«The Handmaid’s Tale»: l’insostenibile debolezza del maschile

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The Handmaid’s Tale è una serie televisiva statunitense ideata da Bruce Miller, adattamento del romanzo distopico omonimo di Margaret Atwood del 1985, Il racconto dell’ancella. La prima stagione – dieci episodi in onda sul network Hulu a partire dal 26 aprile 2017 – è considerata di diritto il successo della stagione televisiva primaverile. La seconda stagione è già in preparazione e sarà trasmessa nel 2018.

In un mondo devastato dall’inquinamento e dallo sfruttamento intensivo delle risorse, la natura si ribella rendendo sterili gran parte delle donne e degli uomini del pianeta, compromettendo così il futuro della razza umana sulla terra. Per alcuni il fenomeno viene interpretato come una piaga inviata direttamente da Dio per punire l’uomo. Tra questi figurano I figli di Giacobbe, un gruppo politico-militare di ispirazione religiosa che instaura con la forza un nuovo ordine sociale negli Stati Uniti d’America, la cosiddetta Repubblica di Gilead.

Rifacendosi a una lettura fondamentalista dell’Antico Testamento, I figli di Giacobbe hanno elaborano un piano per salvare l’umanità dall’estinzione. Esso prevede il controllo totale del corpo femminile e comporta una completa sottomissione delle donne ancora fertili, le cosiddette ancelle, le uniche che dopo la catastrofe sono ancora in grado di procreare.

Elisabeth Moss

Elisabeth Moss interpreta l’ancella Offred

 

Rovesciamento geniale e inquietante

Nel nuovo stato totalitario l’unico compito delle donne, alle quale viene tolto ogni potere e ogni privilegio, è quello di garantire una discendenza alla élite dominante, i cosiddetti Custodi della fede.

Questo sopruso è giustificato dal governo di Gilead basandosi sulla Bibbia stessa e in particolare su alcuni passi di Genesi: «Rachele, vedendo che non le era concesso di procreare figli a Giacobbe, divenne gelosa della sorella e disse a Giacobbe: “Dammi dei figli, se no io muoio!”. Giacobbe s’irritò contro Rachele e disse: “Tengo forse io il posto di Dio, il quale ti ha negato il frutto del grembo?”. Allora essa rispose: “Ecco la mia serva Bila: unisciti a lei, così che partorisca sulle mie ginocchia e abbia anch’io una mia prole per mezzo di lei”» (Gen 1,3). Attraverso questi e altri brani della Scrittura, le future ancelle vengono indottrinate in appositi centri rieducativi denominati Rachele e Lia.

La serie opera un rovesciamento geniale quanto inquietante. In una società in cui essere fertili è una condizione di poche donne – le ancelle sono a tutti gli effetti le custodi di un dono divino – invece di essere elette al grado più alto della piramide sociale esse diventano schiave di uomini e donne (le mogli dei gerarchi) crudeli e insensati. La visione fondamentalista dei Figli di Giacobbe non lascia peraltro scampo a nessuno: le chiese del vecchio culto vengono rase al suolo, i libri distrutti, i preti vengono giustiziati insieme a omosessuali e ribelli.

Crisi… al maschile

Non è un caso che una serie come The Handmaid’s Tale vada in onda in momento particolare per gli Stati Uniti. Molte donne hanno sentito la propria libertà limitata da alcune scelte intraprese dal governo del neo-presidente Trump. Egli, infatti, è intervenuto sui temi dei diritti riproduttivi, dichiarando di voler togliere i finanziamenti a Planned Parenthood e la copertura delle spese di aborto previste dal Medicaid.[1]

Ma la serie allude anche a numerosi temi morali come le gravidanze surrogate, l’omosessualità e più in generale i vari tipi di violenza subiti dalle donne nelle moderne democrazie occidentali. Infine Handmaid’s Tale è anche una serie intelligente e provocatoria sull’estremismo religioso, tanto più interessante perché immaginato su base biblica.

Handmaid's Tale (immagine)

Il comandante Fred Waterford (Joseph Fiennes) e l’ancella Offred (Elisabeth Moss)

Bisogna però sottolineare che, pur ammiccando all’universo femminista, la serie di Miller è anche una dolorosa riflessione sulla rinuncia degli uomini al loro ruolo di padri e guide della società. Emblematico in questo senso è il personaggio del Comandante Fred Waterford, interpretato dal Joseph Finnes, crudele e freddo, immerso in una solitudine impenetrabile che nemmeno l’affetto della moglie Serena riesce a scalfire.

Privi di compassione, disillusi e ormai incapaci di amare, gli uomini di The Handmaid’s Tale non sono più in grado di relazionarsi amorevolmente con le donne, finendo per corrompere definitivamente quel progetto che Dio annunciava proprio nei primi capitoli della stessa Genesi.

[1] Planned Parenthood è il nome collettivo di organizzazioni nazionali che si battono in favore della legislazione abortista, dell’educazione sessuale, dell’accesso a certi servizi medici. Il Medicaid è un programma federale sanitario degli Stati Uniti che provvede a fornire aiuti agli individui e alle famiglie con basso reddito salariale.

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