Si tratta di un volumetto molto interessante benché non sempre di facile lettura perché esige una buona cultura religiosa e filosofica.
Francesco Brancato è un teologo di Catania, che tenta di rileggere i dogmi e la catechesi cattolica sui novissimi in vista anche di una pastorale aggiornata; Salvatore Natoli è il ben noto filosofo, nato e cresciuto cristiano ma poi approdato a una visione secolarizzata e atea dell’esistenza, pur mantenendo sempre un dialogo anche con la Chiesa.
Qui i due autori si confrontano in modo serrato sui novissimi.
Che ci siano problemi su questo tema è sentito da tutti; per esempio: inferno, purgatorio, paradiso sono anche luoghi oltre che tipi di esistenza? Come pensare l’eternità felice o dannata? Che cosa dire della morte, o meglio del morire e del che cosa ne sopravvive (l’anima soltanto o una misteriosa risurrezione anche in qualche modo corporea? un corpo pneumatizzato come pensava san Paolo?).
Tutto ciò sullo sfondo dell’eterno e serio problema del male, specialmente di certi tragici mali. Tutto rimandando anche al mistero della provvidenza di un DioPadre e al senso vero della “salvezza” legata con Gesù Cristo.
Dal teologo proviene un discorso sostanzialmente tradizionale pur con l’intenzione di sentire anche il pensiero di un bravo filosofo ateo e moderno.
Come potrà trattarne uno come Natoli che pensa anche alla religione senza un dio personale? A un cristianesimo senza il Cristo proclamato dalle Chiese? A un eskaton come semplice continuità mia con e nella natura e con e nella comunità umana che sopravvivono al mio morire? Quale senso dare al tema del giudizio? Come pensare anche il rapporto tra la vita terrena e quella cosiddetta eterna?
Non è facile rispondere a un simile complesso di problemi, ne sono consapevoli gli stessi due autori, che tuttavia tracciano insieme qualche pista per camminare insieme verso una possibile luce più forte (cf. le ultime pagine).
Proprio partendo da queste tento una preghiera anche in vista del mio più o meno prossimo morire: Padre nostro, mistero di potenza e di amore, sia santificato il tuo nome di Padre e venga il tuo regno di Padre, sia fatta la tua volontà di pace per tutte le genti del mondo, anche col povero contributo offerto a Te dalle mie parole e opere; continua a darmi quel pane che è il tuo Figlio fatto parola e cibo; rimetti i miei debiti come anch’io ne ho rimessi a miei debitori; non abbandonarmi nella prova, ma liberami dal male, specialmente dalla morte secunda. Amen.
Nella speranza che anche altri, come fratel Natoli, la possano almeno in parte condividere.
- F. BRANCATO – S. NATOLI, Il mondo a venire. Dialogo sui novissimi, coll. Lapislazzuli, EDB, Bologna 2021, pp. 180, € 13,00.