La Bibbia e il suo contesto

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La Bibbia nel suo contestoL’Associazione biblica spagnola ha deciso di procedere alla pubblicazione di una nuova edizione, aggiornata, della fortunata collana “Introduzione allo studio della Bibbia” che, negli anni passati, ha ottenuto ottimi riscontri a livello di docenti e di studenti dei corsi teologici istituzionali.

Il primo volume vede l’edizione rinnovata dell’Introduzione generale, che situa la Bibbia nel suo contesto geografico, storico, archeologico e letterario.

Poco prima di morire, Joaquín González Echegaray (Santander 2/11/1930 – Santander 22/3/2013) è riuscito a presentare il suo contributo, aggiornamento della versione precedente. Egli è stato direttore del Museo Nazionale di Altamira e professore all’Instituto Español Bíblico y Archeólogico di Gerusalemme.

Il suo studio è diviso in due parti. La prima è dedicata alla descrizione della geografia storica biblica (pp. 15-62), nella quale si elencano le caratteristiche dei vari siti più importanti della Terra Santa, con la successione delle presenze di popolo e personaggi importanti, sia dell’Antico Testamento che del Nuovo. Dall’epoca dei patriarchi si giunge sino alla prima rivolta giudaica (66-72), con un’aggiunta interessante sui viaggiatori ed esploratori e una pagina sulla teologia della Terra Santa. Corredano la trattazione varie cartine e una bibliografia selezionata (pp. 61-62).

La seconda parte del contributo riguarda l’archeologia biblica (pp. 63-108). Dopo l’illustrazione delle nozioni generali e tecniche, si delinea il metodo archeologico vero e proprio, che assomma il metodo di “scavo in verticale” (trincee) e quello “in orizzontale”, dedicato a più ampie estensioni. Lo studio della stratigrafia dei tell, della ceramica, della numismatica e di altre presenze importanti permette la datazione dei reperti e di stabilire la successione delle occupazioni del sito. L’autore illustra quindi i vari periodi archeologici, dalla preistoria al periodo romano e bizantino. Conclude poi il suo studio con l’illustrazione dei principali insediamenti archeologici nel loro rapporto con il racconto biblico (pp. 79-103), a cui segue la bibliografia (pp. 103-106).

Oltre alla parte più propriamente geografico-storica, mi sono soffermato nella lettura del secondo contributo, “Storia sociale e religiosa d’Israele in età biblica” (pp. 109-298), curato da Francisco Varo, docente a Navarra. Egli è ben coscio della difficoltà (e della possibilità stessa) di scrivere una storia di Israele (a meno che non voglia essere una parafrasi della Bibbia).

Egli illustra i primi tentativi fatti, per poi descrivere il mutamento di paradigma intervenuto alcuni decenni or sono: la “storia indipendente” (dalla Bibbia). Oggi è dato ampio spazio ai risultati dell’archeologia e si è molto sospettosi di ricostruzioni storiche che diano troppo spazio al racconto biblico.

L’autore abbraccia le nuove acquisizioni metodologiche, procedendo però con equilibrio a illustrare in tre momenti successivi la propria ricostruzione degli eventi. Il primo passo è quello di illustrare i risultati dei reperti archeologici ed epigrafici. Si passa quindi ad una parte sostanziosa del contributo con la descrizione panoramica dei nomi e dei fatti di cui si ha conferma dall’analisi critica della Bibbia e da altre fonti letterarie antiche. Il terzo passo fatto dallo studioso è quello della descrizione dello sviluppo progressivo della religione, delle istituzioni e dei testi scritti del popolo biblico in questa fase storica.

Il procedimento seguito e i risultati conseguiti mi sembrano molto interessanti ed equilibrati, facendo notare anche, in pagine apposite, le questioni rimaste aperte. Il docente mostra di dominare egregiamente la materia, conoscendo i contributi molto critici degli autori minimalisti e “indipendenti”, ma non rinunciando a tracciare un percorso equilibrato che renda ragione dell’affidabilità dei testi biblici e antichi, esaminati evidentemente secondo il loro genere letterario.

Il terzo contributo, dedicato a “Il testo della Bibbia e la critica testuale” (pp. 299-472), è opera di Ignacio Carbajosa, docente di Antico Testamento all’Università San Dámaso, direttore della rivista Éstudios Bíblicos e coordinatore del volume.

Nella prima parte si passano in rassegna le lingue e le scritture bibliche, esaminando le lingue della Bibbia, i materiali scrittori, la tipologia dei manoscritti. Si passa quindi ad esaminare il testo dell’Antico Testamento (il testo ebraico e aramaico, la versione greca della LXX, altre versioni greche, le versioni aramaiche, quelle latine e altre versioni antiche). Nella terza parte del suo studio l’autore illustra il testo del Nuovo Testamento, presentando il testo greco del NT, le versioni siriache del NT, quelle latine e altre versioni antiche.

L’ultimo capitolo della fatica dello studioso è dedicato alla critica testuale dell’AT e del NT. Egli illustra l’obiettivo di questa scienza biblica, l’uso delle versioni antiche e delle citazioni bibliche dei padri nella critica testuale della Bibbia e le cause di errore nella trasmissione del testo. Conclude la sua esposizione con la descrizione dei principi fondamentali della critica testuale, fornendo in due distinti paragrafi vari esempi di critica testuale dell’AT e del NT. Ogni capitolo di questo contributo è corredato, come gli altri, di una bibliografia aggiornata e selezionata.

Non possiamo che salutare con grande soddisfazione l’impresa dell’Associazione biblica spagnola – e dell’editrice Paideia che ne ha curato la traduzione italiana – che, con questo volume, inaugura la nuova collana “Introduzione allo studio della Bibbia”, che troverà senz’altro ampia ricezione nell’insegnamento universitario e negli studi teologici istituzionali.

Ignatio CarbajosaJoaquín González EchegarayFrancisco Varo, La Bibbia nel suo contesto (Nuova Introduzione alla Bibbia 1), Paideia, Torino 2017, pp. 488, € 36,00.

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