Nei giorni 7-9 luglio si è tenuto ad Atene un convegno sul tema «La Grecia, il paradosso europeo, tra le politiche economiche e la crisi dei rifugiati», organizzato da Caritas Hellas e Caritas Italiana, finanziato da quest’ultima.
Hanno partecipato il card. Francesco Montenegro, presidente di Caritas Italiana; mons. Francesco Papamanolis, presidente della Conferenza episcopale greca; mons. Sebastiano Rossolatos, arcivescovo cattolico di Atene; mons. Emmanuel Nin, esarca dei greco-cattolici in Grecia; mons. P. Joseph Bazouzou, esarca degli armeni cattolici in Grecia; p. Antonio Voutsinos, presidente di Caritas Hellas e il p. Francesco Soddu, direttore di Caritas Italiana. Presenti erano anche Efisio Maras, ambasciatore d’Italia in Grecia; p. Andriopoulos e la sig.a Leontari, in rappresentanza dell’arcidiocesi ortodossa di Atene; la sign.a Paliou, rappresentante della Regione dell’Attica, e il sindaco di Heraklion-Attica Nicala Babalou. I relatori erano Penelope Fountedaki, prof.ssa di Diritto costituzionale all’Università Panteion di Atene, ed il giornalista G. Kapopoulos.
Lo scopo del convegno era duplice: rafforzare i legami fraterni tra Caritas Hellas e Caritas Italiana e le rispettive province ecclesiastiche, inaugurati con il gemellaggio delle due Caritas nazionali, e presentare il Primo rapporto sulla povertà elaborato da Caritas Hellas, dopo una meticolosa raccolta di dati durata due anni.
I dati sono stati elaborati appoggiandosi al database OsRoWeb, per il quale Caritas Italiana ha concesso gratuitamente uso e diritti a Caritas Hellas. I servizi sociali di Caritas Hellas e volontari certificati della Caritas in tutte le province ecclesiastiche della Grecia hanno raccolto i dati, molto utili al di là del valore statistico, che rivelano e aiutano a comprendere le cause dei problemi di coloro che hanno cercato l’aiuto della Caritas. Analizzandoli, si possono trovare i modi migliori per venire incontro alle esigenze di sopravvivenza e di sostentamento di tutti coloro che si sono rivolti per aiuto ai servizi Caritas nel nostro paese.
Nel suo discorso di benvenuto, mons. Papamanolis ha sottolineato che l’ondata dei profughi dall’Oriente è stato così improvviso e imponente da cogliere tutti di sorpresa e andava oltre le possibilità della Chiesa cattolica con la sua Caritas di offrire un aiuto effettivo, ancorché essenziale, a questo problema nazionale. Fortunatamente Caritas Hellas ha trovato un aiuto sollecito dalle Caritas europee e USA. Il presidente di Caritas Hellas, p. Antonio Vutsinos, ha posto l’accento sul fatto che povero è chiunque abbia perso la sua dignità di persona umana.
I lavori
I lavori sono proseguiti con l’intervento della sociologa Penelope Founteli «Le ricadute sociali della crisi economica e dei profughi in Grecia» e il tema «Gli aspetti economici e politici della crisi in Grecia e dei migranti/profughi», presentato dal giornalista Giorgio Kapopoulos.
Il Primo rapporto sulla povertà di Caritas Hellas è stato illustrato dall’assistente sociale e responsabile per le politiche sociali di Caritas Hellas e da Walter Nanni, responsabile delle ricerche di Caritas Italiana.
Infine, del Dossier sulla crisi sociale economica e migratoria in Grecia, Italia e Europa hanno parlato Paolo Beccegato, vicedirettore di Caritas Italiana, e Chiara Bottazzi, responsabile delle relazioni pubbliche della stessa.
Per l’occasione, i partecipanti hanno visitato alcune opere di Caritas Hellas, Caritas Atene e degli armeni cattolici di Atene: il Centro diurno di Caritas Atene – dove i profughi e gli emigrati possono farsi una doccia, pranzare e nutrire adeguatamente i loro figli, avere abiti puliti, procurarsi articoli per la pulizia personale, avere a disposizione un computer per comunicare con il loro parenti e consultare l’assistente sociale –, il Centro di sostegno sociale di Caritas Hellas e uno dei due alberghi affittati da Caritas Hellas per il programma «Un domicilio sicuro per i profughi». Sono stati inoltre inaugurati e benedetti i centri di ascolto di Caritas Atene e della Caritas degli armeni cattolici, entrambi finanziati da Caritas Italiana, ai quali può rivolgersi chiunque voglia trovare un supporto psicologico e sociale.
Il secondo giorno di lavori è stato coronato dalla celebrazione della Divina liturgia nel cortile della chiesa degli armeni cattolici e dalla cena comune con famiglie greche e di profughi siriani.
Il terzo giorno si sono tenuti alcuni workshop su «micro-progetti» e su «solidarietà e gemellaggi». Questi gruppi avevano lo scopo di fornire alle due Caritas nazionali nuove idee di intervento e modalità per affrontare le questioni di comune interesse per i due campi d’azione della Caritas.