Curato per l’edizione italiana da Francesco Strazzari, è ora in libreria il libro di José Antonio Pagola “I gruppi di Gesù”. Dopo il successo internazionale del libro su Gesù (contestato da una parte dei vescovi e dei teologi spagnoli), ora l’autore, prete basco, esperto di teologia dogmatica e di scienze bibliche, ci presenta questa proposta di rinnovamento evangelico individuale e comunitario.
«Non scrivo per sviluppare una dottrina – dice all’inizio del testo, rispondendo alle domande di don Strazzari –, né per illustrare la fede cristiana, né per fare proposte pastorali teoriche. Scrivo accanto alla gente delle nostre parrocchie, che vive la sua fede in maniera semplice…, questo popolo semplice non ha problemi ad accogliere la buona novella del vangelo». Convinto della «forza rinnovatrice di Gesù e del suo vangelo», Pagola invita tutti (credenti, credenti tiepidi, non credenti in ricerca) a «vivere un’avventura appassionante» radicando la propria vita in Gesù.
Le pagine iniziali del libro sono preziose perché l’autore traccia l’identikit dei gruppi di Gesù, il loro obiettivo, le linee operative, le tappe, la metodologia. Questi gruppi sono «spazi liberi», «non hanno altro nome né protettore», «sono di Gesù», «nascono dalla convinzione che Gesù risponde anche oggi alle domande, ai problemi e ai bisogni più profondi delle persone».
Il percorso dura quattro/cinque anni. A guidare il gruppo non è necessaria la presenza di un prete o di una religiosa. Basta un moderatore che favorisca l’ascolto e il dialogo. È bene che i gruppi siano piccoli (dodici persone circa). Al gruppo vengono proposte sei tappe. Sarà il gruppo stesso a determinare la periodicità, il ritmo, il luogo e la durata degli incontri.
Ad ogni tema verranno dedicati normalmente due incontri. Il primo avrà come fulcro l’accostamento al testo del vangelo, il secondo accoglierà le risonanze di ciascuno dei partecipanti e il modo con il quale si intende mettere in pratica il progetto di Gesù.
Finiti i 4/5 anni del percorso, cosa succede? Pagola formula alcune ipostesi: 1) il gruppo si scioglie e ognuno dei partecipanti si assume un compito pastorale o di evangelizzazione, 2) il gruppo resta unito e decide – come gruppo – di mettersi a servizio dei bisogni pastorali di una comunità o di costituire un’équipe di evangelizzazione, 3) il gruppo si scioglie ma alcuni dei suoi membri decidono di dar vita a due o più gruppi di Gesù, accompagnandoli con la loro esperienza (effetto moltiplicatore).
Le sei tappe sviluppate nel testo portano i seguenti titoli: “Riuniti nel nome di Gesù”, “La buona novella di Dio”, “Tratti di Gesù”, “Grandi chiamate di Gesù”, “Chiamati a seguire Gesù”, “Inviati da Gesù risorto”.
Ogni tappa è, a sua volta, suddivisa in capitoli, così strutturati: l’ascolto di un brano evangelico, seguito da una “guida di lettura” che inquadra la pericope e ne enuclea il contenuto. Molto interessante il passaggio successivo – “Accostamento al testo evangelico” –, perché composto da domande che aiutano a penetrare nella ricchezza del messaggio. Segue poi il “Commento”, cioè un approfondimento del testo evangelico, una prolungata meditazione per gustare la Parola in tutte le sue sfumature. Prima delle preghiera che chiudono l’incontro, vi sono altri due passaggi: “Conversione personale” e “Impegno nel progetto di Gesù”, ambedue sottoforma di interrogativi che obbligano ad una risposta personale.
Questa descrizione può far sembrare complicato l’itinerario proposto da Pagola. In realtà, il cammino è molto lineare. L’intento è uno solo: “ascoltare Gesù” e portarlo dentro la propria vita. Così l’autore concludeva l’intervista: «Sono convinto che è possibile “rifondare” le nostre parrocchie e comunità a partire da un’esperienza nuova, più diretta e viva, di Gesù e della sua buona novella. Non vedo altra strada. Gesù salverà la sua Chiesa».
José Antonio Pagola, I gruppi di Gesù, ed. italiana a cura di Francesco Strazzari, Collana «Fede e annuncio», EDB, Bologna 2016, pp. 199, € 16,00. 9788810203842
Descrizione dell’opera
I Gruppi di Gesù non sono un movimento o un’associazione, ma un’esperienza di rinnovamento evangelico individuale e comunitario che si sta diffondendo in molte parti del mondo. La loro nascita è il risultato di una convinzione di fondo: il rinnovamento della Chiesa dipende in gran parte dallo sviluppo di piccole realtà che si propongono di recuperare l’essenziale del Vangelo al fine di rigenerare la vita delle parrocchie. Il sistema ideato dall’autore si basa sulla semplicità: gruppi aperti che coinvolgono nella riflessione e nella preghiera, in un percorso di più anni, anche credenti più o meno praticanti e non credenti.
Note sull’autore
José Antonio Pagola, sacerdote basco, ha insegnato Cristologia alla Facoltà teologica di Vitoria dopo gli studi di Teologia e Scienze bibliche alla Pontificia Università Gregoriana, al Pontificio Istituto Biblico di Roma e all’École Biblique et Archéologique Française di Gerusalemme. Per EDB ha pubblicato: Tornare a Gesù. Come rinnovare parrocchie e comunità (2015).