Le Edizioni dehoniane Bologna (EDB) hanno chiesto il fallimento. L’atto formale di portare i registri contabili in tribunale è stato compiuto venerdì 8 ottobre. Si chiude una grande stagione e un prezioso servizio alla Chiesa, non solo italiana. La proprietà, la Provincia italiana settentrionale dei Sacerdoti del Sacro Cuore (dehoniani), lo ha fatto con dispiacere, ma con la consapevolezza di non essere più in grado di sostenere finanziariamente l’impresa.
Nell’immediato la decisione colpisce i nostri 25 dipendenti e le loro famiglie a cui non abbiamo potuto venire incontro come speravamo, anche per alcune rigidità riscontrate. Interessa alcune migliaia di autori, di cui non riusciremo più a pubblicare il frutto della loro fatica e del loro ingegno. Ferisce i numerosi abbonati alle nostre riviste, la loro fedeltà e il loro diritto di essere informati e formati.
Ci è costato molto
È una conclusione dolorosa per noi religiosi. Il sostegno costante e gli investimenti fatti non hanno impedito una conclusione che avremmo desiderato essere diversa. Senza cancellare gli errori compiuti, abbiamo cercato di ovviare alla crisi del 2011-2016 con alcune decisioni severe: controllo dei costi, chiusura di alcune riviste, riduzione del personale (pensionamenti, prepensionamenti, dislocazioni diverse), passando da una sessantina di dipendenti al numero attuale. Abbiamo ceduto e liquidato alcune aziende collaterali (Data Service Center che offriva i servizi informativi, Dehoniana libri incaricata della promozione e della distribuzione).
Abbiamo anche cercato un rilancio. Con l’avvio di nuove collane e la ricerca di nuovi autori; con il lancio nel 2016 del sito Settimananews.it e l’acquisizione nel 2017 dello storico marchio Marietti 1820; con l’investimento sul mercato digitale, sulla comunicazione, sui nuovi media. Ma negli ultimi anni il mercato librario, in particolare quello religioso, ha conosciuto perdite sempre più significative. Sono scomparse il 40% delle librerie cattoliche e la pandemia del Covid-19 con tutte le sue conseguenze ha fatto il resto.
La ricerca di un partner per ridare fiato all’azienda, l’ipotesi di accorpamenti con altri protagonisti del libro religioso e, infine, la disponibilità alla vendita in più direzioni non hanno portato ai risultati sperati. Dopo un paio d’anni è così maturata la decisione di chiudere. Sappiamo che essa intacca l’immagine e il servizio della nostra provincia religiosa, rappresenta una perdita nella teologia e nella pastorale della nostra Chiesa italiana e costituisce un vulnus nella cultura del nostro paese. Ma non abbiamo trovato altra soluzione.
Ottomila titoli
L’editrice ha pubblicato i primi volumi nel 1962. Nell’arco di questi sessant’anni ha messo a disposizione dei lettori 8.400 titoli, con alcuni milioni di libri venduti, coltivando i settori della Bibbia, teologia, catechesi, pastorale, spiritualità, scolastico e una ventina di riviste. 55 le collane (EDB e Marietti 1820).
La prima stagione, quella delle origini, ha fatto fruttificare grandi intuizioni, come la Bibbia di Gerusalemme, gli Enchiridion Vaticanum, i manuali di teologia. Nella seconda sono cresciuti gli apporti dei biblisti (come Ravasi, Gargano, Barbaglio, Fausti, Grilli) e dei teologi italiani. Praticamente tutte le generazioni dei teologi del post-concilio hanno pubblicato anche con il nostro marchio. Si è allargata l’offerta degli Enchiridion (CEI, Oecumenicum, encicliche ecc.) e si è intensificata la pubblicazione di grandi opere, come il Denzinger, il Commento al Codice di diritto canonico, il Conciliorum Oecumenicorum Decreta, il Dizionario dei concetti biblici del NT, la Concordanza pastorale della Bibbia.
