In questi giorni, in cui ricorrono i cinque anni di pontificato di papa Francesco, si sono potuti sentire da ogni parte commenti e valutazioni. Fra questi, significativa ci sembra la testimonianza, apparsa sulla stampa, dell’arcivescovo argentino Victor Manuel Fernandez, soprattutto perché è ritenuto uno stretto confidente del papa.
Per l’arcivescovo argentino Víctor Manuel Fernández, il pontificato di Francesco ha inaugurato una «demitizzazione irreversibile dell’ufficio papale». Francesco «non vuole essere un supereroe», ha detto Fernandez giovedì scorso, 15 marzo, al quotidiano Clarín di Buenos Aires. Lo si può vedere dal fatto che egli, anche nella curia permette che circoli una critica severa della sua persona e non minaccia sanzioni. Francesco ha tolto al papa «l’aureola sproporzionata di santo, quella di un essere superiore e intoccabile».
Fernández è un teologo e, dal 2011, rettore della Pontificia università Cattolica dell’Argentina a Buenos Aires. Nel 2013, Francesco lo ha nominato arcivescovo titolare. È considerato il consigliere teologico del papa e deve avere esercitato un influsso significativo sull’esortazione apostolica Amoris laetitia del 2016.
Francesco – ha sottolineato Fernandez – si è sempre distinto per un’estrema frugalità: fin da quando era arcivescovo di Buenos Aires «non è mai andato in ferie, non ha mai messo da parte e speso del denaro per il vestiario o per il piacere personale».
Caratteristica di Francesco è anche la sua vicinanza alla gente . È come un «padre che soffre per la sofferenza dei suoi figli».
Fernandez è convinto che un nuovo pontefice non potrà più tornare indietro: è inconcepibile che dopo Francesco venga un papa che condanna, si vanti del suo potere, non sia disponibile al dialogo con tutti e ignori le debolezze di questo mondo.
Negli ambienti conservatori, il pontificato di Francesco ha suscitato una grande agitazione. Alcuni lo hanno ritenuto «un eretico» perché ha reso possibile la comunione ai divorziati risposati, in singoli casi – ha affermato Fernandez. Gli oppositori del papa – ha aggiunto – sono particolarmente attivi nell’internet e sono una piccola minoranza. Si tratta tuttavia di laici appartenenti ad «alcune comunità spirituali» e di credenti dei «centri di potere della Chiesa».
Di fronte agli scandali degli abusi nella Chiesa – ha affermato Fernandez – il fatto di prendersi cura dei poveri e dei deboli costituisce un aspetto essenziale del sacerdozio di Francesco. Il papa non recherebbe mai del danno a un innocente per salvare l’istituzione o per salvare le apparenze. Sarebbe «qualcosa di contrario alle sue più alte convinzioni personali».