Dall’8 al 12 gennaio 2019, una delegazione di docenti e studenti dell’Istituto Universitario Sophia guidata dal Preside, prof. Piero Coda, si è recata in visita al Patriarca Ecumenico di Costantinopoli, Bartolomeo I. L’iniziativa è stata promossa dalla «Cattedra Ecumenica Internazionale Patriarca Athenagoras-Chiara Lubich», istituita a seguito del dottorato honoris causa conferito allo stesso Patriarca Bartolomeo nel 2015 per rilanciare lo spirito profetico che animò la sintonia di cuore e di mente tra il Patriarca Athenagoras I e Chiara Lubich, e fare memoria dello storico incontro di Athenagoras con Papa Paolo VI. Il programma della Cattedra si è arricchito quest’anno dell’incontro con la Chiesa di Costantinopoli nella figura del Patriarca Bartolomeo. La trasferta accademica prevedeva, insieme all’udienza col Patriarca, l’incontro col Metropolita Elpidophoros di Bursa presso il Monastero della Santa Trinità di Halki. La visita ha assunto un particolare rilievo stante il delicato momento di tensione che attraversa il mondo ortodosso, ed ha inteso riproporre l’impegno a percorrere con tenacia la via della reciproca conoscenza e del reciproco scambio di doni per promuovere la fraternità e la comunione. Il Patriarca Bartolomeo si è fatto portavoce dello stesso impegno con un sentito messaggio (che riprendiamo) in cui ha sottolineato come la Chiesa di Costantinopoli, anche se ridotta nei numeri, continua a svolgere il suo diaconato al servizio della Chiesa Ortodossa. Ha poi invitato i presenti a continuare sulla via del dialogo, che è riconciliazione, incontro, che fa capaci di comprendere, che è trasfigurazione del mondo, accoglienza di Dio nella storia umana.
Reverendissimo prof. Piero Francesco Coda, Preside dell’Istituto,
Illustri Rappresentanti del Corpo Accademico,
Amati Studenti, Fratelli e Sorelle in Cristo,
Siamo onorati oggi di accogliere nella Sede del Primo Trono della Chiesa Ortodossa, il Patriarcato Ecumenico, un così grande numero di pellegrini, rappresentanti l’Istituto Universitario Sophia, accompagnati dal Preside dell’Istituto stesso, prof. Coda. Vi accogliamo, augurando Buon Anno a ciascuno di voi e alla importante Istituzione che rappresentate.
Ricordiamo con gratitudine e gioia la visita che abbiamo compiuto a Loppiano nell’anno 2015, dove abbiamo potuto verificare di persona la ottima organizzazione, la vera sapienza che ispira tutto lo scibile formativo proposto e soprattutto lo spirito fraterno, di incontro, di collaborazione, di dialogo tra le persone e le culture, seguendo il soffio intuitivo di Chiara Lubich.
Grazie anche alla infaticabile opera del nostro Fratello, il Metropolita d’Italia e Malta Signor Gennadios, al suo – e nostro – profondo legame con il Movimento dei Focolari, ha visto la luce nel Vostro Istituto la Cattedra ecumenica internazionale Athenagoras-Chiara Lubich, in collaborazione con il nostro Patriarcato Ecumenico. La proposta accademica formativa infatti è incentrata sul «focalizzare il significato teologico, sullo studiare le tappe storiche e sviscerare le implicazioni esistenziali, culturali e sociali del cammino ecumenico verso la piena e visibile unità della Chiesa attraverso il mutuo scambio delle ricchezze spirituali, liturgiche, teologiche, culturali e artistiche della Chiesa Cattolica e della Chiesa Ortodossa», come esplicita bene la presentazione stessa del corso. Non poteva d’altra parte essere diversamente, in quanto i due grandi luminari di beata memoria, il Patriarca Athenagoras e Chiara Lubich incarnavano nella loro stessa vita gli ideali di unità, dialogo e fraternità.
Siamo tutti a loro debitori di questa grande intuizione, scaturita dai tempi nuovi che hanno contribuito a formare, anche a seguito della loro schietta e sincera amicizia, confidenza e soprattutto reciproca fiducia e di una fede incrollabile nel disegno di Dio nella storia dell’uomo.