Negli ultimi lustri si sono aperte nuove collane e ricercati nuovi filoni tematici, aprendosi alla cultura laica e alle figure che sostengono l’immaginario dell’Occidente moderno. Sono stati fidelizzati autori di riferimento a livello teologico (Christoph Theobald), biblico (Daniel Marguerat, Benoit Standaert, André Wénin) e divulgativo. Si è ripensata la manualistica per gli ISSR; è stato aperto e rafforzato il settore dell’editoria elettronica (con oltre 800 e-book pubblicati in pochi anni). Sono stati alimentati la comunicazione e il marketing digitale.
Il Concilio, grazia e faro
Nulla sarebbe stato possibile senza la grazia del Vaticano II e il suo ritorno alla Scrittura e alle fonti. Il nuovo sguardo sulla celebrazione liturgica, sulla storia di tutti, sull’esercizio della libertà, sulla centralità della coscienza credente, sull’apertura ecumenica e sulla riscoperta delle radici ebraiche hanno guidato il nostro lavoro e quello dei nostri collaboratori.
Se la teologia è la Chiesa che pensa, anche la strumentazione pastorale non è solo sminuzzamento e divulgazione, né puro adeguamento, ma luogo sorgivo di domande e suggestioni da parte del popolo santo di Dio. Allo stesso modo, il contributo informativo delle riviste è stato ispirato all’attenzione al formarsi della tradizione secondo l’impulso del carisma dehoniano.
Continueremo a servire l’opinione pubblica ecclesiale con Settimananews e iniziative similari, eventualmente collocando elementi del nostro patrimonio, là dove possa rifiorire. L’amore per il libro e la lettura «è proprio di colui che se ne sta seduto alla sera nella sua stanza, mentre intorno è silenzio… ed ecco che, improvvisamente, i libri presenti nella stanza diventano per lui come esseri viventi. Singolarmente viventi. Oggetti piccoli, eppure pieni di mondo. Che stanno lì senza muoversi e senza far rumore, e tuttavia pronti in ogni momento ad aprire le proprie pagine e a cominciare un dialogo che racconta il passato, che rimanda al futuro o che invoca l’eternità, e tanto più inesauribile quanto più ne sa attingere colui che ad essi si avvicina» (Romano Guardini. Elogio del libro).
«Nel suo profondo vidi che s’interna
Legato con amore in un volume,
ciò che per l’universo si quaderna;
sustanze e accidenti e lor costume,
quasi conflati insieme, per tal modo
che ciò ch’i’ dico è un semplice lume» (Dante Alighieri, Paradiso 33, 85-90).
Sono abbonato alle riviste Dehoniane da più di 40 anni. Mi dispiace tantissimo. Sono vicino agli amici Dehoniani che ho conosciuto nella mia vita e li ringrazio per il grande contributo teologico e pastorale che hanno fornito dal post concilio fino ad oggi.
Un peccato.
Sonio molto addolorato per la cattiva notizia della crisi dell’editrice, ma quanto ha compiuto in nome del Concilio e dopo di esso è un bene straordinario che resta nella Chiesa e nella società. Ora c’è un’eclissi, ma il titolo del mio ultimo e unico libro che ho pubblicato con le E. Dehoniane, “No, non è la fine”, di cui sono grato, è di buon auspicio ed è il mio augurio affettuoso.
Raniero La Valle
Ringrazio il Signore perché fin dagli anni del corso teologico seminariale e ancora di più dopo la mia ordinazione presbiterale (1964) e la specializzazione in liturgia e l’inizio della mia attività di pastore parrocchiale e di docente, le pubblicazioni dell’EDB hanno guidato e alimentato la mia permanente maturazione teologica, spirituale e pastorale. La chiusura dell’ EDB mi addolora profondamente come la perdita di un grande e prezioso compagno di viaggio. Mi sento profondamente ferito e anche più solo. Anche la Chiesa italiana perde un prezioso sostegno proprio quando inizia l’ampio processo sinodale di tutta la Chiesa… Non ci resta che piangere?…
sono abbonato fin dal primo numero alla rivista rivista Parola spirito vita
Sapete cosa ne sarà?
