“In quei giorni Maria si mise in viaggio verso la montagna e raggiunse in fretta una città di Giuda” – questo versetto del vangelo di Luca (1,39) risuona spesso in noi quando visitiamo un Santuario mariano e inevitabilmente pensiamo a quella corsa in montagna di Maria per incontrare la cugina Elisabetta.
Spesso tali Santuari sono posti su alture, a guardia di chi vive e cammina di sotto. Non è sempre facile raggiungerli: occorrono – come per ogni viaggio desiderato e ben programmato – determinazione e validi motivi. I più isolati rimangono vuoti durante parecchi momenti dell’anno; sembrano fortini che, nel silenzio, vigilano senza alcuna presenza in uniforme ma sono armati solo dalle loro mura e da pochi, sobri arredi.
Così abbiamo recentemente costatato in una recente ascesa al Santuario della Madonna della Guardia sopra Alassio (SV). Eppure, benché vuoto, sono come risuonate le numerose le voci di coloro lo hanno visitato nel tempo.
Un grande artista come Christian Boltansky (1944-2021), recentemente scomparso, avrebbe saputo far rivivere quelle presenze così come ha fatto nel 2007 per ricordare le vittime della strage di Ustica nel Museo di Bologna che ospita i resti del famoso DC-9. Attorno al relitto, un’installazione dell’artista prevede – oltre alle casse con oggetti personali appartenuti alle vittime – la registrazione di voci (udibili con cuffie apposite) che avrebbero potuto essere quelle dei viaggiatori.
Si odono i loro probabili pensieri mentre stavano viaggiando su quell’aereo: note di quotidianità, parole che rivelano attese di incontri e progetti, prospettive di vacanza estiva nella bella isola che stavano raggiungendo in quel maledetto 27 giugno del 1980.
Negli spazi del Santuario gli oggetti ci hanno suggerito voci diverse. Gli ex voto sono non solo segni di spiccata sensibilità femminile (ricami, bigliettini accanto a piccole piastrelle decorate, quadretti disegnati da mani inesperte, cuori argentati con nastri, rosari appesi e diverse fotografie – numerosissime – raccolte in semplici riquadri come quelli di casa) ma anche capaci di evocare emozioni e preghiere soprattutto di ringraziamento.
Un coro potente con note ora gioiose ora di pianto ma sempre cariche di profonde verità. Abissale la distanza di queste “voci senza voce” da quelle realmente ascoltate passeggiando nella città sul mare (“quel bancomat non funzionava”; “mia figlia non mette mai a posto la sua stanza”; “ho da ricaricare il cellulare”…).
Lassù in montagna le persone chiedono ascolto a orecchie non indiscrete. Così come Maria era certa che Elisabetta avrebbe potuto capire il suo racconto ed ella, a sua volta, ascoltare la cugina in attesa di un bimbo.
Due donne in stato gravidanza si incontrano sulla montagna in un abbraccio disegnato e visualizzato infinite volte da grandi artisti.
Ricordiamo in particolare quello ritratto dal videomaker Bill Viola che ritrae in modo originale e attuale la Visitazione del Pontormo (The Greeting, 1995).
La stessa opera che secondo il filosofo francese Jean-Luc Nancy rivela in modo straordinario ciò che solo la grande arte può comunicare, “lo splendore del vero” quell’immemorabile che precede la nascita e che è anche detto nascita della nascita (J-L. Nancy, Visitazione Abscondita, Milano 2002).
Sentiamo lo stesso abbraccio di Maria – vitalissimo – tra le mura sul Monte Tirasso posto a quasi 600 metri tra Alassio e Albenga: accogliente, in uno spazio essenziale, materno e capace di assicurare che “grandi cose” può fare in noi l’Onnipotente.
Nell’attesa di questa promessa ritorniamo sui nostri passi: fuori ci circonda un notevole spettacolo naturale: da un lato il mare (mer – nella lingua della Francia non lontana: lo stesso suono per dire “madre”) e la sua isoletta a forma di tartaruga, la Gallinara – già sede di un primitivo insediamento monastico benedettino. Attorno solo verdi alture su cui sono sparsi piccoli nuclei abitati.
Da una località elevata non lontana se ne possono contare più di 80, ci dice un esperto della zona. Immaginiamo che anche da laggiù uomini e donne con voci diverse a volte invochino il Grande Artista che sa ascoltare con infinita pietà.
Agosto 2021