È uscito da poco in Germania, a cura dell’editrice Verlag C.H. Beck, il libro Kein Tod auf Golghata, auf der Suche nach dem überlebenden Jesus, (Nessuna morte sul Golgota: alla ricerca del Gesù sopravvissuto) dello scrittore e studioso di storia medievale Johannes Fried, destinato a suscitare scalpore, se non fosse perché la tesi che sostiene, più volte confutata, è vecchia di secoli: che cioè Gesù non sarebbe mai morto in croce, ma che sopravvisse e fuggì in Oriente. La storia della risurrezione sarebbe solo un camuffamento.
«Tutte assurdità» gli risponde il teologo cattolico Söding, di Bochum, esperto di interpretazione del Nuovo Testamento. Christoph Arens, in un servizio da Monaco di Baviera per l’agenzia KNA (31 gennaio 2018), riferendo questa notizia, scrive: «Questo libro gli procurerà infinite obiezioni e ostilità. Già nella prefazione, questo celebre esperto di storia medievale, Johannes Fried, manifesta dolori di pancia per l’audacia delle sue tesi. Sono dolori giustificati. Infatti, questo esperto in storia medievale si è mosso sul terreno insidioso dell’esegesi biblica, finendo per terra».
Fried, che con la sua biografia su Carlo Magno e i libri sul pensiero apocalittico e la vita nel Medioevo, ha interessato un vasto pubblico, lavora volentieri di fantasia. Per esempio, ha messo in dubbio l’esistenza del padre dei monaci, Benedetto di Norcia, e ha suscitato polemiche sul famoso episodio dell’umiliazione di Canossa.
Morto o anestetizzato?
Nel libro Nessuna morte sul Golgota, lo storico, che ha insegnato a Colonia e a Francoforte, afferma che Gesù non è morto in croce, ma è soltanto sembrato morto. Sarebbe stato ferito ai polmoni durante le torture e sarebbe caduto in una narcosi di anidride carbonica, simile alla morte. Fried si riferisce al Vangelo di Giovanni e lo collega con le nuove conoscenze mediche sull’anestesia del CO2.
Sottolinea che, stando ai Vangeli, Gesù sarebbe morto insolitamente in fretta. Ma proprio il colpo di lancia di un centurione gli avrebbe salvato la vita. Giuseppe di Arimatea e Nicodemo si sarebbero presi cura di lui, guarendolo, così che poté fuggire in Oriente. Nel frattempo, gli apostoli avrebbero diffuso la dottrina del Figlio di Dio risorto.
Una tesi ardua quella pubblicata dalla rinomata casa editrice C.H. Beck, una storia di cospirazione che non migliora malgrado le continue ripetizioni e la costruzione di proposizioni difficili da digerire. Una storia, del resto, che non è nuova. Diversi romanzi di ispirazione esoterica hanno più volte fantasticato su un Gesù morto apparentemente. Anche Goethe e il filosofo della religione Friedrich Schleiermacher sostennero questa teoria.
Un uso selettivo delle fonti
Stando alle parole del teologo cattolico di Bochum, Thomas Söding, esperto di esegesi del Nuovo Testamento, in queste opinioni si coglie un disagio presente fin dall’inizio nei riguardi della tradizione biblica da parte di chi diceva: «Non è possibile che il Figlio di Dio sia morto in maniera così miserabile».
Dubbi sulla risurrezione ci furono fin dall’inizio. I Vangeli parlano di dicerie secondo cui il corpo di Gesù sarebbe stato trafugato dalla tomba. Alcuni critici moderni dubitano persino che Gesù sia mai esistito. Altri credono che la storia di Gesù sia terminata con la sua morte in croce e che la fede nella risurrezione fosse solo un modo per nascondere la delusione. L’epoca dell’illuminismo dichiarò che i miracoli erano impossibili: di qui la teoria della morte apparente come modello di spiegazione razionale.
Meraviglia molto tuttavia il fatto che uno storico di fama come Fried tratti in maniera così selettiva le sue fonti ed escluda o usi a suo piacimento le interpretazioni teologiche degli evangelisti, creando una catena speculativa di indizi.
