Appello della comunità teologico-pastorale di lingua tedesca a tutti i partecipanti al Cammino Sinodale della Chiesa cattolica in Germania, affinché si entri nella fase decisionale con coraggio evangelico raccogliendo l’impulso e la volontà sinodale di papa Francesco.
Per cura e preoccupazione verso la nostra Chiesa sosteniamo gli sforzi del Cammino Sinodale, che mirano ad affrontare le cause sistemiche della crisi dovuta agli abusi attraverso una auto-conversione evangelizzante della Chiesa.
Rappresentiamo una comunità accademica scientifica di cui fanno parte non solo la maggior parte delle cattedre di teologia pastorale di lingua tedesca, insieme ai giovani ricercatori e ricercatrici che lavorano presso di esse, ma anche numerose persone impegnate a livello ecclesiale.
Come teologhe e teologi, che vivono un rapporto concreto con l’ambito pastorale, percepiamo la speranza che hanno molti cattolici e cattoliche tedesche rispetto al Cammino Sinodale. Sentiamo però anche il loro dolore per la frattura che esiste fra il messaggio gesuano del Vangelo e le strutture ecclesiali. Comprendiamo, inoltre, la ragioni per cui la loro pazienza sta venendo meno davanti a riforme che tardano a venire e sono da lungo tempo dovute.
Quello che possiamo osservare è un’enorme perdita di credibilità a livello istituzionale, che porta a una drammatica esculturazione ecclesiale del Vangelo: nelle parrocchie, nella pastorale sanitaria, nell’ambito sociale, nella pastorale dei giovani e nell’insegnamento pubblico della religione.
Sosteniamo gli orientamenti teologici di fondo del Cammino Sinodale perché qui la prassi pastorale dell’intero popolo di Dio viene compresa non solo come ambito di applicazione di principi dogmatici, ma anche e soprattutto come luogo del loro creativo sviluppo ulteriore a partire dalla forza creatrice dello Spirito di Dio.
Sulla scia della Costituzione pastorale Gaudium et spes, il vissuto degli uomini e delle donne è un luogo teologico; la cui autorità, in passato, ha fatto sì che nuove esperienze potessero trovare sempre di nuovo un contatto e una connessione con la fede della Chiesa. La tradizione di oggi era il nuovo di allora; e il nuovo di oggi è la tradizione di domani. Solo in questo modo può riuscire un’evangelizzazione reciproca di Chiesa e società.
A fine settembre il Cammino Sinodale entrerà in un nuova fase che avrà un carattere vincolante: proprio qui si decide, per molte persone, la credibilità pastorale della Chiesa. E anche per molti cattolici e cattoliche impegnati nella Chiesa ne va, a questo punto, della questione se rimanere o meno in essa.
Per questo chiediamo ai vescovi e a tutti coloro che fanno parte del Cammino Sinodale di impegnarsi, con decisione e coraggio, per una auto-evangelizzazione sinodale della Chiesa. Perché è solo mediante di essa che si rende oggi possibile una rinnovata inculturazione ecclesiale del Vangelo nel nostro contesto socio-civile.
In particolare chiediamo:
- a tutti i partecipanti al Cammino Sinodale, che si trovano davanti all’urgenza e alla portata delle decisioni da prendere, non solo di affrontare con convinzione ciò che è già ora possibile a livello di Chiese locali, ma anche di impegnarsi con coraggio a quello di Chiesa universale per avviare uno sviluppo organico dei contenuti dottrinali e del diritto canonico;
- ai vescovi di vincolarsi fin da ora, di loro volontà, a quelli che saranno gli esiti delle decisioni prese dal Cammino Sinodale. In tal modo, essi mostrerebbero di prendere sul serio il senso della fede del popolo di Dio. L’autorità dei vescovi in mezzo al resto del popolo di Dio si decide proprio su questa misura: quella di un incremento dell’autorità mediante una rinuncia alla sovranità;
- a tutti coloro che sono coinvolti nel Cammino Sinodale, di intensificare la loro comunicazione a livello globale della Chiesa (in particolare con la Curia romana), così da poter mostrare l’infondatezza dell’accusa di un’intenzione scismatica del Cammino Sinodale. Esso, infatti, mira piuttosto a una riforma della Chiesa che sia all’altezza del Vangelo – che si attesta sulla linea di quel processo sinodale voluto e promosso da papa Francesco.
Il Cammino Sinodale potrebbe essere, per molte generazioni, l’ultima occasione per la Chiesa cattolica in Germania di riguadagnare la credibilità perduta.
Strutture asimmetriche di potere, un clericalismo abituale, l’ingiustizia di genere ancorata nel profondo del tessuto ecclesiale e una morale sessuale distante e aliena rispetto al vissuto quotidiano delle persone non devono più essere un ostacolo al Vangelo.
Redatto, a nome dell’Assemblea dei membri e del Consiglio, dall’Ufficio di presidenza dell’Associazione per la teologia pastorale di lingua tedesca e dai teologi/teologhe pastorali che partecipano al Cammino Sinodale.