Dopo sei anni di attesa, è stato nominato nella persona di p. Dominique Mathieu il nuovo arcivescovo di Teheran-Ispahan per i cattolici di rito latino.
Sincera e festosa esplosione di gioia in Iran all’annuncio della nomina del nuovo arcivescovo, p. Dominique Mathieu. Una voce: «La nomina è una grazia del Signore e la fine di un incubo durato sei anni. Credo che si inizi a fare un po’ di luce e anche un po’ di giustizia. Ora si potrà iniziare una nuova pagina per la Chiesa cattolica di rito latino in Iran. Siamo molto contenti di questa nomina e siamo pieni di speranza».
La nomina è stata annunciata l’8 gennaio. Mutato il nome della circoscrizione: Ispahan dei latini in Teheran-Ispahan dei latini (Iran). Il 20 gennaio 2015, il vescovo salesiano Ignazio Bedini aveva rassegnato le dimissioni per raggiunti limiti di età ed era successivamente rientrato in Italia. Costretti al rientro anche gli altri salesiani. La Santa Sede, contemporaneamente, nominava amministratore apostolico, sede vacante et ad nutum Sanctae Sedis, il lazzarista Jack Youssef, nato a Teheran nel 1971, dell’eparchia caldea di Teheran.
Vi fu sconcerto e si fece ogni sforzo per far pervenire a Roma le critiche. La comunità cattolica di rito latino conta circa 2.000 fedeli e vi operano 6 parrocchie, di cui 4 a Teheran, una a Tabriz e una a Ispahan. Chiedeva insistentemente che fosse nominato un vescovo latino, ma gli appelli cadevano nel vuoto. Roma taceva. Stranissimi e di parte alcuni interventi del nunzio apostolico, Leo Boccardi, sulla situazione dei cattolici in Iran, ben lungi dall’essere obiettivi, schierati supinamente dalla parte governativa.
Ora la situazione si è sbloccata e il nuovo arcivescovo ha tutte le carte in regola per occupare la sede della circoscrizione. Nato ad Arlon (Belgio) nel 1963, si è fatto frate minore conventuale. Ordinato nel settembre 1989, nel 2013 è stato incardinato nella Custodia provinciale d’Oriente e di Terra Santa con sede in Libano. Nell’ambito del suo ordine ha ricoperto molti incarichi e tutti di notevole importanza fino a diventare definitore generale e assistente generale per la Federazione europea centrale dei frati minori conventuali. Parla cinque lingue con studi di arabo letterario, fatti a Bruxelles e in Libano.
Chiamato a reggere l’antica diocesi di Ispahan dei latini, eretta il 12 ottobre 1629, divenuta arcidiocesi il 1° luglio 1910, ora unita a Teheran, dovrà affrontare con sensibilità pastorale e coraggio i problemi inerenti alla presenza di più confessioni e di altri riti: caldeo, armeno… I salesiani hanno dovuto lasciare il paese, pur avendo una lunga storia di presenza in vari campi della società e di sofferenza al tempo della rivoluzione komeinista. Potranno farvi ritorno? Se lo augura la comunità latina. Riprenderanno i lavori di costruzione della grande chiesa? Passata la tempesta (allontanamento dei salesiani, rapporti tesi con il regime…), con il nuovo arcivescovo si spera di arrivare presto alla consacrazione dell’edificio.
Bisognerà sempre fare i conti con la situazione del Paese e con le restrizioni imposte alle minoranze dalle autorità governative, ma si tratta comunque di una nuova pagina nella vita della Chiesa cattolica e della diocesi latina in Iran.