per piacere, grazie
Marco Tommasino
siamo profondamente dispiaciuti e rammaricati per non avere potuto essere di aiuto verso gli amici dehoniani, ai quali inviamo un abbraccio fraterno francesco domenico capizzi e maria teresa cacciari
Cesare Bissoli
Quale dispiacere per l’evento della chiusura, ma anche per la mortificazione degli amici dehoniani, il cui lavoro con libri e riviste (per me segnatamente Il Regno e Settimana) ha contribuito a fare la Chiesa ‘sinodale . Grazie di cuore. La continuità di Settimana lo vedo come seme di spem contra spem! Dio vi benedica. Il bene non si dimentica più ed ha per avvenire la risurrezione. Coraggio
Resto esterrefatto per questa inattesa dolorosa notizia che spegne una voce libera e coraggiosa attenta ai problemi della chiesa e del mondo con sensibilità evangelica e lascia più povera la chiesa in Italia. Grazie alla famiglia dehoniana e a tutti i collaboratori. Spero che quanto avete seminato porti frutto e possa riprendere vita.
Frate Pietro Sorci
Conosco EDB da 20 e i padri Dheoniani che ho conosciuto personalmente. La situazione attuale in cui si trovano, mi causa un immenso dispiacere, io ho ritrovato la fede tramite i loro libri i loro consigli. Io so cosa vuol dire passare da queste situazioni, so quanto siano difficili queste situazioni da superare e sono vicina a tutti i padri Dheoniani che conosco, loro collaboratori con cui sono andata in Terra Santa sotto la guida di
Padre Alfio Filippi….che ci ha spiegato egregiamente ogni angolo e paese in cui ci ha
portato. È tutto stampato nella mia mente…oltre che nelle fotografie che ho scattato ovunque.
Sono vicina anche a tutti i Padri che non conosco personalmente, ma sono sicura che tutti siano speciali, questo ordine sacerdotale a me ha aperto la mente e il cuore verso la Chiesa Cattolica Cristiana, sopratutto ho riscoperto il mio Gesù che fin da bambina mi ha guidata….”Il Cristo” colui che è morto per i nostri peccati, poi risorto, che Vive sempre insieme a noi e non ci abbandona mai.
Io ne ho avuto prova … proprio in una situazione simile…. mi ha aiutato a portare la mia Croce.
Ora che molti, anche giovani sacerdoti, guardano con nostalgia alle celebrazioni precedenti la riforma liturgica, o si chiudono in spiritualismi e in prospettive non sempre evangelici, chi colmerà il vuoto culturale e teologico che si sta diffondendo?
Ma da cose dice che l’interesse verso le vecchie ritualità o per certe forma di spiritualità è sintomo di ‘vuoto teologico e spirituale’? Non le balza in mente che magari cercano, in maniera magari confusa e contraddittoria, qualcosa che non trovano perché magari il vuoto è qui?
La notizia della chiusura delle EDB mi ha creato stupore e sofferenza, stupore perchè non avrei mai immaginato… e sofferenza per la perdita di tanta ricchezza e aiuto per costruire una società più consapevole e responsabile e una Chiesa capace di pensare, di dialogare, di avviare processi, come tante volte Papa Francesco ci ripete. Ho letto molti libri e sono abbonata a varie riviste delle EDB: sono stati per me, e credo per tanti, strumenti di formazione per amare e incarnare quella Chiesa che il Concilio Vaticano II ci ha consegnato. Ora che molti, anche giovani sacerdoti, guardano con nostalgia alle celebrazioni precedenti la riforma liturgica, o si chiudono in spiritualismi e in prospettive
non sempre evangelici, chi colmerà il vuoto culturale e teologico che si sta diffondendo?
Mi esprimo così anche come Segretaria Generale della Consulta Nazionale delle Aggregazioni Laicali (CNAL), che rappresenta tanta parte del laicato cattolico associato italiano, ed è un bel punto di osservazione del panorama culturale in cui ci muoviamo. Spero che qualcuno, con creatività e passione, possa raccogliere la vostra preziosa eredità e farla fruttare ancora per le nuove generazioni e ringrazio tutti coloro che hanno lavorato, investito, sognato e sofferto per fare delle EDB un servizio alla Chiesa e al Paese.
