Card. Marto: falsità su Fatima

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crisi economica

Quando si dice fake news! La fake news, di cui parliamo qui e diffusa nei media, riguarda il Santuario di Fatima. Per chiarire come stanno veramente le cose, riportiamo ciò che ha dichiarato a Settimananews il vescovo di Leiria-Fatima, card. António Augusto dos Santos Marto, nel cui territorio si trova il celebre santuario mariano (a cura di Francesco Strazzari e Antonio Dall’Osto).

«Caro don Francesco, cerco di spiegarti un po’ il fatto che ha dato origine a diversi comunicati del Santuario, del Consiglio permanente della Conferenza episcopale e del mio messaggio a proposito di Fatima.

L’attuale pandemia ha causato un forte calo nel numero di pellegrini (meno 90%) e nell’entrata delle offerte (meno 77%). Considerando che la crisi economica durerà almeno altri due anni, il Santuario si sente obbligato a ridurre le spese di varia natura.

I dipendenti (in numero di 318) sono stati informati sulla situazione del santuario e sono state presentate loro diverse proposte di risoluzione dei contratti per chiunque lo avesse liberamente scelto: a coloro che erano vicini alla pensione; a chi voleva ridurre l’orario di lavoro; a chi voleva chiedere un congedo senza scadenza fino a quando la situazione nel santuario fosse migliorata e poter essere riassunti. Ma nessuno è stato invitato o costretto a licenziarsi dal lavoro.

È successo che un giornalista di un canale televisivo privato (TVI) ha inventato la notizia che il santuario avrebbe licenziato 100 (cento) lavoratori. Questa è stata la prima notizia, divulgata poi dagli altri media, che ha suscitato scalpore e una serie di reazioni contro il santuario, la sua gestione e contro la Chiesa. Ti mando in allegato i comunicati del Santuario e del Consiglio permanente e sarai meglio informato».


Comunicato del Santuario di Fatima
  1. Il Santuario di Fatima è stato oggetto di una reiterata campagna diffamatoria che colpisce la credibilità dell’istituzione e l’integrità morale dei suoi organi direttivi. Le accuse, che sono in gran parte il risultato di una campagna organizzata all’interno della Chiesa diocesana, riguardante gli stipendi della dirigenza, hanno trovato un’eco in alcuni media, mettendo in discussione il buon nome e l’integrità morale dell’équipe che gestisce questo Santuario. Oltre ad essere false, calunniose e diffamatorie, non rispecchiano la realtà dei fatti, facendo rumore in un momento particolarmente difficile, dove prevale la paura, data l’incertezza della congiuntura nazionale e internazionale.
  2. Il Santuario, grazie al generoso contributo dei pellegrini, non è – come non è mai stato – in fallimento e nemmeno in una situazione di insolvenza; tutte le misure definite e adottate sono volte a mantenere una gestione rigorosa, equilibrata e professionale per garantire preventivamente la sostenibilità del Santuario di Fatima in futuro.
  3. Dall’inizio della pandemia, il calo graduale e senza precedenti del numero di pellegrinaggi organizzati – internazionali e portoghesi – ha registrato una drastica diminuzione nell’ordine del 99%. Durante i mesi di marzo, aprile e maggio non si è registrata una significativa presenza di pellegrini. Oltre all’impatto della diminuzione sul flusso di lavoro di molti servizi del Santuario, questa situazione ha provocato un calo delle donazioni del 77%. Come avviene in tutte le altre entità nel nostro paese, il Santuario è stato costretto a rivedere responsabilmente le sue opzioni budgetarie.
  4. Durante il primo semestre di quest’anno, i costi fissi del Santuario sono rimasti invariati e altri sono aumentati: tutti gli obblighi verso i lavoratori sono stati onorati senza ricorrere ad alcuna misura di sostegno esterno; è stato garantito il pagamento integrale e puntuale ai fornitori, entro un termine massimo di 30 giorni; sono stati concessi dei sostegni finanziari alle istituzioni di solidarietà sociale, alle famiglie bisognose e alla Chiesa in Portogallo, in particolare alla diocesi di Leiria-Fatima, per un totale di 780.871 euro.
  5. Il Santuario di Fatima ha un’importante funzione sociale, a cui non si sottrae; perciò, in questo periodo di pandemia, il sostegno alle famiglie e ai bisognosi è aumentato del 60%.
  6. Tenuto conto dell’attuale contesto socio-economico e della necessità di diminuire le spese, sono stati annullati gli investimenti non urgenti, è stato ridotto in maniera significativa il regolare programma delle attività pastorali, con l’annullamento di molti eventi annuali, è stato notevolmente modificato il programma culturale e tutti i dipartimenti hanno presentato misure per ridurre le spese.
  7. Ascoltando i vari organi e consigli di questa Istituzione, senza lasciare da parte tutti i dipendenti, è in corso una riflessione per poter adottare in questo mese un’altra serie di misure di riduzione delle spese, da attuare in vista di un prolungamento della prevedibile crisi economica.
  8. Il Santuario ribadisce che i problemi relativi al mantenimento dei posti di lavoro sono determinanti. Oltre ai lavoratori che intendono aderire agli incentivi in corso per lo svincolo volontario, non è previsto un piano di licenziamento. In tutto questo processo, il Santuario non può e non potrà mai fare a meno del prezioso aiuto dei 326 volontari, essenziali per la missione che qui si svolge a favore dei pellegrini.
  9. Il Santuario di Fatima è un’istituzione della Chiesa, che gestisce la sua condotta in maniera rigorosa. Dal 2006, i suoi conti sono stati debitamente controllati da un ente esterno.
  10. È stato con una gestione rigorosa, professionale e competente che abbiamo celebrato il Centenario delle apparizioni, data che ha permesso una maggiore internazionalizzazione di Fatima, del luogo e del messaggio che essa custodisce, che è stato ed è ampiamente riconosciuto dentro e fuori il Portogallo. La professionalizzazione dell’Istituzione, sia dal punto di vista dell’organizzazione, sia della produzione di contenuti o dell’accoglienza, rappresenta un salto di qualità che vogliamo mantenere, per rispondere ai vari aspetti che costituiscono la missione del Santuario di Fatima, definita nei suoi Statuti. Nonostante le perplessità causate dalle notizie giunte al pubblico, il Santuario ringrazia per le innumerevoli espressioni di sostegno che ha ricevuto dai suoi pellegrini (8 settembre 2020).
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