«Grazie, papa Francesco» scrive il card. di Vienna, Christoph Schönborn, nella rubrica “Antworten” (Risposte) nel giornale “Heute”, del 7 settembre.
«Papa Francesco sta attualmente attraversando giorni difficili. Il suo modo aperto di chiamare le cose per nome, non incontra dappertutto simpatia. Nemmeno in Vaticano. Il toccante film di Wim Wenders lo mostra come un uomo che realmente pensa tutto ciò che dice e che anche vive quello che dice. Quando, cinque anni fa, il card. Jorge Bergoglio fu eletto papa, portò un vento fresco nella Chiesa. Niente più pompa, niente più abiti sontuosi. Desidera “una chiesa povera con i poveri”.
Si presenta come uno che combatte contro l’ingiustizia, lo sfruttamento e per la difesa dell’ambiente. Il suo cuore appartiene ai poveri e a coloro che vivono ai margini della società, ai profughi e migranti. E con grande decisione procede contro gli abusi sessuali nella Chiesa.
Proprio su questo punto lo attaccano ora i suoi avversari. Ha chiarito troppo poco? Ha persino coperto molte cose? Le critiche vengono dai circoli della Chiesa che vogliono sbarazzarsi al più presto di lui. Papa Francesco ha ammesso i suoi errori. Decisivo è imparare da essi. È quanto papa Francesco ha mostrato di fare. Io ringrazio Dio per questo pastore così convincente. Grazie, papa Francesco».