Ho sempre apprezzato le EDB, per la qualità e il valore di quanto pubblicato Una casa editrice completa, ch spaziava dai sussidi catechistici, ai testi di alta teologia, a quelli di approfondimento sui tempi presenti. Si riduce notevolmente uno spazio per chi voleva approfondire, e la possibilità di dare voce per riflessioni e aggiornamenti lontani dal coro o dal mercato. Che dire? Segno dei tempi? Tutti il mondo dell’editoria è in crisi la cultura “alta” è la prima a soffrirne, e la cultura “altra” ne soffre maggiormente. Il mercato brucia ogni cosa, come Attila quando passava con i suoi barbari. Però rimangono in circolazione semi preziosi, che non andranno dispersi, e che saranno da riscoprire. Diamo tempo al tmpo.
Mi spiace per chi alle Dehoniane ci lavora, ci ha lavorato, ci ha costruito progetti. Questo lascia ancora di più l’amaro in bocca.
Grazie per il vostro grande lavoro e in particolare
per aver pubblicato il volume di Edoardo Benvenuto
Il lieto annunzio ai poveri
Conosco personalmente i padri dehoniani e nel corso degli anni ho avuto modo di vedere con quanta passione e quanto amore hanno seguito,con il loro lavoro,la vita della chiesa con rara…apertura di mente e di cuore. Mi addolora vederli protagonisti di questa triste vicenda.Grande vicinanza e solidarietà a SettimanaNews con l’augurio,che è speranza,che continuino ad essere voce attenta,autentica e libera delle realtà della chiesa.Il tempo difficile che la chiesa vive ha bisogno della loro testimonianza!
Non condivido affatto la vostra linea editoriale, ma sono comunque dispiaciuto della chiusura
La cultura cattolica rischia di diventare sempre più minoritaria e ristretta
Per quanto non condivida il tenore di molti degli articoli che pubblicate, ritengo che ogni voce libera che si spegne rende il mondo più povero. Ancor più se quella voce è cristiana.
Mi chiedo se si sia tentato di percorrere strade quali il fund raising o quella di un azionariato diffuso. Chissà forse una speranza c’è ancora…
Esprimo la mia sincera riconoscenza per il vostro ottimo lavoro editoriale del quale ho abbondantemente approfittato.
Le cose di questo mondo finiscono tutte. Ma il bene fatto non andrà perduto in eterno e i vostri libri resteranno nelle nostre case e nelle librerie e continueremo a leggerli. E non è certamente il numero dei libri o la vastità del catalogo, ma l’amore con cui si fanno le cose a fare la differenza.
Non sono triste di questa notizia perchè sono certo che il mondo sta saldo su Dio e non su un’opera umana, per quanto eccellente. La vostra vita, in altri modi, potrà comunque essere fruttuosa e un segno eloquente del Signore per gli altri
Pessima notizia, ma in un mercato liquido come quello odierno non era facile navigare. Negli ultimi anni nella mia città hanno chiuso tutte le librerie religiose. I costi erano insostenibili. I negozi virtuali e la diminuzione di lettori, hanno dato il colpo di grazia. Ogni libro ora sarà una rarità.
I vostri libri mi hanno accompagnato fin da piccolo quando mia madre catechista comprava i sussidi da voi nella libreria accanto al seminario…
Siete sempre stati all’avanguardia o almeno ci avete provato e di questo vi ringraziamo.
Non possiamo rassegnarci. Ciascuno, editori, lettori, fruitori in generale faccia un altro piccolo passo, bussi ad ogni porta, istituzionale o meno. Ci deve essere un’altra strada possibile. Coraggio!
Anche in questo caso, la realtà è superiore all’idea.
