Il settantaquattrenne gesuita – originario di Kinshasa (RDC), docente emerito al Centre Sèvres di Parigi e professore invitato al Pontificio Istituto Biblico di Roma – studia il tema biblico, teologico e antropologico dell’uomo e della donna così come si dipana nella Bibbia dal primo all’ultimo dei suoi libri. Più della metà dell’opera è dedicata all’analisi di Gen 1 – 3, con i suoi due racconti della creazione e la narrazione del peccato, ma nella quale si sottolinea come in effetti predomini il tema che Dio sia alla ricerca dell’uomo. Simoens parte dal presupposto metodologico che vede in Gen 1 – 3 la confluenza delle principali tradizioni bibliche: sacerdotale, profetica-deuteronomistica e sapienziale. Egli vede in questi racconti la descrizione dell’amore di Dio creatore che dona vita all’umanità indifferenziata, vista in Gen 1 come immediatamente “maschile e femminile” (zākār ûneqēbāh), “due in uno”, sacerdote-amministratore dei beni della creazione di Dio, mentre in Gen 2 appare come “uno”, potenzialmente ’îš e ’iššāh, “uno in due”. Dal genere dell’umano indifferenziato ’ādām il Signore (YHWH)/il Signore-Dio (YHWH Elohim) dà origine la specie del genere “maschile” e “femminile” (più che “uomo” e “donna”). L’autore biblico contempla il grande mistero dell’umano creato a immagine, come somiglianza di Dio. Simoens si sofferma su questo. Se i padri della Chiesa erano tentati di identificare l’essere dell’uomo a immagine e somiglianza di Dio nelle facoltà della sua mente e della sua coscienza, l’autore biblico lo vede nella dualità complementare e paritaria di dignità dell’umano nel suo essere maschile e femminile. La coppia è creata a immagine di Dio, come somiglianza di Dio proprio nel suo essere dualità distinta, due esseri diversi ma pari in dignità, frutto di un mistero divino (la “costola”), complementari, una coppia in cui il femminile sta come di fronte quale partner/aiuto all’altro perché questo possa essere se stesso. La coppia è a immagine, come somiglianza di una vivacità presente in Dio, Padre creatore, Parola che dona vita, Spirito che anima e dona sapienza. Nella creazione è presente il tema dell’immagine, della somiglianza e della nuzialità. Alla creazione appartiene anche il mistero della fragilità umana, una libertà insidiata dalle forze del male che travisano il progetto divino e seducono al male e conducono alla morte. Ma Dio insegue la coppia con una disputa giudiziaria/rîb propria della letteratura profetica, non per giudicarla o condannarla (stereotipi interpretativi duri a morire nell’immaginario dei lettori, anche credenti) ma per ricuperarla all’alleanza attraverso un percorso di verità. Nessuno è escluso per sempre dal giardino reale; esso sarà disponibile agli uomini che vi ritorneranno consci della loro condizione, del loro limite, del loro statuto intriso fatto di figliolanza, fragilità e bellezza. Simoens insegue il tema della Parola/Verbo e dello Spirito (Rûaḥ [femminile in ebraico]/Sapienza [femminile in greco] nella sua presenza distinta da Dio all’interno del testo sapienziale di Pr 1 – 9, ripercorre quindi la disputa giudiziaria bilaterale/rîb che intercorre fra lo sposo e la sposa nell’alleanza così come è riportata nel testo profetico di Os 2, per concludere il percorso nell’AT soffermandosi sull’elogio dell’amata da parte dell’amato in Ct 4,1 – 5,1. Il filo teologico e antropologico dell’uomo e della donna, della sposa e dello Sposo, si dipana anche nel NT, nella figura di Maria nel suo dialogo con l’angelo Gabriele (Lc 1,26-38), nella figura del Verbo, Figlio Sposo, secondo Giovanni (Gv 2,1-2; 19,25-27.33-34), per trovare in ultimo il suo capo definitivo e illuminante – di qualità discriminante e insuperabile a livello teologico ed ermeneutico – nelle nozze dell’Agnello e della sua sposa (Ap 21,1 – 22,5) nell’ultimo libro della Bibbia, l’Apocalisse. Il simbolismo creazionale, cristologico, ecclesiologicoe nuziale che è collegato alla realtà del maschile e del femminile nel suo rapporto col Creatore giunge alla pienezza della sua esplicazione simbolica, coinvolgendo l’uomo e la donna/Chiesa nel suo rapporto con la vivacità (ormai trinitaria) del Dio Padre creatore, del Figlio Verbo della Vita e Sposo, dello Spirito sapienza ordinata della vita. La coppia, nel suo essere maschile e femminile è a immagine e come somiglianza di una grande mistero di alleanza e di amore, che lega insieme i fili portanti e sensati del vivere dell’umano e il suo alleato nuziale, il Dio della vita e della vera felicità.
