Una bufera si è scatenata in questi ultimi giorni nello stato federale dello Jharkhand, in India, contro le Missionarie della Carità, la Congregazione di Madre Teresa di Calcutta. Come riferisce l’agenzia Asia News, La “vendita” di un neonato da parte di un’impiegata delle suore di Madre Teresa a Ranchi (Jharkhand) ha portato in pochi giorni all’arresto di una suora e ad un’indagine su tutte le case dove le Missionarie della Carità curano i bambini. Secondo alcune personalità, è in atto una strumentalizzazione politica del caso.
La dichiarazione di sr. Prema
Nella seguente dichiarazione, diffusa il 17 luglio scorso dalla Casa Madre di Calcutta, suor Mary Prema, superiora delle Missionarie della Carità, spiega come stanno realmente i fatti.
«Siamo profondamente rattristati e addolorati per i recenti sviluppi avvenuti presso la casa delle Missionarie della Carità, la Nirmal Hriday, nella East Jail Road a Ranchi. Mentre esprimiamo la nostra piena fiducia nel processo giudiziario che è in corso, desideriamo esprimere rammarico e dispiacere per quanto è avvenuto e vogliamo esprimere in modo inequivocabile la nostra condanna per azioni individuali che non hanno nulla a che fare con la congregazione delle Missionarie della Carità. Stiamo collaborando in pieno con gli investigatori e siamo aperti a ogni libera, equilibrata e giusta inchiesta. In questo contesto, specie in vista dei molti miti diffusi, informazioni distorte e notizie false che vengono diffuse, insieme ad allusioni infondate che vengono lanciate riguardo alle suore di Madre Teresa, è importante stabilire la serie degli eventi come sono effettivamente accaduti.
Suor Concelia, MC, è stata nominata responsabile della sezione delle “madri single” al Nirmal Hriday, East Jail Road, Ranchi, il 6 giugno 2017. Era responsabile dell’ammissione, cure ospedaliere, consulenza, registrazione, accompagnamento di madri e neonati al CWC (Child Welfare Committee), quando occorreva, e per la dimissione delle madri single dalla casa.
La signora Anima Indwar ha cominciato a lavorare al Nirmal Hriday dal gennaio 2012. All’inizio ha lavorato come aiuto-sezione e poi come membro dello staff per la cura delle mamme single. Ha imparato il lavoro molto bene e ha assistito in modo competente suor Concelia. In questo modo, la sig.ra Anima Indwar ha potuto godere della fiducia delle suore del Nirmal Hriday. Così, quando sr Concelia era presa da urgenti responsabilità, la sig.ra Anima Indwar accompagnava da sola le madri single, i loro bambini e i loro custodi al Sadar Hospital, al RIMS (Rajendra Institute of Medical Sciences), all’ufficio del CWC, come richiesto.
Il 29 giugno 2018, verso le 12.30, un rappresentante della Protezione dei bambini, la sig.ra Seema e altri membri del Social Welfare, circa cinque di loro, sono giunti al Nirmal Hriday. Hanno chiesto i registri di ammissione e residenza contenenti informazioni su tutti gli ospiti della casa. Hanno sequestrato i registri della Nirmal Hriday senza lasciare alcuna ricevuta per tale sequestro.
Fra tutte le registrazioni tenute per le “madri single”, i suddetti rappresentanti hanno fatto domande in particolare sulla signora Karishma Toppo e il suo bambino. La sig.ra Karishma Toppo era stata ammessa alla Nirmal Hriday il 19 marzo 2018, e ha partorito il suo bambino il primo maggio 2018. Dopo il parto, la sig.ra Karishma Toppo ha dichiarato che avrebbe consegnato il suo bambino al CWC. Così, la sig.ra Anima Indwar, la sig.ra Karishma Toppo e il suo custode hanno preso il bambino dalla Nirmal Hriday per consegnarlo. Né la Nirmal Hriday, né le suore hanno potuto in alcun modo assicurarsi che il bambino venisse realmente consegnato al CWC. E questo anche perché il CWC è solito non dare alcun attestato alla casa, dopo aver ottenuto la custodia di un bambino figlio di una madre single.
Il 3 luglio 2018, interrogata dal CWC, la sig.ra Anima Indwar ha ammesso che il bambino della sig.ra Karishma Toppo non era stato consegnato al CWC. Dopo questa ammissione, il CWC l’ha consegnata alla polizia. Lo stesso giorno, il bambino della sig.ra Karishma Toppo è stato consegnato al CWC dalle signore Anima Indwar e Karishma Toppo.
Il 4 luglio 2018, suor Concelia e suor Marie Deanne, superiora del Nirmal Hriday, sono state interrogate dalla polizia. Suor Concelia è stata arrestata, mentre suor Marie Deanne, dopo essere stata trattenuta fino alle 19 del giorno seguente, è stata rilasciata.
La sera del 4 luglio 2018, senza presentare alcuna notifica, il CWC e la rappresentante dell’Ufficio per la protezione dei bambini, la sig.ra Seema, ha portato via le 11 madri single, una madre single con il suo bambino e un custode della casa. Quelle donne sono state soggette a profonda umiliazione e alla pubblica vergogna, essendo state trascinate all’esterno davanti a molti media.