Il dolore è immenso, quanto la gratitudine per la premurosa ospitalità e la cura attenta prima, durante e dopo aver pubblicato. Un’esperienza di Chiesa viva e in ascolto, prima che di cultura; la ricerca di ciò che edifica, anziché di ciò che semplicemente vende per piacionerie alla moda, di dubbio gusto; il desiderio di elevare nel profondo, per non assecondare superficiali devozionismi e spiritualismi; un vero Editore, non una comune stamperia.
Abbraccio fortissimo tutti quanti voi,
a partire dai dipendenti con maggiori difficoltà,
sino a p. Marco e p. Lorenzo.
Ho sempre apprezzato le EDB per il lavoro svoto con professionalità, apertura mentale e competenza. Ho avuto la fortuna di lavorare con loro, soprattutto con p. Cabri a cui mi sento legato da profonda amicizia e stima da più di vent’anni. Conosco quasi tutti quelli del Centro Editoriale Dehoniano, i 25 dipendenti di cui parlano i giornali, che sono volti amici a cui va il mio Grazie e tutta la mia solidarietà, insieme alle loro famiglie. Sì, certo sapevo della crisi, ma non mi aspettavo affatto questa fine a un anno dal festeggiare i 60 anni della casa editrice del Concilio. Sì, è come una persona cara che se ne va. Ma non mi piace pensare che sia un rintocco di morte per quella “primavera della chiesa”. Spero e credo in una risurrezione, magari in una forma completamente nuova e diversa.
Mi spiace davvero tanto. Per me EDB era sinonimo di libri e riviste di qualità e apprezzo molto la linea editoriale di SettimanaNews, libera e coraggiosa.
Cara Gabriella ed amici tutti,
non so se leggerete questa mia mail, ma sinceramente sono rattristato nell’aver appreso la chiusura di una delle testate cattoliche più longeve e gloriose, ma mi chiedo: non si può proprio fare qualcosa per rimediare?
Non credo servano attestati di stima, gratitudine, ma non mi raccapezzo a pensare che tutto debba finire così senza che nessuno “dall’alto” si muova…… Ma perché, la stessa Chiesa italiana, non ha mai voluto affrontare la questione dell’editoria cattolica?
Sono vicino ai fratelli Dehoniani, a voi dipendenti, alle vostre famiglie, sappiate che se possiamo fare qualcosa, Caritas Italiana è dalla vostra parte.
Un fraterno saluto a tutti voi e tenetemi/ci informati su eventuali sviluppi.
Francesco
A 15 anni ho fatto il mio primo lavoro raccogliendo la frutta, e i soldi guadagnati li ho usati per acquistare la Bibbia di Gerusalemme, appena pubblicata da EDB, 21 maggio 1974. Un patrimonio di memoria e di cultura che ha accompagnato tanti…. gratitudine per questo e vicinanza a chi in prima linea patisce il travaglio di questo passaggio
Davvero molto dispiaciuto. Apprezzo la qualità è il servizio reso in questi anni. Spero fermamente nella rinascita di un grande progetto
Non siamo solo più poveri, ma anche orfani, perché si perde un patrimonio culturale e soprattutto biblico di cui non si sa come si potrà rimediare. Io sono personalmente grato a p. Alfio Filippi, che qui desidero ringraziare pubblicamente per avermi aiutato a pubblicare un volume su Lutero tra eresia e profezia: un piccolo segno ecumenico. Grazie p. Alfio
La chiusura di EDB è triste per tutti: per la vita consacrata, che appare inadeguata a sfidare questi tempi difficili e per la chiesa in generale, con un laicato distratto e un clero debole. Grazie per quanto avete dato in questi decenni con generosità culturale. Ora non perdetevi ad adorare le ceneri, ma soffiate sulla brace che ancora arde.
Chiamiamo almeno le cose con il loro nome: il disastro non lo ha fatto il covid, ma le misure scellerate ed esagerate prese da governi che sapevano quello che facevano condannando a morte i piccoli oer favorire i grandi gruppi editoriali amici.