Il libro è suggestivo, seppur impegnativo. È l’espressione dei corsi universitari tenuti ai gesuiti a Parigi negli ultimi anni. L’autore usa un linguaggio denso, con rapidi passaggi teologico-ermeneutici tra AT e NT, con frequenti citazione di autori non semplici – ancorché maestri – come Beauchamp. Il collega gesuita Fédou ricorda nella postfazione tre elementi: 1) il fatto che i padri della Chiesa hanno riconosciuto l’importanza del Cantico dei Cantici; 2) il fatto che essi non hanno esitato a integrare nella loro teologia il linguaggio dell’amore umano fino all’uso della terminologia “erotica”/eros; 3) l’importanza attribuita da loro alla figura di Maria. Elogia inoltra Simoens per l’equilibrio nella trattazione delle problematiche delicate del gender, in cui emerge la peculiarità e la ricchezza della visione biblica della complementarietà nella pari dignità. Testo scientifico di consultazione (la traslitterazione dell’ebraico deve essere migliorata), con la bibliografia (pp. 217-224), l’indice biblico (pp. 225-236) e l’indice degli autori (pp. 237-238) che integrano opportunamente il testo.
Yves Simoens, L’uomo e la donna. Dalla Genesi all’Apocalisse. Postfazione di Michel Fédou, Collana «Epifania della Parola, Nuova serie» 13, EDB, Bologna 2016, pp. 248, € 28,00. 9788810403082
Descrizione dell’opera
La relazione fondamentale tra l’uomo e la donna costituisce il punto di partenza di un’antropologia biblica e cristiana. La Genesi celebra come un canto il fatto che Dio è in se stesso relazione e i libri profetici celebrano l’alleanza mediante la simbologia del Signore-Sposo e del popolo-sposa. I testi di Isaia, Ezechiele, Geremia, Osea e Zaccaria rivelano la fedeltà di Dio, mai vinta dall’infedeltà della sua eletta, mentre il Cantico dei Cantici corona lo sviluppo della relazione fra l’uomo e la donna facendone il luogo di una lode che non risparmia né la sofferenza né la prova del male.
Il racconto dell’annunciazione nel Vangelo di Luca serve da portico di ingresso nel Nuovo Testamento. La sua tela è intessuta di reminiscenze esplicite e implicite dell’Antico, che porta in sé una pienezza di cui attende un compimento. I Vangeli di Luca e di Giovanni, con l’Apocalisse al termine delle Scritture, ne offrono mediazioni equilibrate: il Signore dell’alleanza dona vita in pienezza grazie alla fine dei tempi anticipata nell’incarnazione e nella Pasqua di Cristo.
Sommario
Prefazione. I. In principio: Dio, lo Spirito, secondo Gen 1. Il quadro: Gen 1,1-2. II. Maschile e femminile secondo Gen 1. Struttura dell’heptameron. III. Maschile e femminile secondo Gen 1. Interpretazione. IV. Adamo: uomo e donna secondo Gen 2. V. Dio in cerca dell’uomo e della donna. Gen 3. VI. La posterità di Adamo ed Eva nella Genesi. Il tempo primordiale, i patriarchi. VII. La Sapienza in Dio, distinta da Dio secondo Pr 1–9. VIII. Il processo fra lo sposo e la sposa nell’Alleanza. Os 2,4-25. IX. L’elogio dell’amata da parte dell’amato. Ct 4,1–5,1. X. Maria e l’angelo Gabriele. Lc 1,26-38. XI. Il Verbo, Figlio Sposo, secondo Giovanni. XII. Le nozze dell’Agnello e della sua Sposa. Ap 21,1–22,5. Conclusione. Postfazione. Il volume di Yves Simoens. Uomo e donna. Dalla Genesi all’Apocalisse (M. Fédou). Bibliografia. Indice biblico. Indice degli autori.
Note sull’autore
Yves Simoens, gesuita, insegna Sacra Scrittura al Centre Sèvres di Parigi e al Pontificio Istituto Biblico di Roma. Per EDB ha pubblicato Apocalisse di Giovanni. Apocalisse di Gesù Cristo. Una traduzione e un’interpretazione (2010), Le tre lettere di Giovanni. Credere per amare. Una traduzione e un’interpretazione (2012) e Entrare nell’alleanza. Un’introduzione al Nuovo Testamento (reprint 2015).