Il reprint di una fortunata opera del compianto esegeta fiorentino (1932-1995, l’originale è del 1993) è teso a far diffondere sempre più l’approccio sincronico-narrativo nell’analisi dei libri biblici, vista la messe dei dati significativi raccolti. La spinta decisiva è arrivata all’autore dall’opera di R.A. Culpepper, Anathomy of the Fourth Gospel 31989. Il tutto senza lasciar cadere l’attenzione al metodo più classico di lettura diacronica offerto dal metodo storico-critico.
Il narrare di Giovanni
Dopo le indicazioni bibliografiche generali (pp. 13-21), la prima (pp. 22-85) e la seconda (pp. 86-137) parte del libro sono scritte nella prospettiva sincronico-narrativa. La parte prima si dedica al narrare di Giovanni e analizza i temi del rapporto tra vangeli e narrazione, Giovanni come Vangelo narrante, i dialoghi altalenanti in Giovanni, il fraintendimento giovanneo e, infine, l’ironia giovannea. Tutti temi decisivi e affrontati con chiarezza e precisione.
La parte seconda si dedica alla storia e al simbolo in Giovanni. I temi analizzati sono la tradizione giovannea e la storia, il simbolismo in Giovanni, i simboli archetipi in Giovanni (la luce, l’acqua, il pane, “La vita era la luce degli uomini”) e, infine, il tema dello spazio e del tempo: il vocabolario spaziale, con le indicazioni di luogo e il mistero di Cristo e del credente in termini spaziali (porta, via, dimorare in Gesù, dimorare nell’amore); le indicazioni di tempo e simbolismo riguardano l’ora di Gesù, la giornata di Gesù, la sua prima e ultima settimana e, infine, le feste dei giudei.
L’enigma del discepolo prediletto
La terza (pp. 138-185) e la quarta (pp. 186-245) affrontano problemi di critica storico-letteraria, analizzati con un metodo tipicamente diacronico. La parte terza è dedicata all’universo giovanneo: la comunità e i suoi interlocutori (il NOI e il VOI), il “voi” dei nostalgici del Battista e il “voi” dei giudei, il “voi” del mondo e infine il “voi” della comunità giovannea.
La parte quarta analizza l’enigma del discepolo prediletto, autore del quarto Vangelo. Si studia la formazione del quarto Vangelo, il suo autore secondo la tradizione e secondo la critica contemporanea. Per Mannucci non si può prescindere dal nome “Giovanni” menzionato nell’Apocalisse, «per designare la prestigiosa figura storica che sta alla base della tradizione confluita nel quarto Vangelo, il discepolo prediletto, fondatore della scuola giovannea e della Chiesa (o Chiese) giovannee, alle quali vanno ricondotti sia il Vangelo di Giovanni, sia le tre Lettere di Giovanni, sia l’Apocalisse. Pertanto, le uniche due ipotesi che, a nostro avviso, possono essere avanzate ancora oggi puntano a un Giovanni: o l’apostolo figlio di Zebedeo, oppure l’altro Giovanni “il presbitero, discepolo del Signore” di cui parla Papia. Per i motivi che ho cercato di esporre, la seconda ipotesi a me pare quella più verosimile» (p. 242).
La parte quinta (pp. 246-336) tratta della teologia narrata nel quarto Vangelo, soffermandosi su Gesù Cristo quale rivelatore del Padre, sul fatto che Gesù Cristo racconta se stesso, sulla Chiesa del Gesù di Giovanni e, infine, sull’umanità, la storia e la salvezza. Concludono l’indice delle citazioni bibliche (pp. 337-352) e dei nomi (pp. 353-356). Numerose sono le pagine di bibliografia poste in vari luoghi. Un testo davvero di valore, di cui sarà senz’altro apprezzato il reprint, che lo mette nuovamente a disposizione di tanti lettori e studiosi.
Valerio Mannucci, Giovanni il Vangelo narrante. Introduzione all’arte narrativa del quarto Vangelo, collana Reprint, EDB, Bologna 2016, pp. 368, € 22,00. 9788810216132
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