EDB ha fatto moltissimo per la cultura teologica e religiosa in Italia e nel mondo: grazie a tutte e a tutti voi! Speriamo che questa vicenda faccia riflettere nella Chiesa cattolica italiana, nelle sedi accademiche, nelle case editrici, sulla necessità improcrastinabile di superare ogni parcellizzazione e pensare un serio progetto globale, di carattere cultura-editoriale che non ricordi sperperi economici del passato, e aiuti a fare cultura in senso pieno…
Un altro segno del nostro mondo che cade a pezzi. Grazie e dispiace; lavoro perso e orizzonti ogni volta più stretti, cade la scrittura e il tempo per riflettere che esso ci dà, sottolineare, scrivere una nota al margine, ritornare a leggere, pensare…..
Un grande grazie, e ancora un più grande…dispiace.
don R. Urzua
Notizia dolorosa e aspettata. Tante volte ho raccolto dalle vostre pagine approfondimenti e spunti di riflessione che ho poi condiviso negli interventi in consiglio comunale: come avrei fatto senza di voi? Avete seminato semi buoni, nasceranno buoni frutti. Grazie di tutto.
Cosa possiamo fare noi lettori per evitare la chiusura?
“un vulnus nella cultura del nostro paese”: ecco la ferita più lacerante. Si crea un vuoto ulteriore nella attenzione alla cultura teologica nella ecclesìa italiana: povertà che tocca la ecclesìa nella sua esperienza quotidiana, nella ferialità del suo esistere prima che nei livelli di studio.
Una ricchezza carismatica che diventa più povera, ma che nulla toglie alla gratitudine per quanto finora realizzato dai Sacerdoti del Sacro Cuore (dehoniani), per i quali in altri spazi c’è da auspicare la significativa continuazione del loro carisma ecclesiale e sociale.
Notizia sconvolgente, un profondo dolore proprio in un momento complesso nel quale il Vostro contributo culturale e spirituale è fonte irrinunciabile di conforto e speranza. Mi consolo, in parte, leggendo che rimango alcune iniziative quali Settimananews alla quale sono molto affezionato
Mi rattrista moltissimo la notizia di questa chiusura. Qualita’ , serieta’ , apertura hanno contrassegnato ll lavoro editoriale di questi anni.
Viene a mancare un punto di riferimento importante ed uno spazio di vero dialogo in Italia.
Veramente non si farà avanti nessuno per….è incredibile! Non tanto per recuperare i 25 che avranno una competenza da poter usare per continuare a vivere, ma perchè in questo momento ridurre gli spazi culturali è tragico per tutti.
Beatrice
Sì, siamo tutti molto, molto più poveri e questi tempi richiederebbero più ricchezza di idee e di pensiero. Solidarietà e riconoscenza per il vostro lavoro.
Si sapeva da tempo che EDB era in grosse difficoltà e che altre case editrici cattoliche e laiche hanno rifiutato di acquisire la casa editrice dei dehoniani a causa dei suoi grossi debiti. Dunque non è per nulla una sorpresa o tanto meno un fulmine a ciel sereno. Questo è il risultato di una gestione poco oculata, di una scelta di autori e di pubblicazioni di sempre minore qualità e di una linea editoriale problematica agli occhi di molti cattolici.
Negli ultimi tempi le Edizioni Dehoniane, e in particolare questo stesso sito Settimananews di cui resteranno l’unica espressione, ha preso posizioni molto spiacevoli e ed espresso giudizi di gratuita cattiveria nei confronti di fatti di attualità ecclesiale che hanno stupito molto lettori. Penso in particolare nelle ultime settimane i commenti a fatti come la visita del patriarca Bartholomeos in Ucrania, il momentaneo ritiro dell’arcivescovo di Colonia card. R.M. Woelki, le vicende di Bose e di Enzo Bianchi con la spiacevole recensione del libro di Riccardo Larini. C’è sa sperare che il fallimento di EDB faccia riconsiderare a fondo le scelte della linea editoriale di Settimananews e del suo direttore Lorenzo Prezzi, una linea editoriale che desta perplessità e sgomento in molti cattolici.
