… saremo aperti a tutti, qualsiasi sia la loro religione (Mc 8,34s; At 6,1-7; 1Tm 3, 8-10)».
Caserta, 6 novembre 2020
Sergio Tanzarella – ordinario di storia della Chiesa Pont. Fac. Teolog. Italia Meridionale
(sergiotanzarella@storiadelcristianesimo.it)
Maria Marino – Apostolato della Preghiera
Antonietta D’Albenzio – Angelo degli ultimi
Annamaria Antonino – Casa di Emmaus
Nicola Lombardi – Caserta Città di Pace
Vincenzo Del Piano – Associazioni ciechi univoc
Centro Sociale ex Canapificio
Agesci Caserta 3
Agesci Caserta 4
Agesci Recale
Agesci Casagiove
Domenico Fiorinelli – Presidente Consulta Diocesana delle Aggregazioni Laicali
LIPU sezione Caserta
WWF Caserta
Comitato Città Viva
Agesci Caserta 2
Agesci Caserta 5
Italia Nostra sezione Caserta
Agesci Caserta 1
Agesci Zona Caserta
La speranza e i desideri vanno esplicitati; li condivido e: che siano di buon auspiscio, oltre che di tanta fiducia nell’azione dello Spirito…
Dicono che la situazione politica italiana rispecchia e dipende dalla maturità di un popolo …
Possiamo dire un po’ lo stesso del popolo cristiano? Abbiamo la gerarchia che ci meritiamo?
C’è in questo appello/desiderio una bella partecipazione di “votanti” , qual è la percentuale sulla “totalità degli aventi diritto al voto” ? (il paragone della esperienza democratica è sempre impropria nella Chiesa, però serve per capire il limite che si può incontrare nelle varie chiese locali)
Conclusione: Mi ha sorpreso quel” vorremmo”, ripetuto più volte. Quando andavo da mia mamma, con pretesa e poca considerazione del reale, a chiedere: “VOGLIO…”, mi diceva: ( traduco; il dialetto sarebbe incomprensibile): “L’erba VOGLIO non cresce nemmeno nell’orto del Papa!”…
Se Papa Francesco da bravo ortolano ci dicesse:” con i cambiamenti climatici, vi do quello che passa il convento…”?
Ciò detto, faccio tifo perchè i vostri desideri vengano esauditi… con la lezione della storia che la Chiesa va avanti GRAZIE e NONOSTANTE…
Prendiamoci cura reciprocamente anche dei nostri vescovi e del loro compito di fare gli “episcopi” …
Raffaele : medicina di Dio
Vostra lettera è arrivata fino qua in Brasile! Che la vostra iniziativa si diffonda per tutte le Chiese di Italia e del mondo!
Sia così anche per il prossimo di Napoli!
Mi pare che che l’appello tracci ben chiaro il profilo del nuovo vescovo auspicato. Il richiamo a quel “Patto delle catacombe” è già un grido accorato che esprime l’attesa, superando obsoleti schemi del passato. “Rorate coeli desuper!”. “Segni dei tempi”: capacità di risveglio profetico.
È un’utopia possibile? Io ci credo ancora.