P. Enzo Franchini è morto questa mattina nella comunità dehoniana di Bolognano, in cui viveva da alcuni anni. Nato il 16 giugno 1930 a Ziano di Fiemme, fece la professione religiosa nella Congregazione dei Sacerdoti del Sacro Cuore di Gesù (dehoniani) il 29 settembre del 1947 e fu ordinato prete a Bologna il 24 giugno 1956.
Fece parte della comunità dehoniana di via Nosadella che, negli anni tra il Vaticano II e il post-concilio, fu all’origine della rivista Il Regno e di quello che poi diventò il Centro Editoriale Dehoniano.
A partire dalla prospettiva dell’informazione ecclesiale, prima a Il Regno e poi a Settimana, p. Enzo è stato una delle figure più significative della stagione post-conciliare e del rinnovamento pastorale ispirato dal Vaticano II in Italia.
A noi che oggi portiamo avanti il mestiere che fu il suo ha dato molto con generosità, anche quando smise di scrivere per dedicarsi a una dimensione più spirituale del ministero e della vita religiosa. Ricordarlo come si deve, e si merita, è quanto ci proponiamo di fare nei prossimi tempi.
Condividere subito la sua memoria con la Chiesa italiana ci è sembrato, come dehoniani e come rivista, qualcosa che fa parte della sua e nostra storia – e di quella della comunità cristiana del nostro paese.
Ne ho uno splendido ricordo… Riposi in pace!
La mia vicinanza alla Comunità Dehoniana per la perdita di p. Franchini.
Serbo il ricordo, ancorché ormai lontano nel tempo, di un vivace informatore religioso, attento ai dettagli del contesto e nel contempo padrone della sostanza dei problemi, con un eloquio capace di accattivare e nutrire il lettore (del “Regno”, di “Settimana”…) in quanto – attraverso e oltre le informazioni dell’attualità ecclesiale – sapeva stimolare interrogativi e offrire prospettive o alternative di ampia gittata. Inoltrandosi a suo agio nel vasto campo della pastorale a raggio sia italiano che internazionale, sapeva elaborare la notizia o il documento con la saggezza dell’analisi contestuale, la competenza del teologo e il realismo dell’operatore pastorale o del catecheta. Ha assolto con esemplare competenza la sua mission di informatore religioso. Da anni non vedevo più la sua firma sulle consuete testate cartacee né su quelle digitali, e me ne chiedevo la ragione. Ora so che, dal “Regno” periodico, è passato a vivere il premio del Regno definitivo. R.i.p.