Quando si ha bisogno di qualificare come “cattiveria gratuita” una linea editoriale con cui non si concorda, vengono meno i presupposti per qualunque dialogo. I prodotti editoriali dei dehoniani sono rimasti uno dei pochi spazi liberi ed autenticamente ecclesiali al tempo stesso. Lo dice uno che guarda le cose da fuori ma apprezza la lealtà di chi sta dentro. Ad averne di gente come i dehoniani di EDB con il padre Prezzi in prima fila!
La notizia della chiusura delle EDB trafigge il cuore di molti lettori ed impoverisce la Chiesa nella sua attività di evangelizzazione.
Quando un editore muore muoiono con lui tutti i libri che non pubblicherà ma che sono stati pensati, scritti e pronti per essere letti. Quando un editore muore muore con lui un po’ dì futuro dell’umanità.
Siamo davvero tutti più poveri.
Sento ancora il profumo delle pagine dei vostri libri che dovevamo studiare per poter diventare preti. Che disastro la chiusura della casa editrice!!!
Non si riesce a credere, è come quando ti muore una persona cara! E non è mai solo l’andarsene di uno, ma il venir meno di un mondo! La chiusura delle EDB la dice lunga su quello che da tanto tempo stiamo realizzando circa lo stato di salute di cristianesimo e chiesa. Crisi dell’editoria, cambio di società, forse alcune scelte eccessivamente “generose” in fatto di pubblicistica religiosa… si può dire questo e tutto il resto che si vuole, ma alla base sta qualcosa di molto, troppo più grande per non rendersene conto. Purtroppo.
Ho un debito personale con diversi uomini di cui ho conosciuto e apprezzato generosità, intelligenza, accoglienza – da P. Brunet a P. Scapin a P. Prezzi. Un grande debito di umanità e di fiducia verso veri religiosi, liberi uomini di chiesa.
Qualcosa dovrà pur rinascere da tanta eredità. Magari una cosa minima, e preziosissima: “Non coerceri a maximo, contineri tamen a minimo, divinum est”…
Grazie amici cari!
Che pessima notizia. Davvero una grande perdita per l’informazione teologia, pastorale e sociale. Straordinario il servizio offerto dalla Comunità Dehoniana alla Chiesa italiana… Il Regno, Testimoni, La Settimana (della quale sono stato abbonato per decenni) Grazie per la professionalità, la passione, la parresia con i quali avete informato e formato generazioni di laici, operatori, sacerdoti e vescovi.
Un fulmine a ciel sereno! Eravate la nostra speranza
Per la Chiesa! Lasciate un vuoto incolmabile. Ho lavorato talmente tanto con voi e con tanto entusiasmo che adesso mi sento come un boxer suonato che non sa da che parte muoversi perché ha perso del tutto la capacità di orientarsi. Resterete comunque amici miei carissimi perché solo con voi ho potuto dare tanto a questa nostra Chiesa italiana che ha ancora tanto bisogno di gente generosa e brava come voi.
Innocenzo Gargano
Che dispiacere!!
Brutta notizia, oltre al dolore per le famiglie coinvolte, la chiesa tutta perde un grosso fondamento
Mi dispiace moltissimo. La collaborazione con EDB per alcuni libri che ho curato sulla figura di Odoardo Focherini è stata per me un’esperienza formativa, preziosa e improntata alla condivisione e alla cordialità. Oggi mi sento più povero. Un abbraccio affettuoso a tutta EDB da parte mia.
Una grave perdita, se ne va un luogo, fisico e intellettuale, dove riflettere, pensare, imparare…
Da vostro lettore non posso che rattristarmi per questa notizia. Ho letto e comprendo le ragioni, ma il dolore resta, accanto al vostro che penso incomparabilmente più grande.
Il mio pensiero grato alle EDB per aver accompagnato e aiutato la crescita umana e cristiana di tante persone e mia lungo questi 60 anni.
UQ
sono grato ad EDB per i tanti libri che ha pubblicato ed ho letto. mi dispiace per tutti quelli che avevo in “wish list” e non leggerò.
preghiamo per le famiglie dei lavoratori affinché il buon Dio renda loro con generosità quello che hanno dato a noi, lettori e studiosi
Brutta notizia.
Bruttissima.
Siamo tutti più poveri.