Al riparo dai media accadono storie ordinarie, storie non da prima pagina, storie scomode, ma degne di straordinarietà. Ed è ciò che hanno raccolto Paolo Beccegato, vicedirettore e responsabile dell’area internazionale di Caritas italiana e Renato Marinaro, responsabile del servizio promozione Caritas e del suo Centro documentazione nel loro ultimo libro Falsi miti. Storie di migranti oltre i luoghi comuni e le fake news, edito da Edizioni Dehoniane Bologna con introduzione di Francesco Soddu, direttore di Caritas italiana e postfazione di Oliviero Forti, responsabile immigrazione per Caritas italiana ed europea.
In questo testo individui comuni – giornalisti, avvocati, operatori sociali – hanno testimoniato una porzione del loro vivere quotidiano con i migranti. Ne risulta un crogiolo vibrante di vite, ferite da cui trapela una luce, quella luce che ti consente di affermare a gran voce: «Io esisto, con le mie paure, con le mie fragilità, con i miei talenti, semplicemente con la mia storia, che sia bianco o nero».
Emerge, così, la nascita di Favour, dato alla luce a bordo dell’Aquarius e la storia di due fidanzati, che, all’alba di un nuovo orizzonte, sognano di sposarsi non appena giunti a terra. E ancora la tenera amicizia nata con Benjamin, ex pugile africano, che si rifiuta di scendere a compromessi con la droga e la vicenda di Sumehya, vittima di un passato che non ha scelto, di un futuro, però, ancora da scrivere. E tanti altri ancora.
Obiettivo del libro è uscire dalla prigione del luogo comune e del pregiudizio, che annebbiano la vista e conducono a una visione distorta della realtà, alterandola. Ogni capitolo, infatti, porta un titolo provocatorio che riprende, per l’appunto, luoghi comuni sui migranti: «Hanno tutti il cellulare», «ci rubano il lavoro», «aiutateli a casa loro».
È opportuno che i mezzi di comunicazione, amplificatori di stereotipi, conducano un’informazione scevra da condizionamenti politici e in modo particolare che s’affranchino da forme di spettacolarizzazione del lutto. Come non pensare, a questo proposito, all’immagine che ha fatto il giro del mondo di Aylan Kurdi, che giaceva senza vita tra la schiuma delle onde con la sua maglietta rossa. Di fronte a immagini di questo tipo, non sia la pietà a muovere gli animi, quanto piuttosto l’indignazione verso tale brutalità. Siamo umani, non scordiamolo.
Paolo Beccegato – Renato Marinaro, Falsi miti. Storie di migranti oltre i luoghi comuni e le fake news. Introduzione di Francesco Soddu. Postfazione di Oliviero Forti, EDB, Bologna 2019, pp. 152, . Recensione pubblicata su Mosaico di pace, n. 3, marzo 2019, p. 38.