Il “Libro sinodale” della Chiesa di Como

di:

sinodo

Lo scorso 4 giugno si è concluso il XI Sinodo della diocesi di Como.[1] Dopo la necessaria fase di preparazione, era stato indetto il 31 agosto 2017, festa del patrono della diocesi sant’Abbondio. Tema del Sinodo era: “Testimoni e annunciatori della misericordia”. All’indizione era seguita una vasta consultazione del popolo di Dio a partire dalla quale era stato approntato l’Instrumentum laboris consegnato alla diocesi il 6 giugno 2018.

Il 12 gennaio 2020 s’inaugurarono le dodici sedute plenarie accompagnate dai gruppi di lavoro territoriali. Purtroppo, la pandemia venne a compromettere i ritmi di lavoro: due anni perduti? Non del tutto, perché quest’interruzione ha permesso e, in un certo senso, costretto il Sinodo a fare un opportuno discernimento tra quello che era essenziale e quello che si poteva e si doveva lasciar da parte.

Alla fine dei lavori, il 4 giugno 2022, nel corso di una solenne eucaristia il delegato vescovile per il Sinodo consegnò al vescovo Oscar Cantoni il Documento finale approvato nella seduta sinodale del 21 maggio 2022.

Al dire di molti sinodali, il Documento finale del Sinodo avrebbe potuto essere più coraggioso e soprattutto più profetico. Ad ogni modo esso, da una parte, rispecchiava il pensiero, forse poco discusso, dei sinodali e, in definitiva, del popolo di Dio; dall’altra, attendeva un’autorevole parola da parte del vescovo che, promulgandolo, avrebbe sicuramente integrato quelle decisioni che il corpo sinodale non era riuscito a elaborare.

Questi ultimi quattro mesi furono mesi di attesa, mentre il vescovo Oscar con i suoi collaboratori stava approntando un testo di presentazione del Documento finale che ormai si sarebbe chiamato il Libro sinodale. Ma questi mesi erano anche mesi impegnativi per il nostro pastore che, nel frattempo, dovette far fronte – è il caso di dirlo – alle nuove incombenze giuntegli, senza preavviso, con la creazione a cardinale di santa romana Chiesa da parte di papa Francesco. Ciononostante, il Libro sinodale, che il 26 novembre u.s. il vescovo Oscar ha consegnato alla Chiesa di Como, è un documento ricco e stimolante.

Esso non è più neppure solo una presentazione del lavoro sinodale, ma una corposa lettera pastorale con il programma pastorale per la Chiesa lariana nei prossimi anni.

Anche dal punto di vista redazionale ed editoriale si presenta come un elegante libretto redatto in stile giovane, in un linguaggio accessibile a tutti e corredato di immagini significative e di altri testi del papa e del magistero episcopale che illustrano e completano il testo del vescovo Oscar.

Tre parti, nove capitoli

Il titolo del libro è chiaro ed esplicito: Libro sinodale: orientamenti pastorali e norme a conclusione del Sinodo diocesano XI. Giustamente, “in capite libri”, si trova il decreto di promulgazione del Libro sinodale che, per decisione del vescovo, entrerà in vigore in data 26 febbraio 2023, prima domenica di quaresima. È composto di nove capitoli raccolti in tre grandi parti, l’ultima delle quali riporta quasi per intero il testo del documento finale del Sinodo.

Nella prima parte del Libro, che ha come titolo Riconoscere, il vescovo rilegge il passato della nostra Chiesa e il suo presente alla luce del discernimento compiuto dal Sinodo. La chiave per questa rilettura è costituita dalla prospettiva della misericordia, che è, al contempo, dono di grazia e di responsabilità a noi affidata, e offre un ritratto della diocesi di Como, la sua identità di Chiesa di martiri, che chiama e impegna anche noi oggi a diventare santi e martiri, testimoni cioè della misericordia.

Da questa rilettura emergono già le linee di forza del programma pastorale diocesano per i prossimi anni.

Nella seconda parte, che s’intitola Interpretare, il vescovo indica tre grandi linee di orientamento che oggi lo Spirito suggerisce alla Chiesa, affinché proceda nella realizzazione di quella conversione “pastorale e missionaria” che papa Francesco ha chiesto a tutta la Chiesa e, perché la comunità cristiana di Como continui ad essere sacramento dell’amore di Dio nel mondo, il vescovo traccia tre linee strategiche o, se vogliamo, tre nodi dinamici attraverso i quali si svilupperà il futuro della Chiesa di Como.

