Il Movimento Internazionale della Riconciliazione (MIR) è nato in Italia nel 1952 ad opera di alcune Chiese cristiane, in particolare quella valdese. Si tratta della branca italiana dell’Ifor (International Fellowship of Reconciliation), un movimento internazionale, a base spirituale, composto di donne e uomini impegnati nel praticare la nonviolenza attiva come stile di vita, come mezzo di riconciliazione nella verità e mezzo di trasformazione personale, sociale, economica e politica. Il simbolo del Mir italiano è il charkha, l’arcolaio gandhiano, un richiamo alla semplicità di vita, a un lavoro senza sfruttati e sfruttatori, rispettoso dell’ambiente.
Curato dal MIR (Movimento Internazionale della Riconciliazione) La colomba e il ramoscello (Edizioni Gruppo Abele, Torino 2021) è un dossier di ampio respiro sul rapporto stretto fra i movimenti per la pace e quelli per la salvaguardia dell’ambiente, che propone nuovi modelli di ecopacifismo e di riconciliazione fra ambiente e umanità.
Pace ed ecologia sono due valori e due obiettivi che devono essere correlati se vogliamo salvaguardare la vita sulla Terra. Questo lavoro del MIR ha lo scopo di «accrescere l’interrelazione tra istanze pacifiste e quelle ambientaliste, ovvero tra i movimenti della pace e i movimenti per l’ambiente».
Il dossier si richiama ai grandi insegnamenti dei maestri della nonviolenza di ieri e di oggi, come Gandhi, Langer, Dolci, Galtung, Salio, papa Francesco e altri, e a vari documenti delle religioni sui temi della pace e della salvaguardia del creato. Pregevole, in particolare, il saggio finale dal titolo “Una prospettiva spirituale su pace e ambiente”.
Il dossier si propone di coniugare il pacifismo nonviolento di stampo gandhiano con tutti quei movimenti ecologisti che vogliono «dare alla Terra e ai suoi abitanti più speranze di vita e di pace».
Nella prefazione, Pierangelo Monti, attuale presidente del MIR, spiega le finalità del progetto, mettendo in risalto l’accresciuta sensibilità internazionale verso i temi della pace e dell’ambiente, ma anche la «tanta indifferenza e nebulosità sui cambianti da attuare per evitare cataclismi», così come «l’ipocrisia in chi, per propri interessi, continua a inquinare, sprecare e distruggere la natura» (p. 10).
Il lavoro presenta poi, in modo essenziale ma esauriente, le varie organizzazioni ecologiste nazionali e internazionali – da Legambiente a Greenpeace, da Green Cross al WWF – e anche le realtà pacifiste attive in tutto il mondo, dedicando un intero capitolo alle loro reciproche interconnessioni.
Gli autori elaborano un programma costruttivo, fatto di azioni concrete ed efficaci che prefigurano un modello alternativo di difesa e di salvaguardia degli equilibri ecologici, da cui dipende il futuro dell’umanità e dello stesso pianeta. Un modello che sia prima di tutto un cambio di paradigma: «Lascia infatti perplessi un ambientalismo ancora antropocentrico e motivato quasi esclusivamente dalla paura del disastro ecologico prossimo venturo. Soprattutto preoccupa l’assenza di riferimenti alle minacce agli equilibri ambientali derivanti dalla pesante impronta del complesso militare-industriale sul nostro pianeta».
C’è la consapevolezza, infatti, che la corsa agli armamenti, la «terza guerra mondiale combattuta a pezzi» di cui parla papa Francesco, e la pervasiva militarizzazione della cultura e della società civile sono la faccia aggressiva di un modello di sviluppo incompatibile con la giustizia sociale e con quella ambientale. «In Italia mancano 53.000 infermieri e 50.000 medici, ma nelle scuole si fa più propaganda al servizio militare che al servizio sanitario». Serve quindi un nuovo modello di società.
La visione etica alla base del dossier è quella nonviolenta ed ecologista che nasce da una visione laica della vita ma che non nega una prospettiva spirituale, prima che religiosa, in modo che l’impegno per la giustizia, la pace e la tutela del creato ritrovino l’auspicata unità.
Il MIR ci offre un’ampia riflessione su questi temi, ipotizzando un progetto in cui la riconciliazione tra persone e Stati abbia un ruolo centrale, così come tra l’umanità e una natura finora sfruttata e violata. Infatti, tutto è in relazione.
Con questa proposta il MIR prosegue nella sua opera di educazione alla pace integrale, basata sulla nonviolenza nei rapporti tra gli esseri umani, sulla giustizia distributiva, sulla solidarietà fraterna e sulla conversione ecologica, con uno stile di vita sobrio e rispettoso della natura.
Movimento Internazionale della Riconciliazione, La colomba e il ramoscello. Un progetto ecopacifista, Edizioni Gruppo Abele, Torino 2021, € 12,00. Il libro si può trovare in libreria; per maggiori informazioni contattare la segreteria segreteria@miritalia.org o direttamente la presidenza: presidenza@miritalia.org, tel. 3452293461.