Per ragioni sconosciute, il 6 luglio 2018, la nostra casa di Shishu Bhawan a Hinoo ha subito un raid da parte della polizia e del CWC. I 22 bambini ospiti della casa sono stati portati via dal CWC, compreso un bambino di un mese. Durante la custodia presso il CWC, uno di questi bambini si è ammalato in modo grave ed è stato ricoverato in cura intensiva al Rani Hospital. Anche le registrazioni e i registri di questa casa sono stati sequestrati dai rappresentanti ufficiali senza dare alla casa alcuna ricevuta del sequestro. È penoso che il CWC abbia riservato un simile trattamento a una casa che solo due settimane prima, i suoi stessi rappresentanti avevano definito “un eccellente ambiente per la cura dei bambini”.
Seguendo le orme della nostra fondatrice, santa Madre Teresa, le Missionarie della Carità si prendono cura dei poveri, degli abbandonati e dei sofferenti fin dal 1950. A tutt’oggi vi sono 5.167 suore, attive e contemplative, con 760 case in 139 Paesi. In India, le Missionarie della Carità hanno 244 case, comprese quelle nello Jharkhand. Il nostro lavoro consiste nell’offrire case per malati di lebbra, tubercolosi, aids, bambini e adulti disabili fisici e mentali, dormitori, dispensari per le prime cure mediche, case per donne in difficoltà, ragazze in pericolo, donne incinte abbandonate, donne la cui povertà e fame le hanno spinte sulla strada.
La congregazione delle Missionarie della Carità si impegna a continuare il proprio servizio per i più poveri dei poveri con cuore e a titolo gratuito, servendo i bisognosi e i vulnerabili anche fra le critiche infondate e senza precedenti che dobbiamo fronteggiare oggi. Abbiamo piena fiducia nella legge e nelle corti, nelle inchieste delle autorità e crediamo che la giustizia prevarrà.
Preghiamo per tutti coloro che sono stati colpiti dai recenti sviluppi e chiediamo a Dio di benedire tutti coloro che ci sono vicini in questi dolorosi e difficili momenti, affidando a Dio le nostre preghiere per tutte le persone di buona volontà.
La nostra Madre, santa Teresa di Calcutta interceda per noi davanti al Padre onnipotente.Sr Mary Prema MC, superiora generale».
In difesa delle suore
Anche la Chiesa dello Jharkhand ha respinto le accuse contro le suore Missionarie della Carità. Il vescovo ausiliare, Telesphore Bilung, ha dichiarato all’agenzia cattolica Ucanews: «Il governo attacca le nostre istituzioni per diffamarci», e ha definito una «caccia alle streghe» l’attuale intervento del governo induista-nazionalista.
Lo Jharkhand è governato dal partito popolare induista nazionalista (BJP): «Sappiamo – ha aggiunto il vescovo – di perquisizioni in diverse parti dello Stato regionale. Con questi interventi il governo cerca di provare che i cristiani e le loro istituzioni svolgono attività illegali».
Da parte sua, il presidente della NGO Indian Christian Voice, Abraham Mathai, ha definito le accuse contro le suore di Madre Teresa «assurde, irragionevoli e insensate». È dal 2015 che la Congregazione non gestisce più alcuna adozione. Lo scopo del governo è quello di screditare l’Istituto.
Anche in precedenza le Missionarie della Carità erano state attaccate, dietro l’accusa di voler convertire illegalmente la gente al cristianesimo. «Non meraviglia – ha sottolineato il vescovo – che ora gli individui malintenzionati che stanno dietro a queste accuse emergano di nuovo e tentino di mettere in prigione le suore».
I cristiani dell’India costituiscono una piccola minoranza del 2% dell’intera popolazione. Da diverso tempo si moltiplicano contro di essi le aggressioni violente degli indù radicali e nazionalisti. Anche sul piano politico essi sono continuamente esposti alle aggressioni e alla discriminazione come ora nel caso delle Missionarie della Carità.
Oltre al procedimento contro le istituzioni per bambini, un deputato di primo piano del BJP e “l’esercito nazionale dei volontari” hanno chiesto la revoca postuma dell’Ordine supremo dell’India di cui era stata insignita Madre Teresa. Il commercio dei bambini sarebbe, a loro parere, l’esempio più recente delle attività criminali della Congregazione religiosa.
Le adozioni illegali in India costituiscono un enorme affare; si calcola che ogni anno nel Paese scompaiano 100.000 bambini.
I cristiani dell’India considerano il procedimento contro l’Istituto come parte di una campagna diffamatoria dei nazionalisti indù che istiga all’odio.
Le Missionarie della Carità, oltre ai tre voti di povertà, castità e obbedienza emettono anche un quarto voto, di servire «di tutto cuore e a titolo gratuito i più poveri dei poveri». Il fulcro dell’attività della Congregazione è la cura dei malati e dei moribondi.