Che la situazione conflittuale tra Costantinopoli e Mosca sia alle stelle è cosa nota. Settimananews ne segue da tempo le vicende, che sono sempre più drammatiche e minacciano di avere conseguenze nefaste sul processo ecumenico.
Si arriverà alla rottura? Riecheggia sempre più spesso in questi giorni la brutta parola «scisma», che sarebbe una catastrofe di cui soffrirebbe la stessa Chiesa cattolica. Sorgono interrogativi, peraltro legittimi stando ai fatti: che si tratti della manifestazione di una delle maggiori orgie di potere e di «mondanità», per usare la terminologia di papa Francesco?
Pare proprio di sì, se si esaminano gli eventi in terra russa. Sono tanti i privilegi che il Patriarcato di Mosca ha ricevuto e continua a ricevere da Putin e che la Chiesa del patriarca Cirillo sente il dovere di ricambiare, specialmente nella torbida faccenda dell’Ucraina, sacrificando ogni aspetto ecclesiale ed ecumenico.
Sulla scena campeggia la figura di Hilarion Alfeev, metropolita di Volokolamsk, presidente del Dipartimento delle relazioni estere del Patriarcato di Mosca. È noto che ha fatto perdere cinque anni di lavoro della Commissione mista del dialogo teologico tra la Chiesa cattolica e le Chiese ortodosse rigettando tutti i documenti, che erano stati preparati riguardo al tema Sinodalità e primato nel primo millennio. Ricordando, tra l’altro, che lo stesso Hilarion vi aveva contribuito. La Commissione si è ridotta a pubblicare il Documento di Chieti, un testo di sei pagine in tutto. Non occorre essere grandi teologi per dire che è inodore, insapore.
È voce attendibile che è pressoché impossibile proseguire il dialogo teologico con la Chiesa cattolica perché il Patriarcato di Mosca vuole cambiare l’attuale tema da tempo pattuito, ovvero Primato e sinodalità nel secondo millennio. Hilarion è riuscito ad ottenere che fosse aggiunto come precisazione questo titolo: Le differenze teologiche tra cattolici e ortodossi. Le differenze che li dividono sono note e da secoli pongono problemi. Lo scopo del dialogo – ma occorre ripeterlo ad ogni piè sospinto – è trovare vie di unione in vista del «calice comune».
Sull’argomento, vedi su SettimanaNews:
3 dicembre 2017 Mosca-Kiev: riconciliazione annunciata e smentita
30 dicembre 2017La geopolitica dell’Ortodossia
11 maggio 2018 Ucraina: il tomo e le Chiese
5 luglio 2018 Ucraina: Prima l’unità, poi l’autocefalia
6 luglio 2018 Ucraina incompiuta
21 luglio 2018 Ucraina: L’autocefalia per l’unità
3 agosto 2018 Francesco mediatore fra Mosca e Costantinopoli?
11 agosto 2018 A 1.030 anni dal “Battesimo della Rus”, più che mai divisi
7 settembre 2018 Kyrill e Bartolomeo: incontro al Fanar
11 settembre 2018 Ortodossia: tamburi di guerra