Söding, parlando con l’agenzia cattolica di informazioni KNA definisce l’argomentazione di Fried semplicemente un’«assurdità» e una «costruzione campata in aria» che non regge a nessuna prova scientifica. Tutte le fonti bibliche, ma anche altri racconti antichi, sono basati sulla morte del rabbino ebreo. Il fatto che Gesù sia sopravissuto alla tortura della flagellazione e della crocifissione è del tutto inimmaginabile.
Giovanni è il meno appropriato come fonte storica
Söding contraddice anche l’affermazione di Fried, secondo il quale il Vangelo di Giovanni, l’unico che riferisce il racconto del colpo di lancia, sarebbe, con le sue fonti molto più vicino agli avvenimenti storici, ad esempio, del Vangelo di Marco. L’autore del Vangelo di Giovanni aveva certo una buona conoscenza del diritto processuale romano e dei luoghi di Gerusalemme. Ma la ricerca, nella stragrande maggioranza dei casi, sostiene che i Vangeli di Marco, Luca e Matteo costituiscono delle fonti storiche chiaramente migliori.
In definitiva le speculazioni di Fried – conclude Christoph Arens – non possono essere né provate né rifiutate. I Vangeli sono delle testimonianze di fede, non dei protocolli dei fatti storici.
Tutto è fatto come voleva Dio. Dio comanda e tutto può, morto ho non morto Gesù conta poco, noi siamo nelle mani di Dio, sia fatto sempre la sua volontà, amen. ❤
Si legga il corpo di Antigono in http://www.angelofilipponi.com
La chiesa ci tiene sotto scacco da 2000 anni, non conosco la verità, ma sicuramente Gesù non era cosi scemo da farsi crocefiggere. Probabilmente era non di questo mondo
Se era nei piani di Dio far morire suo figlio evidentemente doveva andare cosi, o no ?
Esatto lo penso anch’io perché morire x noi che senso ha ..che poi è andata di male le in peggio vedi persecuzione dei Cristiani, guerra dei crociati e adesso sempre in guerra Palestina e Israele..che senso ha nn so spiegarmelo e tutta falsità!
Si continua a dare aria ai denti senza poter effettivamente sapere cosa realmente è accaduto, sono tutte opinioni personali basate su antiche opinioni. Per quanto siano possibili e vere, sono solo ipotesi. Potrei perfino pensare che Gesù non sia risorto ma un’altro spirito lo abbia fatto per lui mentre lui stesso, per quanto assurdo e inverosimile, abbia donato se stesso a ogni essere umano affinché possa risollevarsi dall’incubo di questo mondo. Non c’è nessuna certezza di quanto è stato scritto nel passato o nel presente e non sia stato, dall’autore stesso, volutamente manipolato. Per cui resta solo quello che ognuno sente (percepisce) dentro come vero e giusto, al di là di ogni logica.
Certo, ognuno può pensarla come vuole: i musulmani ad esempio danno un’altra versione e chissà quante altre ce ne sono. Naturalmente non sono cristiani.
le prove di Johannes Fried sono poca cosa ma non quelle di Angelo Filipponi, che ha fatto ricerca da oltre 50 anni, ha tradotto Filone di Alessandria e Giuseppe Flavio “ll corpo di Antigono”
Ma per favore finitela di dire fesserie. Capisco la difficoltà nel credere alla resurrezione, ma andare a sostenere che un uomo possa sopravvivere a quelle torturare, spacciarsi per risorto, ingannare gli apostoli che già non credevano…qua siamo alla follia assoluta. Ad ogni modo Gesù risorto non è più tornato alla vita umana, la sua esistenza nn è più concepibile, appartiene ormai all’eterninità. È normale che gli evangelisti hanno difficoltà nel raccontare le apparizioni. Provano a descrivere ciò che nn si può descrivere.
a)R.Brown in “La morte del messia”-ed.Queriniana-pagg.1230/31 elenca 4 tesi mediche secondo cui il cadavere d’un crocifisso flagellato può sanguinare.b)Non è verisimile che Pilato intendesse contemporaneamente salvare Gesù e lo facesse sia flagellare che crocifiggere.c)Non è verisimile che il soldato che colpì Gesù con la lancia intendesse poi salvarlo.d)Non ha senso che la Maddalena,interessata a nascondere un Gesù rianimato,ne desse la notizia a più persone.e)Non ha senso che il gruppo apostolico,di fronte ad un messia fuggitivo,disertore,quindi falso,si accingesse a sfidare in suo nome, con comportamento sacrilego e pericoloso,l’agguerrrita autorità giudaica.
