Con qualche mese di ritardo – la consegna era prevista entro la fine del 2021 – è stato pubblicato il 30 marzo 2022 il rapporto finale dell’inchiesta indipendente condotta dalla GCPS Consulting sulla vicenda riguardante «i casi di violenza sessuale su minori commessi da JMM [Jean-Michel Merlin], ex focolarino consacrato residente in Francia» (cf. qui su SettimanaNews).
Le vittime al centro
«Il compito di questa indagine indipendente – si legge nella sintesi del rapporto, che è pubblicata e disponibile anche in italiano (qui) – era ascoltare le vittime e raccogliere ulteriori testimonianze, oltre a indagare se ci fossero state omissioni, insabbiamenti o silenzi da parte dei responsabili del Movimento».
GCPS Consulting – a cui l’inchiesta era stata affidata il 23 dicembre 2020 dai responsabili del Movimento dei Focolari – è un organismo indipendente «la cui missione è da sempre quella di aiutare le istituzioni a migliorare i loro sistemi di prevenzione e segnalazione degli abusi», si legge nel comunicato pubblicato sul sito ufficiale dei Focolarini (qui). «Su richiesta delle vittime» – si legge ancora nel comunicato – l’inchiesta è stata affidata a un organismo indipendente, seguendo la decisione e lo spirito della Conferenza episcopale francese, che nel 2019 ha incaricato la CIASE, «con il solo obiettivo di porre le vittime al centro delle priorità e del lavoro dell’inchiesta».
Il Movimento ha voluto – quale ulteriore forma di garanzia per le vittime – che l’inchiesta e la stesura del rapporto fossero supervisionate da una figura terza e indipendente, senza alcun rapporto col Movimento, nella persona dell’alto funzionario di stato Alain Christnacht (la cui relazione è disponibile qui in italiano).
Le conclusioni
Oltre al rapporto completo (di un centinaio di pagine, disponibile qui), GCPS pubblica anche una sintesi del lavoro svolto, del metodo seguito e dei risultati raggiunti. I quali – per il caso specifico oggetto d’indagine – sono perentori: attraverso racconti «credibili e affidabili» di vittime di abuso e di altri testimoni che coprono un arco temporale di oltre 30 anni (1963-1998), «l’Indagine Indipendente è giunta alla conclusione che JMM è stato un prolifico abusatore seriale di minori, responsabile di molteplici casi di abuso sessuale e tentato abuso sessuale su minori, includendo quelli di cui abbiamo informazioni e, molto probabilmente, molti altri».
Le vittime direttamente accertate per via di denuncia sono 26 (di altre 11 si sospetta, avendone ricevuta notizia indiretta). La commissione indipendente si è preoccupata di ascoltare anzitutto i loro racconti e di verificarne la credibilità. L’inchiesta è giunta alla conclusione che «tutti gli abusi denunciati hanno avuto luogo in condizioni che l’Indagine indipendente etichetta come “ascendente psicologico”», dove appunto l’abuso psicologico (di coscienza) ha accompagnato quello sessuale in un contesto di relazioni «caratterizzate da significativi squilibri di potere».
Il tratto manipolatore di Jean-Michel Merlin emerge dai racconti sia delle vittime, sia delle loro famiglie sia anche dei suoi responsabili all’interno del Movimento, «che per anni furono a conoscenza della situazione soltanto in minima parte». Le responsabilità del Movimento vengono però chiaramente riconosciute nel rapporto: non diversamente da quanto accadeva in altri ambiti ecclesiali, anche il Movimento dei Focolari – scrive la commissione – «per molto tempo si è preoccupato più di proteggere gli abusatori e la propria reputazione piuttosto che sostenere le vittime», contribuendo talora «a far sentire in colpa le vittime» e lasciando per anni Jean-Michel Merlin «nella stessa posizione di autorità, permettendogli di abusare del suo potere».
Per delineare il contesto nel modo più completo possibile, la commissione ha raccolto anche altre denunce di abuso interne ai Focolari (non collegate al caso Merlin) – di carattere non solo sessuale, ma anche psicologico, spirituale ed economico-finanziario – ricavandone che il profilo degli abusatori è «spesso simile a quello di JMM, persone carismatiche idolatrate dagli altri, considerate centrali, intoccabili, moralmente irreprensibili e degne di fiducia». Aspetto che denuncia l’esistenza di «situazioni di abuso sistematiche che erano e sono tuttora note ai responsabili fin dai primi tempi del Movimento ma che non sono state affrontate».
