Iniziare qualcosa di nuovo non è sempre facile e questo corso di studi per la prevenzione degli abusi non fa eccezione. Però, quello che sembrava un sogno sta diventando realtà. Poco meno di un anno fa, è stata istituita la Commissione per la cura e protezione di bambini, adolescenti e persone vulnerabili della Conferenza dei Religiosi del Venezuela (CONVER): per lavorare sulla prevenzione degli abusi nella vita religiosa venezuelana.
Tra le iniziative proposte si sentiva la necessità di una profonda e sincera riflessione sul tema dell’abuso nel contesto venezuelano, così come quella di sensibilizzare e promuovere la prevenzione dell’abuso dei minori e delle persone vulnerabili.
Il 27 settembre 2021 è stato inaugurato a Caracas il primo “Programma di studi avanzati sulla cultura del comportamento corretto e la prevenzione degli abusi nella Chiesa venezuelana”. L’Istituto di Teologia per i Religiosi (ITER), attualmente la Facoltà di Teologia dell’Università Cattolica Andrés Bello (UCAB), in alleanza con CONVER (cf. qui), ha reso possibile che questo progetto diventasse uno studio accademico su un tema così complesso e impegnativo.
Il programma, appena partito, si propone di offrire processi di formazione nel campo del comportamento corretto e della prevenzione degli abusi nella Chiesa, partendo da un approccio interdisciplinare, con proposte metodologiche e di accompagnamento per i partecipanti, al fine di sviluppare le competenze necessarie, in accordo con la missione e la pastorale nella Chiesa.
Papa Francesco nelle sue parole di benvenuto all’incontro di Cracovia (Polonia) sulla protezione dei minori “La nostra comune missione di proteggere i figli di Dio”, ha indicato che la riflessione sulla questione della protezione nella Chiesa, tra gli altri punti, dovrebbe affrontare “i modi in cui la Chiesa può rispondere più adeguatamente a questa situazione molto grave”.
Perché gli scandali sessuali che coinvolgono minori e persone vulnerabili all’interno della Chiesa hanno ferito il cuore di Dio e continuano a essere una causa di dolore. Rendersi conto di questo ci ha portato a ripensare il nostro modo di essere cristiani e di essere Chiesa.
Ecco perché assumere l’impegno della prevenzione implica per noi un cambiamento di mentalità verso una cultura evangelica della buona cura. Perché il bene che facciamo alla nostra realtà locale, istituzione educativa, comunità religiosa, parrocchiale, sociale, è un bene che facciamo a tutta la Chiesa.
Il programma è iniziato con 17 studenti, tra laici, religiosi e sacerdoti, tutti interessati a contribuire alla prevenzione e alla promozione del corretto comportamento nei nostri contesti ecclesiali. Saranno accompagnati da un corpo docente specializzato, tutti impegnati nella protezione dei minori e delle persone vulnerabili. La nostra speranza è quella di continuare a lottare affinché la cultura del corretto comportamento nelle relazioni diventi poco a poco una realtà.
Se si desidera conoscere più a fondo il Programma o contribuire a esso, scrivere a: prevencioniterucab@gmail.com. Per avere informazioni sulla struttura del Programma, qui.