Sul dibattito legato alla proposta di legge in commissione al Parlamento in questi mesi, mi permetto di offrire una breve riflessione che prova ad analizzare la questione da un punto di vista che sento molto caro e importante per il futuro del nostro paese.
Chi ha presentato la proposta di legge l’ha motivata insistendo principalmente sull’idea che legalizzando le droghe leggere verrebbe dato un duro colpo alla criminalità organizzata. Credo che sia difficile poter fare una valutazione anticipata in questo senso: conosciamo bene infatti il detto popolare: “Fatta la legge, trovato l’inganno”.
Ugualmente, pur avendo un mio pensiero in proposito, non vorrei entrare nel dibattito tra chi sostiene la possibilità della legalizzazione in forza del fatto che “non è uno spinello ogni tanto che crea dipendenza o incapacità ad avere una propria vita come tanti”; o viceversa chi vi è contrario in ragione del dato inconfutabile che tutti coloro che finisco nella schiavitù delle droghe cosiddette “pesanti” sono sempre prima passati attraversato la sperimentazione delle droghe leggere.
Credo sia piuttosto importante provare ad affrontare la questione dal punto di vista del senso che coloro che fanno uso di droghe leggere associano a questo comportamento. Lo stesso ragionamento si potrebbe fare sull’uso smodato dell’alcol, specialmente tra i giovani, ma qui il discorso si farebbe più articolato, perché davanti ad una sostanza che si trova comunemente in commercio.
Tornando al ragionamento sull’uso delle droghe leggere, secondo alcuni si tratta di un divertimento come tanti, un modo per stare insieme agli amici e ricercare nuove emozioni. Potrei controbattere dicendo che sono stupito dal fatto che non ci sia capacità di divertirsi e stare insieme, senza fare a meno di questa modalità artificiosa per provare emozioni positive.
Alti sostengono: “Che male c’è? Lo fanno tutti!” Rispondo che non esistono scelte neutre. Le nostre azioni hanno sempre delle ripercussioni: se non altro sul piano economico, se si vuole proprio escludere quelle sulla salute! Mi stupisce inoltre che tanti si comportino come un branco di “pecoroni”, e quando sono in gruppo non abbiano il coraggio di andare controcorrente.
Ci si potrebbe fermare qui, se non fosse che, nel momento in cui viene presentato questo disegno di legge, è come se fosse lo Stato a portare le argomentazioni suddette!
Uno Stato che, come ci ricorda l’amico ex magistrato Maurizio Millo, ha nelle sue fondamenta una Costituzione che non è neutra, che non è indifferente alle scelte dei suoi cittadini, ma porta in sé un alto messaggio educativo, chiedendo loro di impegnarsi a costruire una convivenza all’insegna della solidarietà e della responsabilità.
Una legge come quella della legalizzazione delle droghe leggere si pone in controtendenza con la prospettiva educativa della Costituzione; come se fosse indifferente per lo Stato una scelta dei suoi abitanti in merito all’uso.
Potremmo concludere quindi che, approvando questa legge, lo Stato rinuncerebbe ad educare i suoi cittadini verso scelte ben più alte e di maggior senso, come furono quelle che ispirarono i padri costituzionali nella redazione della Costituzione Italiana. La prospettiva che ne deriverebbe è veramente desolante!
credo che l articolo sia fuorviante… ma vi immaginate provate a tronare indietro nel tempo… essere genitori nell’ 800 in america, proibizionismo…. avreste preferito che vostro figlio, qualora voglia farsi una birra fosse andato al bar o dagli scagnozzi di Al Capone?
ogni giorno perso è una fetta di mercato ceduta alle mafie, alla criminitaltà….una fetta di controllo di un territorio, di un mercato palese ed affermato. Ogni presa di posizione contraaria alla #legalizzazione e l #autoproduzione pensateci, non può che coinfluire inequivocabilmente in ignoranza in materia, presa di partito o conflitti di ineteresse! e assurdo pensare che sottrarre una fetta di mercato ad una criminalità non porti a nessun fine…..un mercato sottatto alla criminalità qualunque esso sia, qualunque business produca è un ambiente in cui lo stato si deve porre! un ambiente che deve avere un punto di riferimento ben preciso, un ambiente separato dal traffico di armi, di eroina, di prostitute….un traffico a cui per forza, ad oggi chi vuole acquistare 4 canne (ragazzini comprsi) è obbligato ad incrociare!!!
Togliendo poi ogni agenzia UFFICIALE di stato che abbia provato sulla propria pelle l esperienza sociale in oggetto (usa, svizzera, portogalli, spagna, olanda) chè puo ampiamente dare riscontri palesi e precisi in merito sul fronte economico, sanitario, burocratico e sociale stesso!
era una strada da intraprendere IERI, non oggi e non domani!