27/11/2021
Nearco 7
Oggi la medicina sa bene che sangue e acqua non sgorgano dalla ferita inferta a un cadavere .Gli antichi Padri della Chiesa dovettero da subito scontrarsi con i Doceti , che , forti del fatto che dalla ferita inferta a un cadavere esce tutt’ al più qualche goccia di sangue disseccato , negarono l’avvenuta morte di Gesù sulla croce. D’altronde Pilato stesso manifesta il suo stupore quando Giuseppe di Arimatea dopo appena tre ore gli chiede il corpo di Gesù e manda il suo centurione a controllare che sia tutto a posto . Perché a Gesù non fu praticato il crurifragium o rottura delle gambe per accelerarne la morte, a differenza dei due condannati crocifissi con lui ? Anche questo comportamento dei soldati io lo trovo strano. Corruzione, negligenza , superficialità? Non saprei…. D’ altra parte Giuseppe Flavio, storico ebreo contemporaneo di Gesù, ci parla di un suo amico posto in croce da Tito e tramite il suo ascendente ne ottenne la liberazione. Lo fece curare e costui , grazie alle intense cure praticategli, riuscì a sopravvivere .E un altro dubbio sulla morte di Gesù e’ dato dal fatto che o Romani non conoscevano a chiunque ne facesse richiesta il corpo di un giustiziato , e trovo ridicolo che addirittura abbiano acconsentito a sorvegliare la tomba di un “criminale “giustiziato da loro stessi ! Questa mia precisazione anticipa la obiezione cristiana della “certezza ” che nessuno poté avvicinarsi a quella tomba. D’altra parte , e’lo stesso Matteo che scrive dopo il 70 EV a informarci che la voce che il corpo di Gesù fosse stato trafugato era diffusa ancora ai suoi tempi. E poi , perché Pilato ordina la crocifissione proprio a mezzogiorno del Venerdì, quando sa bene che in base alla legge giudaica-che i Romani per evitare tumulti rispettavano formalmente- i corpi di giustiziati non potevano rimanere in croce durante il Sabato? Dovevano essere finiti prima del tramonto. Ma la particolarità della croce come supplizio era che in quello stato si poteva sopravvivere anche due o tre giorni. Per questo i Giudei sollecitano la pratica del crurifragium, per accelerarne la morte e poterli seppellire prima del tramonto. Pilato doveva saggiamente rimandare la esecuzione dopo il Sabato: un giorno in più non faceva differenza .Per questo la tesi che ci sia stato un tacito accordo tra il procuratore e gli autorevoli consiglieri Nicodemo e Giuseppe di Arimatea acquista , per me , credito .E infine, si porta una quantità così madornale di spezie -mirra e aloe-cento libbre ! ( 45 kg in misura odierna) per seppellire un cadavere? Quale relazione potevano avere tali spezie con la normale sepoltura di un defunto? Tutti sappiamo che la mirra e l’aloe sono erbe medicinali dall’elevato potere curativo nei confronti di ustioni, buffoni, ferite, congestioni. Basta cercare nella Enciclopedia Treccani. Ippocrate , nel v sec PEV, già esaltava il potere disinfettante della mirra nei confronti di pus , infezioni, ferite di guerre etc ..
“In definitiva le speculazioni di Fried – conclude Christoph Arens – non possono essere né provate né rifiutate. I Vangeli sono delle testimonianze di fede, non dei protocolli dei fatti storici.”
Complimenti per l’ironia, Christoph Arens, come se la tua speculazione sui Vangeli fosse un fatto!
Il colpo di lancia a fatto uscire sangue ed acqua, ma un cadavere non sanguina! Inoltre liberandolo dall’acqua presente gli fu più facile respirare. Questa è materia medica! ! Ora non intendo trarre conclusioni ma solo dare una mia riflessione. Ciao a tutti
Paolo
Ecco un’altra riflessione: Il soldato romano ha dato il colpo di lancia per confermare che l’uomo fosse morto. Se quel corpo l’avrebbe fatto respirare più facilmente i romani non l’avrebbe fatto scendere dalla croce. Assicurare la morte dal condannato era il loro compito.
Non se fossero stati corrotti…..cosa non difficile al tempo. Ai Romani non importava poi un gran che di uno dei tanti (da un punto di vista STORICO) predicatori locali.