Lunedì 22 maggio, il sindaco di Bologna, Virginio Merola, e l’arcivescovo di Bologna, Matteo Maria Zuppi, hanno firmato il Protocollo d’intesa «Insieme per il lavoro». Cofirmatari del protocollo sono stati i rappresentanti delle organizzazioni d’impresa e dei sindacati: Alleanza delle cooperative, CNA Bologna, Confartigianato imprese di Bologna e Imola, Confcommercio ASCOM Bologna, Confesercenti Bologna, Confindustria Emilia Area Centro, Cgil, Cisl e Uil Bologna. L’accordo è alla base di un piano che intende mettere a sistema risorse del comune e della curia diocesana per creare lavoro, intercettando in particolare chi è più fragile ed è stato più colpito dalla crisi economica di questi anni. Si procederà tramite bandi per l’erogazione delle risorse e grazie alla Fondazione San Petronio (realtà diocesana cui fa capo il progetto) sarà possibile intervenire anche direttamente per sostenere singoli individui o realtà bisognose. L’ampia dotazione economica, 10 milioni di euro di risorse comunali e 4 milioni di euro della Fondazione San Petronio, ha un orizzonte temporale di 4 anni. Il progetto rappresenta un unicum per il nostro paese in termini di collaborazione tra i soggetti coinvolti. Pubblichiamo di seguito la lettera che don Massimo Ruggiano, vicario episcopale per la carità, ha inviato a tutti i parroci della diocesi di Bologna nei giorni precedenti la firma del protocollo.
A tutti i parroci della diocesi
Caro confratello,
lunedì 22 maggio alle ore 10,00 presso il Comune di Bologna l’arcivescovo di Bologna Matteo Zuppi e il sindaco Virginio Merola firmeranno un Protocollo «Insieme per il lavoro» per far partire una serie di iniziative di sostegno alle persone che hanno perso lavoro.
A questa iniziativa si uniranno le associazioni di categoria delle imprese del territorio (Unindustria, Alleanza delle cooperative, Ascom, Confesercenti, CNA, Confartigianato) che dovranno sostenere gli sforzi di reinserimento lavorativo facilitando il contatto con le aziende e condividendo i percorsi di reinserimento che hanno già in essere.
Comincia a concretizzarsi l’annuncio dell’arcivescovo di destinare una parte dei proventi FAAC a iniziative di sostegno alle fragilità che i parroci e le istituzioni pubbliche si trovano ad affrontare ogni giorno.
In questa prima fase del progetto la Fondazione San Petronio, che è la realtà della diocesi a cui fa capo il progetto, si interfaccerà con i servizi pubblici per andare ad intervenire in quelle situazioni che facilitano il reale inserimento lavorativo, attraverso percorsi concreti di lavoro nelle aziende o con il finanziamento dell’avvio di nuove attività imprenditoriali.
Parallelamente le Caritas parrocchiali e i parroci, nel lavoro che quotidianamente svolgono sul territorio, saranno invitati a raccogliere i dati delle persone che si presentano ai loro centri e ad inviare i loro CV all’indirizzo email del Fondo per il lavoro (qui), che li selezionerà e li metterà in contatto con FOMAL e OPIMM, due realtà diocesane che realizzano attività educative, formative e sociali a favore di giovani in età di “obbligo” e adulti disoccupati o che hanno perso il lavoro, privilegiando le persone e le famiglie più vulnerabili (ragazzi con fallimenti scolastici in carico ai servizi sociali, seconde generazioni di nuovi cittadini, persone con disabilità e persone migranti), per favorire una loro inclusione positiva nella società e nel mercato del lavoro.
FOMAL e OPIMM realizzeranno linee di intervento personalizzate che attraverso la formazione in azienda, la riqualificazione delle competenze e il lavoro in gruppo, saranno di supporto alle persone per donare la reale possibilità di un percorso efficace di reinserimento lavorativo.
Scusate il ritardo, dovuto alla scelta di cercare itinerari che garantiscano, non solo qualche formazione, ma percorsi più duraturi e sostenibili.
Bologna, 19 maggio 2017
Un caro saluto e buon lavoro
don Massimo Ruggiano,
vicario episcopale per la carità