Com’è consuetudine, ogni due anni, tutti i membri del Pontificio consiglio per la promozione dell’unità dei cristiani (PCPUC) si sono riuniti a Roma allo scopo di scambiarsi idee, consigli, conoscenze e proposte che aiutino nel compito della promozione dell’ecumenismo da parte della Chiesa cattolica.
Il tema scelto per la riflessione di questa sessione è stato Pentecostali, carismatici ed evangelici: impatto sul concetto dell’unità. La tematica è richiesta dal fatto che questi gruppi pentecostali ed evangelici conoscono oggi la maggior crescita in tutto il mondo e si presentano come cammini di rinnovamento all’interno delle varie Chiese cristiane.
Una sfida al dialogo
La plenaria si è aperta con l’eucaristia celebrata nella basilica di San Pietro, nella cappella laterale, detta “Cappella del Coro” in cui sono conservate le reliquie di san Giovanni Crisostomo, vescovo di Costantinopoli, padre e maestro orientale celebrato e venerato in tutte le Chiese d’Oriente. È stata presieduta dal card. Kurt Koch, presidente del PCPUC, e concelebrata dai membri del Consiglio, cardinali, vescovi e presbiteri, con la presenza degli altri membri laici del Consiglio.
Dopo una colazione offerta nella sede del Pontificio Consiglio, sono iniziate le sedute con il discorso inaugurale (prolusione) del cardinale presidente Kurt Koch che si è focalizzato sulla ricerca del concetto stesso di unità, data la molteplicità di idee dell’unità rappresentate dalle diverse Tradizioni e Chiese oggi presenti nel dialogo ecumenico. Ha poi sottolineato la sfida che pongono al dialogo queste nuove comunità e le azioni comuni alla luce di ciò che è stato già raggiunto con le Chiese storiche della Riforma e le Chiese ortodosse dell’Oriente. La varietà e la rapidità con cui crescono i nuovi movimenti obbliga ad elaborare criteri di discernimento e di azione per un’evangelizzazione che non sia una controtestimonianza di divisione e di rifiuto tra i cristiani.
Koch ha concluso il suo discorso invitando a proseguire sulla strada della comune testimonianza di carità, verità e martirio già vissuta in tante parti del mondo.
Subito dopo, il segretario Brian Farrell ha presentato un’ampia “Relazione delle attività” del PCPUC nei due anni dall’ultima sessione fino ad oggi. La relazione è stata completa ed esauriente e ha mostrato l’enorme sforzo che il Pontificio Consiglio compie, sia nell’elaborazione di documenti teologici nelle commissioni miste internazionali o nazionali con ognuna delle Chiese con cui si intrattiene un dialogo ufficiale, sia nei viaggi delle visite protocollari per attività e celebrazioni di altre Chiese, come pure per l’accoglienza dei rappresentanti e delle gerarchie delle Chiese e comunità ecclesiali quando vengono a Roma in visita ufficiale.
È un lavoro silenzioso, continuo e di sacrificio che si estende a tutto il mondo, ma molto fecondo per mantenere viva la fiamma dell’ecumenismo da parte cattolica.
Gli evangelici e i pentecostali
A questa “Relazione” è seguita quella di don Norbert Hofmann, salesiano, rappresentante del Consiglio per il dialogo con l’ebraismo e il mondo ebraico.
Concentrandosi sul tema principale della sessione, la prof.ssa Teresa Francesca Rossi, del Centro Pro Unione di Roma, ci ha introdotto nell’origine e nella situazione attuale dei gruppi evangelici, pentecostali e carismatici; una presentazione la sua molto pedagogica, corredata di schemi e immagini che hanno reso nella maniera più chiara possibile l’identità e la geografia di questi gruppi emergenti.
Jorge Scampini, domenicano argentino, ha approfondito l’ecclesiologia che soggiace a questi gruppi e la problematica e le opportunità che questa comporta per i cattolici.
Nel mezzo di queste presentazioni ci sono stati lo scambio in gruppi linguistici, le reazioni personali nell’assemblea plenaria e una condivisione di esperienze molto ricca, con il contributo di membri provenienti da ogni parte del mondo.
Il rev. Andrezj Choromanski ha presentato i dialoghi e le relazioni tra le Chiese storiche e i nuovi gruppi ecclesiali che vengono trattate nell’ambito del Global Christian Forum, l’unico che per il momento rende possibili gli incontri di tutti i cristiani, comprese le nuove comunità cristiane che nascono dagli evangelici e dai pentecostali.
Il domenicano Hyacinthe Destivelle ha presentato il nuovo sito web del PCPUC, sottolineando come con questo sito sia stato fatto un significativo salto di qualità rispetto a prima. Molto soddisfatti i presenti, poiché si tratta di un buon strumento di lavoro e di diffusione delle attività ecumeniche che la Chiesa cattolica promuove con convinzione e perseveranza. Il sito è www.christianunity.va.
Un “Vademecum” per i vescovi
Mons. Juan Usma, impegnato nel PCPUC già da molti anni e in possesso di un’ampia esperienza in questo campo, ha parlato dell’approccio ecumenico pastorale con gli “evangelici” e i pentecostali, offrendo criteri per avvicinarli ed esperienze pastorali che mostrano come, in molti casi, sia possibile una relazione e una collaborazione con alcune di queste nuove Chiese, ma con altre no, dato che esistono gruppi molto radicali e antiecumenici che svolgono un proselitismo aggressivo e offensivo verso le altre Chiese cristiane.
L’ultima parte della plenaria è stata dedicata alla presentazione di un Vademecum per i nuovi vescovi che il PCPUC sta preparando in seguito alle richieste che i vescovi rivolgono a questo Consiglio. Prima di venire a Roma, i consultori avevano in mano il primo abbozzo, molto apprezzato, per studiarlo.
Con i contributi e i suggerimenti dei consultori il Vademecum sarà migliorato e completato in modo da essere uno strumento utile nella guida pastorale ecumenica dei vescovi nelle loro Chiese locali. C’è stata una sufficiente unanimità sul fatto che il Vademecum non venga offerto solo ai nuovi vescovi ma come un aiuto a tutto l’episcopato cattolico presente attualmente nel mondo, anche se questa sarà una decisione da prendere in seguito.
La sessione plenaria è terminata venerdì, 28 settembre, con un’udienza del santo padre Francesco.
Nell’incontro, alla luce dei suoi cinque anni di ministero petrino, egli si è mostrato molto soddisfatto del tema scelto, per la sua opportunità e necessità, e ha ringraziato per il lavoro che il PCPUC sta svolgendo. Si è detto fiducioso che l’azione congiunta dei cristiani per le persone più bisognose costituisca sempre più una testimonianza credibile e un mezzo per rafforzare la nostra unità.
Il tono cordiale della sua accoglienza l’ha indotto, al di là del discorso scritto, a farci delle confidenze personali e ad offrirci consigli per superare le paure in questo campo, e ci ha incoraggiato a proseguire i contatti personali e istituzionali con i gruppi pentecostali ed evangelici.
In effetti, il suo esempio attraverso i continui dialoghi con i leader di queste comunità testimoniano che ciò che appare molto difficile è possibile, poiché è lo stesso Spirito che suscita la sete di Dio, la conversione e il bisogno di una spiritualità profonda per vivere come cristiani nel tempo che ci è dato.