Pubblichiamo di seguito la lettera inviata dalla Presidenza CEI ai Vescovi e, attraverso di loro, alle comunità cristiane. A seguire anche la nota su “Green Pass” e celebrazioni liturgiche.
Cari Confratelli,
in queste settimane le nostre Chiese sono impegnate nella progettazione del prossimo anno pastorale. Per questo, sentiamo di rivolgere una parola di gratitudine a tutti voi e alle vostre comunità che, nonostante le fatiche, riescono a far vedere il volto di una Chiesa madre che vive e testimonia la sua fecondità.
Vorremmo esprimere questo sentimento di gratitudine con una carezza d’affetto verso i malati e quanti ancora soffrono per la pandemia; verso i medici e gli operatori sanitari, per la generosità nella cura e nell’assistenza alla persona; verso gli anziani, con l’invito a conservare e a raccontare la memoria del Paese; verso i poveri, con l’impegno a custodirli e curarli, non chiudendo gli occhi davanti alle vecchie e nuove marginalità; verso le famiglie, per la capacità di tenuta complessiva, messa a dura prova; verso i sacerdoti, come ringraziamento per il loro essere prossimi al Popolo di Dio; verso i catechisti, gli educatori, gli operatori pastorali, perché sono davvero maestri e testimoni; verso tutte le donne e gli uomini di buona volontà, credenti e non credenti, perché in questo tempo di difficoltà con le loro scelte consapevoli stanno costruendo il Paese del futuro. Non è tempo di inutili contrapposizioni, ma di dialogo aperto: in gioco c’è il futuro dei nostri ragazzi.
Consci della situazione generale, viviamo dunque la nostra fede come dono gratuito, che si esprime anche nei gesti e nelle celebrazioni, a partire dall’Eucaristia, evento di grazia che va colto nella sua importanza. Nella convocazione e nella partecipazione alla celebrazione si manifesta il nostro essere comunità, il nostro essere famiglia. Del resto, è l’Eucaristia che fa di noi una comunità, una famiglia, perché – come dice san Paolo – noi che ci nutriamo di un unico pane siamo chiamati a formare un solo corpo (1Cor 10,17). Così anche gli altri momenti spirituali, come ad esempio, le processioni.
Raccomandiamo, ove ricorrano condizioni di sicurezza, di non far mancare al nostro popolo questi gesti di preghiera, partecipazione e speranza perché la Chiesa sia presente in questo tempo così particolare.
Sin dal giugno 2020, molte Diocesi e Parrocchie italiane hanno organizzato le processioni, adottando sia la modalità “tradizionale”, aperta ai fedeli che possono seguire tutto il percorso, sia una modalità “a stazioni”, in cui solo un piccolo gruppo (composto da sacerdoti, ministri ed eventualmente membri di confraternite) percorre il tragitto, mentre i fedeli partecipano ad alcuni tratti dell’itinerario in chiesa o all’aperto. Per via della varietà di tradizioni e di prassi, non è possibile fornire indicazioni valide e puntuali per tutte le Chiese locali. Il confronto con le istituzioni (anche in relazione alla sanità locale) e il buon senso, come già avvenuto nei mesi precedenti in altre occasioni, restano criteri imprescindibili con cui affrontare le varie questioni.
In merito all’ultimo aggiornamento normativo riguardante il “Green Pass”, introdotto con il Decreto Legge del 23 luglio 2021, condividiamo una scheda informativa al fine di poter informare e orientare la vita delle comunità nei prossimi mesi.
La ripresa autunnale delle attività pastorali sarà probabilmente ancora condizionata dalla pandemia. Siamo però convinti che il Cammino sinodale, che entrerà nel vivo proprio dopo l’estate, costituisca un’occasione propizia di rilancio e di accompagnamento delle comunità, oltre che una voce profetica rispetto alle istanze del presente e del futuro.
In attesa d’incontrarci nel Consiglio Permanente e nell’Assemblea, restiamo in comunione di preghiera.
A tutti un fraterno augurio nel Signore.
Roma, 29 luglio 2021
La Presidenza CEI
“Green Pass” e celebrazioni liturgiche
Il Decreto Legge del 23 luglio 2021, come ormai noto, introduce l’obbligo di munirsi di certificazione verde (“Green Pass”) per usufruire di alcuni servizi o prendere parte ad alcune attività determinate dalla Legge.
- La certificazione non è richiesta per partecipare alle celebrazioni. Si continuerà a osservare quanto previsto dal Protocollo CEI-Governo del 7 maggio 2020, integrato con le successive indicazioni del Comitato Tecnico-Scientifico: mascherine, distanziamento tra i banchi, comunione solo nella mano, niente scambio della pace con la stretta di mano, acquasantiere vuote.
- Come per le celebrazioni, non è richiesta la certificazione per le processioni. Sono ancora valide le raccomandazioni e le misure comunicate l’11 giugno 2020 (sito CEI – sito Ministero dell’Interno; cf. anche circolare inviata il 28 luglio 2021 dal Ministero degli Interni – Dipartimento per le libertà civili e l’immigrazione Protocollo 0001280): obbligo d’indossare la mascherina e di mantenere una distanza interpersonale di 2 m per coloro che cantano e 1,5 m per tutti gli altri fedeli. Ciò, in modo particolare, per evitare assembramenti. Queste misure, tenendo conto della varietà di tradizioni e delle diverse prassi nelle Diocesi, sono ancora attuali e possono continuare a essere garantite. Criteri di riferimento restano il buon senso e l’andamento della situazione epidemiologica nel luogo e nel momento in cui si svolge la processione.
La certificazione è invece obbligatoria, a partire dal 6 agosto, per accedere ad altre attività organizzate o gestite da enti ecclesiastici, come ad esempio:
- servizi di ristorazione svolti da qualsiasi esercizio (anche bar) per il consumo al tavolo, al chiuso; spettacoli aperti al pubblico, eventi e competizioni sportive;
- musei, altri istituti e luoghi di cultura e mostre;
- sagre e fiere, convegni e congressi;
- piscine, centri natatori, palestre, sport di squadra, centri benessere, anche all’interno di strutture ricettive, limitatamente alle attività al chiuso;
- centri culturali, centri sociali e ricreativi, limitatamente alle attività al chiuso e con esclusione dei centri educativi per l’infanzia, dei centri estivi, e le relative attività di ristorazione.
Sono esplicitamente esclusi dall’obbligo di possedere la certificazione verde i partecipanti ai centri educativi per l’infanzia, compresi i centri estivi, e le relative attività di ristorazione. Questo significa che non è necessario il “Green Pass” per le persone coinvolte nei centri estivi parrocchiali (oratori estivi, CRE, GREST ecc…), anche se durante essi si consumano pasti.
La certificazione è anche necessaria per partecipare ai ricevimenti successivi a celebrazioni civili o religiose (feste di nozze o altre ricorrenze) e per accedere alle RSA. Sono esenti dall’obbligo del “Green Pass” i minori di età inferiore ai 12 anni e i soggetti esenti sulla base d’idonea certificazione medica. Il controllo della certificazione spetta agli organizzatori dell’attività.