«Vi chiediamo PERDONO»
In una Lettera (qui il testo), pubblicata alla vigilia della presentazione del rapporto (29 marzo), la presidente del Movimento, Margaret Karram, e il copresidente (e responsabile per le questioni morali), Jesus Moran, si sono rivolti ai focolarini di Francia e di tutto il mondo, in modo particolare alle vittime. Riconoscendo il valore del lavoro svolto dal team che ha elaborato l’inchiesta («concluso con professionalità e competenza» dopo più di un anno), i responsabili del Movimento accolgono «un risultato che non può non provocare dolore, vergogna, pentimento».
«Con questa lettera vogliamo innanzitutto rivolgerci alle vittime di abuso di JMM e ad altre vittime, che sono tra di noi, all’interno della nostra famiglia: ogni nostro pensiero ed espressione va a coloro che hanno subìto un crimine gravissimo che in molti casi ha rovinato la loro vita. Non ci sono parole adeguate ad esprimere lo shock e il dolore che proviamo per tutto questo.
Le vittime hanno riferito di aggressioni e abusi a vari livelli nei loro riguardi, lasciandole con ferite profonde e indicibili. Per questo vogliamo dirvi grazie con tutto il cuore per aver avuto la forza di denunciare.
A tutte e tutti voi, a ciascuna e ciascuno personalmente e a nome del Movimento dei Focolari, vi chiediamo PERDONO per la sofferenza a voi inflitta non solo da chi ha commesso abusi, ma anche a causa della nostra indifferenza, della nostra mancanza di vigilanza, della nostra incomprensione. Invitiamo tutti i membri del Movimento dei Focolari in Francia ad associarsi a noi in questa accoglienza delle vittime e delle loro famiglie».
Consapevoli che «l’avventura del carisma dell’unità, nella sua storia decennale, non registra solo abusi o attentati contro la dignità delle persone, ma è anche costellata da tanta vita, luce e fedeltà e da tanta donazione al servizio dell’unità nella Chiesa e nell’umanità», i vertici focolarini affermano «la determinazione di una condanna senza riserve per queste azioni contrarie ai principi che animano il nostro Movimento, totalmente incompatibili con le regole più elementari del rispetto e dell’integrità della persona umana».
Le raccomandazioni
«Mi impegno a nome del Movimento dei Focolari – afferma ancora Karram – a rispondere con azioni, misure di ascolto, accoglienza e prevenzione, alle raccomandazioni finali formulate dall’indagine indipendente».
Alcune misure di garanzia e buone pratiche sono già state intraprese dal Movimento, come la costituzione della Commissione centrale per la promozione del benessere e la tutela dei minori e degli adulti vulnerabili (qui), e delle commissioni nazionali, composte da professionisti di vari ambiti (giuristi, psicologi, educatori, esperti dell’età evolutiva, pediatri), cui far pervenire le segnalazioni dei casi di abuso. Anche per le vittime di Merlin è stata attivata una procedura di sostegno psicologico. Il rapporto lo riconosce: «senza dubbio il Movimento ha compiuto passi significativi per cambiare la situazione in relazione alla tutela dei minori e sta progettando ulteriori misure».
Il rapporto offre anche alcune raccomandazioni finali. Anzitutto, sul risarcimento delle vittime: «il meccanismo di risarcimento sia indipendente dal Focolare, eseguito in modo trasparente ed efficiente da un’organizzazione o entità terza composta da persone adeguatamente esperte e indipendenti dal Focolare». Poi, che si tenga conto delle altre vittime e dei casi pendenti, includendoli nella strategia per monitorarli e nelle procedure di sostegno.
Da parte loro, i Focolari hanno espresso come preoccupazione principale quella di «contribuire il più possibile al processo di ricostruzione delle vittime, incluso un risarcimento finanziario se necessario e richiesto». Per questo, su raccomandazione della Chiesa in Francia, il Movimento ha chiesto alla «Commission indépendante de reconnaissance et de réparation» (qui), organo multidisciplinare composto da esperti della società civile e istituito dai religiosi francesi (CORREF) di accompagnare le vittime che lo desiderano nel loro percorso di riparazione.