Pubblicato nel 2002 e ristampato fino al 2004, compare ora in una nuova edizione il testo di Gennaro Matino, parroco napoletano, docente di teologia pastorale e di storia del cristianesimo. Intrecciando testi biblici e riflessioni personali, il parroco-scrittore affronta il tema della morte alla luce della rivelazione cristiana. Il coinvolgimento nel dolore degli altri, il senso del mistero che bussa al cuore dell’uomo, la predicazione di Gesù, fanno di queste pagine un racconto appassionante. Don Gennaro non parla di altri, ma della propria esperienza di presbitero a contatto con la sofferenza. Sono riflessioni che nascono dal vissuto, dalla concretezza del ministero che ti fa incontrare la gente con le sue domande, i suoi dubbi, la sua rassegnazione, le sue lacrime. E il prete non può sottrarsi: deve esserci, stare accanto, rispettare parole e silenzi. I tredici capitoli di cui è composto questo libro si soffermano sull’enigma della morte. Alcuni titoli dell’indice lo indicano chiaramente: “In principio Dio creò… la morte”, “Se tu fossi stato qui!”, “Scandalo e tentazione”, “Dio mio, perché mi hai abbandonato?”… Ma la luce della fede illumina anche questo doloroso passaggio. Anche questo va annunciato. Ecco, quindi, i capitoli “Vieni fuori!”, “Io credo, risorgerò”, Maranà thà”…, che annunciano la vittoria sulla morte. Lo stile brioso e incalzante, tipico dell’autore, non intacca la serietà del tema; anzi, aiuta ad entrare con una più fervida speranza nella tenerezza “di un Dio diverso”.
GENNARO MATINO, La tenerezza di un Dio diverso, nuova edizione, Collana «Itinerari» EDB, Bologna 2015, pp. 274, € 16,00. 9788810513545
Descrizione dell’opera
Quante volte si è sentito ripetere: «La morte è una sconfitta. Se Dio c’è, è una sconfitta anche per lui». Dialogare con l’uomo di oggi partendo dal suo dolore significa confrontarsi con le contraddizioni che nascono da una vita imbellettata e non vera, della quale fa parte anche un’idea ambigua della religione.
Il dolore non è solo il risultato di una malattia, di una tragedia, di una solitudine; è nostalgia di una visione diversa della vita, è domanda di una vita nuova che può essere comunicata attraverso la compagnia nella prova e la compassione nella sofferenza, più che con una lezione di teologia.
Sommario
Introduzione. 1. Perché? 2. In principio Dio creò… la morte. 3. «Se tu fossi stato qui!» 4. Pianse amaramente. 5. Scandalo e tentazione. 6. Dio mio, perché mi hai abbandonato! 7. Perché cercate tra i morti colui che è vivo? 8. «Vieni fuori!» 9. «Mors et vita duello». 10. Il coraggio di vivere. 11. Io credo, risorgerò! 12. Laudato sie, mi’ Signore! 13. Maranà tha!
Note sull’autore
Gennaro Matino, parroco napoletano e scrittore, è docente di Teologia pastorale alla Pontificia Facoltà Teologica dell’Italia Meridionale e di Storia del cristianesimo all’Università Suor Orsola Benincasa. È editorialista di Avvenire, Il Mattino e La Repubblica. Ha pubblicato di recente: Economia della crisi. Il bene dell’uomo contro la dittatura dello spread (Baldini &; Castoldi, 2012) e Tenerezza di parola. Riflessioni per la vita dai libri dei Proverbi, dei Salmi e della Sapienza (San Paolo, 2013). Per EDB: La parrocchia: una fontana senza più acqua? (2004) e Nostalgia di cielo (2003).
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