Fratelli e Sorelle amati nel Signore,
La Sophia di Dio, la Sua grande Sapienza è palpabile in questi giorni ancora di festa cha abbiamo vissuto e viviamo, nel festeggiare la Epifania del Signore, o come meglio viene chiamata in Oriente, la Grande Festa della Teofania. In questo spirito sentiamo la vostra fraternità e la sincerità dei sentimenti che vi accompagnano nell’incontro con la Santa e Grande Chiesa Martire di Cristo a Costantinopoli e con la nostra Modestia. Come dice la preghiera per la Grande Santificazione delle Acque, «Nella precedente festa infatti Ti abbiamo visto bambino, in questa Ti vediamo perfetto, essendoti da perfetto manifestato Dio nostro perfetto». Il Signore infatti ha amato talmente la sua Creatura fino a farsi Creatura con la Creatura. Nella Nascita secondo la carne del Signore, nel Natale, abbiamo festeggiato il suo divenire uomo tra gli uomini, abbiamo proclamato la sua incarnazione nella storia, ma nel suo Battesimo egli ci manifesta il suo essere Dio; nella sua Teofania «la voce del Signore echeggia sulle acque, dicendo: “Orsù, ricevete tutti lo Spirito di Sapienza, Spirito di intelletto, Spirito del timore di Dio, del Cristo apparso”». Ma il disegno di Dio per riportare a se tutto il creato decaduto a causa del peccato, abbraccia ogni essere, ogni elemento visibile ed invisibile, tutto il cosmo: «Oggi viene santificata la natura delle acque: si fende il Giordano e trattiene il corso dei suoi flutti, vedendo il Signore che si purifica».
In questo sapiente cammino, l’uomo è invitato a percorrere la via indicata da Cristo. Ritroviamo in questo tragitto la necessità di accogliere con profondo impegno la proposta di Cristo: «Come uomo sei venuto al fiume, o Cristo Re, e ti affretti a ricevere il battesimo dei servi, o buono, dalle mani del Precursore, per i nostri peccati, o amico degli uomini». In Cristo vi è la Teofania di Dio, ma anche la teofania del creato che torna a Dio, è l’impegno battesimale che continuamente si rinnova e ci chiama ad essere uomini e donne nuovi, che hanno la capacità di trasfigurare con la loro vita, con la loro testimonianza, con la loro sapienza, la sophia, questo nostro mondo percorso da troppe violenze inaudite e da fondamentalismi religiosi ed ideologici.
Il Patriarcato Ecumenico, da quasi duemila anni, incarna in se stesso lo spirito del dialogo e del servizio. Seguendo le decisioni dei Concili Ecumenici, dei grandi Sinodi locali, dei Canoni Ecclesiastici e nella consuetudine della Storia, anche oggi la Grande Chiesa di Costantinopoli, povera, ridotta nei numeri, continuamente attaccata per questa sua fedeltà, ma ricca della grazia del Signore, piena della Sapienza traboccante dello Spirito Santo, continua il suo servizio diaconale per l’intera Chiesa Ortodossa, conducendo la nave delle Chiese Ortodosse locali in uno spirito di sinfonia ma anche di verità, di attenzione e ascolto, ma anche di giustizia e capacità di discernimento nei problemi che attanagliano la vita dei propri fedeli ovunque nel mondo, capace di contribuire al dialogo di amore e al dialogo teologico con le altre Chiese cristiane ed in primo luogo con la Sorella Chiesa romano-cattolica, come anche nell’incontro con le altre grandi religioni e le culture.
Con questo spirito il Patriarcato Ecumenico, come è nei suoi diritti e doveri, da tutti riconosciuti, ha concluso nel giorno della Santa Teofania del Signore, il processo che ha portato ad accogliere e a riconoscere la quindicesima tra le Sante Chiese Ortodosse Autocefale locali, la Chiesa Ortodossa in Ucraina, sanando in questo modo una divisione tra i propri fedeli di quel Paese, ma anche dando giustizia ad un processo storico lungo di secoli. Continuiamo a lavorare e a pregare, unitamente al primo primate di questa nuova Chiesa, il nostro Fratello di Kiev e di tutta l’Ucraina Epifanio, affinché si continui a superare in uno spirito di collaborazione ed amore reciproci, quanto ancora non viene compreso da alcuni nostri Fratelli.
Stimati Fratelli e Sorelle,
Continuate il percorso che avete intrapreso sulla via del dialogo, perché esso è riconciliazione, è incontro, è capacità di comprendere, è filantropia divina, è accoglienza del diverso, è trasfigurazione del mondo, è accogliere Dio nella storia umana. Portate questo messaggio a tutti coloro che a qualsiasi titolo partecipano alla opera del Vostro Istituto, abbracciando fraternamente la Presidente del Movimento dei Focolari, Maria Voce e tutti i fratelli e sorelle del Movimento. Il Patriarcato Ecumenico è anche la Vostra casa, questa città di Costantino è anche la vostra città, perché non siete stranieri ma siete amici per noi. Il Nuovo Anno benedetto dal Signore vi porti cesti pieni di frutti di unità e di ogni altro dono che viene dall’alto, a gloria del Suo Nome e per l’unione delle Sante Chiese di Dio. Grazie della Vostra presenza e da noi pace e benevolenza.
Fanar, 11 Gennaio 2019
Sua Santità BARTOLOMEO I,
Arcivescovo di Costantinopoli – Nuova Roma
e Patriarca Ecumenico