Intelligenza artificiale e pratiche quotidiane

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“Non bisogna aver paura del futuro, ma bisogna guidarlo attraverso una forte deontologia ed etica che sono i valori fondanti della nostra professione di comunicatori”. Con queste parole Pierdonato Vercellone, Presidente di FERPI (Federazione Relazioni Pubbliche Italiana) ha aperto il convegno del 17 maggio su “Intelligenza Artificiale e Computer Quantistici” promosso dall’Associazione, dall’Università Pontificia Salesiana di Roma e dalla Facoltà di Scienze della Comunicazione dell’ateneo.

Sull’attualità e urgenza di queste tematiche sono stati chiamati a confrontarsi esperti del settore, rappresentanti di aziende e di enti pubblici, comunicatori ed educatori, tutti a vario titolo legati alle applicazioni delle nuove tecnologie.

Nel lavoro e negli ospedali

Un nutrito panel che ha indagato e approfondito l’impatto sociale, economico e culturale dell’AI, e in cui è intervenuto, tra gli altri, Saverio Lovergine dell’Istituto Nazionale per l’Analisi delle Politiche Pubbliche (INAPP) con una relazione sulle nuove frontiere del lavoro. L’avvento di robot e delle intelligenze artificiali ha portato nell’arco di pochi decenni ad un nuovo orizzonte lavorativo caratterizzato dall’interazione e cooperazione tra uomo e macchina.

Si è passati, così, “da una misurazione legata alle competenze, le cosiddette skills, ad una misurazione in cui l’elemento fondamentale è capire quanto dell’aspetto manuale e cognitivo di una mansione può essere considerato routinario. Per questo è importante, oggi più che mai, capire quali strumenti adottare per risolvere il problema della disoccupazione tecnologica”, spiega Lovergine.

Tuttavia, queste nuove tecnologie pervadono non solo il mondo del lavoro, ma anche quello della sanità. A parlarne è Mauro Grigioni dell’Istituto Superiore di Sanità, il quale, durante il suo intervento, ha analizzato l’applicazione dell’Intelligenza Artificiale nell’ambito dell’assistenza sanitaria.

“L’AI funge da supporto nella relazione umana medico- paziente e ha un ruolo rilevante negli esami di diagnostica per immagini, in particolare nel settore oncologico”, sottolinea il dirigente. Per poter sfruttare le potenzialità dell’intelligenza artificiale è necessario, però, “saper discernerne i risultati; questo significa formazione”, aggiunge Grigioni.

Nell’ammministrazione

Tra gli oratori c’è anche Massimiliano Gattoni del Ministero Infrastrutture e Trasporti con una relazione dedicata al futuro delle infrastrutture. “Solo se c’è una gestione tecnologica dello stato di salute delle nostre infrastrutture si potrà garantire sicurezza ai cittadini ed evitare tragedie come quella del Ponte Morandi”, dichiara l’ingegnere.

Nel corso del convegno i relatori hanno posto una riflessione anche sulla gestione dell’innovazione: dal tema della trasparenza a quello della non discriminazione fino ad arrivare alle principali problematiche normative e giuridiche poste dall’Intelligenza Artificiale.

A chiudere l’incontro è Fabio Pasqualetti, decano della Facoltà Scienze della Comunicazione dell’UPS: “La tecnologia non è neutra, va sempre vista all’interno del progetto. Il rischio maggiore delle nuove tecnologie è quello di far emergere problemi più ampi come la disuguaglianza sociale, per questo mi auguro che l’Intelligenza Artificiale possa contribuire a rendere il nostro mondo più giusto ed equo”.

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