Linee-guida

La prima di queste tre linee-guida è la missionarietà, fare cioè della nostra Chiesa una comunità estroversa, inviata al mondo, una comunità “in uscita”, come la vuole il papa, accogliente e inclusiva, che restituisce al mondo il dono della misericordia.

La seconda linea-guida, altrettanto importante e strutturale per la Chiesa, è la sinodalità, che mira a coinvolgere tutti i suoi membri in un cammino missionario comune, partecipato, unificato dal sacerdozio comune o dei fedeli che viene dal battesimo, che tutti ci costituisce in comunità, corresponsabili dell’unica missione sotto la guida dei ministri ordinati.

La terza linea-guida che il vescovo vuole promuovere nella Chiesa di Como è la ministerialità, perché tutti i fedeli sentano di condividere quell’unico e multiforme servizio o ministero, per il quale tutti i fedeli hanno avuto dallo Spirito Santo dei doni (carismi) da mettere a servizio della comunità e della sua missione, perché tutti i battezzati partecipano alla vita di Cristo servo: non solo i ministeri ordinati o istituiti (come i lettori, gli accoliti e i catechisti) ma anche i ministeri di fatto, per es. il servizio o ministero dell’accoglienza, della consolazione e della compassione.

La terza ed ultima parte del Libro sinodale, intitolata “Scegliere”, si differenzia dalle altre, anche nella forma, perché è più normativa, contiene cioè disposizioni operative che provengono dalla riflessione e dalle delibere del XI Sinodo. Questa parte il vescovo l’affida a tutti i fedeli senza distinzione, ai sacerdoti, ai consacrati e ai semplici fedeli. Sono disposizioni che entrano nei dettagli della vita quotidiana, nella vita liturgica, nella vita familiare, nella vita dei ministri ordinati e nei ministeri laicali, nel mondo giovanile e nel campo della cura dei poveri.

Le tre parti del Libro sinodale si riferiscono all’intera struttura della Chiesa e non si possono disgiungere, perché formano un’unità inscindibile che il vescovo invita ad accogliere in segno di comunione. Le prime due parti (il “riconoscere” e l’“interpretare”) rappresentano anche un prezioso strumento per la formazione permanente della comunità cristiana e costituiscono l’imprescindibile fondamento per ogni scelta pastorale, per la fase dello “scegliere”.

Ora tocca a tutta la comunità

Promulgando il Libro sinodale, il vescovo dichiara concluso il tempo prezioso del nostro Sinodo, ma insieme ricorda a tutti e a ciascuno che la sua attuazione è ora in mano di tutti noi come la Road map della comunità diocesana. Il cammino di quest’ultima continua ad essere sinodale (percorso insieme cioè), perché la Chiesa è sempre in cammino e il nostro vescovo si augura che «questo cammino possa essere, sempre più, un canto a Dio, Trinità d’Amore. Non a caso questo libro si apre e si chiude in preghiera. La prima e l’ultima parola sia la lode, nella gioia e nell’affidamento».

Una volta ricevuto il Libro sinodale, l’ho letto e confesso che, sulle prime, vedendone lo spessore (190 pagine!) ho pensato che esso avrebbe inevitabilmente corso il rischio di… non farsi leggere. Ma, mentre procedevo nella lettura, mi sono dovuto ricredere. Infatti, esso non è scritto in teologhese, ma si fa leggere da chiunque, non stanca perché è composto di paragrafi che non sono pesanti, pur contenendo affermazioni spesso molto impegnative.

Per deformazione professionale ho posto molta attenzione alla prima linea-guida della conversione della Chiesa, la missionarietà e devo riconoscere che si sono dissolte le paure e le reticenze che mi hanno accompagnato nel corso dei lavori sinodali quando non vedevo accolta la missionarietà o meglio la vedevo ridotta alla pastorale dei fedeli e alle sue articolazioni interne. Invece, è proprio nella missione, di cui la missione ad gentes è il paradigma più chiaro, cioè nell’essere “mandati fuori” della comunità, verso gli altri che non sono ancora parte di essa, che vanno trovati gli spunti per l’approfondimento e la chiarificazione della verità delle scelte della Chiesa.

