Nella prima delle tre conferenze tenute al Centro culturale San Fedele di Milano nel novembre-dicembre 2002, Ravasi affronta i conflitti e le armonie nell’interpretazione biblica. Esamina il rapporto tra Scrittura e Tradizione, il ruolo dell’autore/i e del lettore/i e come sia la Parola che la Traduzione rivestano entrambe la struttura tipica dell’incarnazione, incorporando in sé in modo compatto la dimensione umana e quella trascendente. Questo fatto rende indispensabile l’interpretazione, per giungere a cogliere la Parola “che rimane in eterno”.
Tre esempi di conflitti sono rappresentati dalla compresenza di diverse tradizioni all’interno della Bibbia, dal rapporto da impostare correttamente tra scienza e fede, e infine il volto violento e vendicativo che sembrerebbe emergere da molte pagine del testo biblico, salmi imprecatori in primis.
La seconda conferenza è dedicata ai nuovi metodi dell’interpretazione biblica. La ricerca di una interpretazione corretta non può evitare il senso di violenza che è presente nella Bibbia. Il senso della violenza va colto alla luce del fatto che Dio è presente anche nei lati oscuri del umanità e accompagna pedagogicamente il cammino dell’uomo, educando ma anche rispettando la sua libertà. Il linguaggio biblico va ben conosciuto e decodificato per poterlo rapportare all’epoca contemporanea. Un caso tipico, ad esempio, è l’antropomorfismo che è presente in modo trasversale in tutti i libri biblici, NT compreso, Ravasi presenta brevemente i metodi esegetici più importanti: storico-critico, retorico, semiotico, canonico e tradizionale, sociologico e psicologico, “liberazionista” e femminista”. Più che di metodi, per gli ultimi presentati oggi si parla maggiormente di “approcci” (cf. il documento della Pontificia commissione biblica, L’interpretazione della Bibbia nella Chiesa, del 1993).
L’ultima conferenza tratteggia l’interpretazione biblica nella vita della Chiesa. La lettura teologica corretta comprende la lettura letterale, quella spirituale e quella che ricerca il sensus plenior, quello inteso da Dio fin da subito ma non esplicitato se non con la pienezza del compimento della rivelazione divina.
Per comprendere correttamente l’interpretazione biblica nella Chiesa occorre tenere presente la figura dello “Spirito di verità” promesso da Gesù nel Vangelo di Giovanni. Esso agisce nella comunità tutta – specie nella liturgia -, e non solo nel magistero o nei teologi. Si può discernere il come e il dove dello Spirito che esercita la sua funzione di “ricordare” le cose dette da Gesù: Ravasi ricorda come esso opera nella liturgia, nella lectio divina, nella catechesi, nell’omelia e nella Scrittura situata nel confronto ecumenico.
Gianfranco Ravasi, Interpretare la Bibbia. Tre conferenze tenute al centro Culturale san fedele di Milano, Collana «Lettura della Bibbia», EDB, Bologna 2016, CDMP3, € 20,50. 8033576840581