Ascolto, denuncia, raccolta di buone pratiche, proposta. Si muove lungo queste linee l’Instrumentum laboris elaborato dal Comitato scientifico e organizzatore delle Settimane sociali per il 48° appuntamento a Cagliari (dal 26 al 29 ottobre 2017).
Il documento illustra le ragioni e gli obiettivi sul tema “Il lavoro che vogliamo. Libero, creativo, partecipativo, solidale”.
I 75 punti del testo tracciano il percorso di riflessione che sarà al centro dei lavori della Settimana sociale. Lo sguardo sul lavoro – avverte il Comitato – parte «dai volti e dalle storie della gente che lavora», passando attraverso la necessaria declinazione di «lavoro degno» e la denuncia delle storture del sistema, «necessaria per assumere responsabilmente i termini di quelle “questioni problematiche” che attendono di essere risolte».
Per affrontare i problemi e far sì che l’Italia si muova in una direzione di responsabilità e di impresa costruttiva, il documento sottolinea l’opportunità di far leva sulle buone pratiche («imparare e diffondere ciò che già si fa») e di puntare sulla formazione delle persone e sulla creazione di nuovi posti di lavoro.
La conclusione dell’Instrumentum laboris va oltre l’orizzonte dell’appuntamento di Cagliari, perché – scrive il Comitato – «sulla realtà del lavoro si gioca il futuro di una società e anche la responsabilità dei cattolici in politica».
Per questo alla Settimana sociale verranno presentate 402 «buone pratiche» diffuse su tutto il territorio. Tra le quali c’è un pastificio a Gragnano, come ha reso noto mons. Fabiano Longoni, direttore dell’Ufficio Cei per la pastorale sociale e il lavoro, durante la conferenza stampa di presentazione dei lavori, che prevedono – tra gli altri – la presenza del presidente del Consiglio dei ministri, Paolo Gentiloni, sabato pomeriggio.
«Una parrocchia di Gragnano – ha raccontato Longoni – ha raccolto del denaro per permettere ad alcuni giovani di dare avvio ad una start-up condivisa». È nato così, «dopo un periodo di messa alla prova di quattro giovani, di cui due a rischio malavita», un nuovo pastificio a Gragnano, «grazie alla comunità che, insieme con i ragazzi, ha costruito un processo»: oggi il pastificio è un’azienda fiorente del territorio, e la sua attività commerciale si estende anche al di fuori dell’Italia.
Le 402 buone pratiche, di cui verranno proiettati alcuni filmati, caratterizzeranno la seconda giornata della Settimana sociale e alcune confluiscono nel docufilm Il lavoro che vogliamo, realizzato da Tv2000, che verrà proiettato il 27 ottobre in anteprima alla Festa del Cinema di Roma, alla presenza del card. Gualtiero Bassetti, presidente della Cei.
«Concretezza», ha spiegato Sergio Gatti, vicepresidente del Comitato scientifico e organizzatore delle Settimane Sociali, sarà la parola d’ordine delle giornate sarde, anche attraverso la «capacità di narrazione di un Paese vivace, che ha aree di consapevolezza e di coraggio, e in cui si affronta il tema della mancanza di lavoro, o del lavoro di qualità, o di quello legale, superando la logica dell’attesa facendo leva sulla scelta di intrapresa e sulla capacità di fare sistema, sul territorio, tra scuola, amministrazione locale e impresa».
Tra le 402 buone pratiche – ha precisato Gatti, citato dall’agenzia Sir – «non ci sono soltanto microimprese o imprese medie, ma anche grandi imprese e noti marchi nazionali, anche griffati, che hanno creato centinaia di posti di lavoro concreti».