La situazione economica di numerosissime famiglie sta attraversando un momento drammatico negli Stati Uniti. Perdita o sospensione temporanea non retribuita del lavoro, condizioni previe già precarie, malattia, e tutte le conseguenze legate al diffondersi della pandemia stanno mettendo sul lastrico una buona fetta della popolazione americana.
Molte le iniziative di solidarietà tra le varie comunità di fede del paese che cercano di rispondere alle necessità più immediate. Da segnalare una piattaforma di raccolta fondi organizzata da varie associazioni islamiche che, nel giro di breve tempo, ha raccolto e sta distribuendo mezzo milione di dollari tra persone di tutte le fedi e non credenti.
Tarek El-Messidi, direttore di un ente caritativo islamico, ha detto che in questo modo la comunità musulmana statunitense «vuole far sapere al paese che siamo un organo vitale della società, anche se spesso i musulmani sono bollati in un qualche modo come un tumore sociale (…). Abbiamo intrapreso questa iniziativa perché il profeta Maometto ci ricorda che quelli più amati da Dio sono coloro che più aiutano e sostengono gli altri».
La piattaforma solidale pensava, inizialmente, di mandare pacchi contenenti generi di prima necessità e articoli sanitari. Ma non appena ci si è resi conto dell’urgente bisogno di denaro liquido, per stare a galla giorno dopo giorno, pagare l’affitto o le bollette, e così via, è stata presa la decisione di inviare un assegno direttamente alle persone che ne avevano fatto richiesta.
Fino a oggi sono stati aiutati 660 gruppi famigliari con donazioni varianti tra i 250 e 1500 dollari a seconda delle esigenze più urgenti. Il numero di richieste ha raggiunto il tetto di 2000 persone/gruppi famigliari. «Se i musulmani sono in grado di essere di aiuto a coloro che sono nel bisogno, abbiamo la responsabilità e l’obbligo di farlo» (Imam K. Latif, direttore dell’Islamic Center presso la New York University).