Altrettanto bene è stata trattata la ministerialità della Chiesa. Dalla presentazione del vescovo queste tre linee-guida per il rinnovamento della Chiesa comasca appaiono come le tre grandi direttrici o le tre piste della pastorale dei prossimi anni. Non basteranno pochi mesi o qualche riunione per implementare la ricchezza proposta dal Libro sinodale. Per questa ragione il vescovo intende utilizzarlo e proporlo nel corso della visita pastorale ai vicariati della diocesi che ha messo già in cantiere per il prossimo futuro.

Alcune determinazioni

È facile pensare che chi legge questo resoconto desidererebbe trovare qui un riassunto del Libro sinodale. Non mi pare possibile rispondere qui a questa attesa; oltre tutto, rischierei di ridurre la ricchezza delle riflessioni e delle proposte. Perciò non posso che rinviare alla lettura personale del testo che, oltre tutto, non è affatto noiosa.

Voglio però accennare al fatto che, qua e là, il vescovo Oscar, esercitando la sua autorità, ha apportato al testo delle aggiunte e/o delle precisazioni che i sinodali non sono stati in grado di formulare nel corso dei lavori e che, a giudizio del vescovo, sono importanti. Ad esempio, nel capitolo sull’iniziazione alla fede, il vescovo integra l’attuale normativa con “due elementi di novità”: anzitutto, la richiesta che le celebrazioni della cresima e della (prima) eucaristia siano distanziate da un congruo tempo, che non si estenda oltre il limite massimo degli undici anni; e, secondo elemento chiarificatore, il vescovo riconosce la possibilità di «personalizzare i singoli percorsi dei bambini e delle loro famiglie, in modo che i singoli bambini possano accedere all’eucaristia anche prima della celebrazione della cresima», «secondo il prudente giudizio della famiglia e del parroco» (p. 129, n.7.2).

Un’altra determinazione introdotta dal vescovo riguarda la durata del ministero del parroco che avverrà «normalmente per un tempo determinato di dieci anni» (p. 143, n. 16.3).

In questi due anni anche la Chiesa italiana sta percorrendo un cammino sinodale in sintonia con il Sinodo della Chiesa universale che pure affronta il tema della sinodalità della Chiesa e quindi del rinnovamento della pastorale.

A mio modesto avviso, la nostra Chiesa di Como ha fatto già la sua parte con il XI Sinodo, anticipando il passo della Chiesa universale. Possiamo pensare che il Sinodo di Roma sarà un’autorevole conferma del cammino intrapreso qui a Como.

Tavernerio, 7 dicembre 2022.[2]


[1] Cf. Gabriele Ferrari, L’esperienza sinodale della Chiesa di Como (qui).

[2] Ref. Arch.: Articoli / Settimana News Il Liber synodalis di Como.docx – 7 dicembre 2022.

Print Friendly, PDF & Email

Lascia un commento

Questo sito fa uso di cookies tecnici ed analitici, non di profilazione. Clicca per leggere l'informativa completa.

Questo sito utilizza esclusivamente cookie tecnici ed analitici con mascheratura dell'indirizzo IP del navigatore. L'utilizzo dei cookie è funzionale al fine di permettere i funzionamenti e fonire migliore esperienza di navigazione all'utente, garantendone la privacy. Non sono predisposti sul presente sito cookies di profilazione, nè di prima, né di terza parte. In ottemperanza del Regolamento Europeo 679/2016, altrimenti General Data Protection Regulation (GDPR), nonché delle disposizioni previste dal d. lgs. 196/2003 novellato dal d.lgs 101/2018, altrimenti "Codice privacy", con specifico riferimento all'articolo 122 del medesimo, citando poi il provvedimento dell'authority di garanzia, altrimenti autorità "Garante per la protezione dei dati personali", la quale con il pronunciamento "Linee guida cookie e altri strumenti di tracciamento del 10 giugno 2021 [9677876]" , specifica ulteriormente le modalità, i diritti degli interessati, i doveri dei titolari del trattamento e le best practice in materia, cliccando su "Accetto", in modo del tutto libero e consapevole, si perviene a conoscenza del fatto che su questo sito web è fatto utilizzo di cookie tecnici, strettamente necessari al funzionamento tecnico del sito, e di i cookie analytics, con mascharatura dell'indirizzo IP. Vedasi il succitato provvedimento al 7.2. I cookies hanno, come previsto per legge, una durata di permanenza sui dispositivi dei navigatori di 6 mesi, terminati i quali verrà reiterata segnalazione di utilizzo e richiesta di accettazione. Non sono previsti cookie wall, accettazioni con scrolling o altre modalità considerabili non corrette e non trasparenti.

Ho preso visione ed accetto