Descrizione dell’opera
«Io non sono che un povero moscerino, tutto stupefatto e profondamente riconoscente per l’affetto che il Santo Padre ha la bontà di testimoniargli» (J. Maritain, 17 dicembre 1965).
Un fascio di lettere scritte tra l’aprile 1958 e il giugno 1973 documenta l’amicizia discreta ma intensa che si intrecciò tra don Giovanni Stecco, insegnante del seminario di Vicenza, e i Maritain, Raissa prima (due sole lettere), poi Jacques. Fu una piccola «grande» amicizia, accesa da un momento di entusiasmo di don Giovanni in seguito alla lettura di Les grandes amitiés di Raissa.
Entrato a far parte della famiglia spirituale dei Maritain, don Giovanni Stecco diventerà, col tempo e per le insistenze dello stesso Jacques, il suo privilegiato confidente italiano, ripetutamente pregato d’intervenire e mediare i rapporti non sempre sereni tra il filosofo – ovviamente rigoroso ed esigente – e gli editori e traduttori italiani delle sue opere.
Nelle lettere si trovano riferimenti a Pio XII, all’accoglienza italiana del volume Umanesimo integrale e a Paolo VI. Ma anche al concilio Vaticano II, al discorso di papa Montini all’Onu, all’amico compositore Arthur Lourié, a Thomas Merton e all’alluvione di Firenze del 1966.
Sommario
Introduzione (T. Motterle). Lettere.
Note sull’autore
Jacques Maritain (1882-1973), filosofo francese di famiglia protestante, condivise il socialismo radicale dell’amico Charles Péguy e fu allievo di Henri Bergson. Convertitosi al cattolicesimo, fu tra i maggiori esponenti del neotomismo nei primi decenni del XX secolo. Dopo aver partecipato al movimento francese per la resistenza, fu ambasciatore di Francia presso la Santa Sede (1945-1948) e professore all’Università di Princeton (1948-1960).
Jacques Maritain, Un moscerino stupefatto. Lettere d’amicizia, EDB, Bologna 2016, pp. 120, € 10,50. 9788810567401
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