Il clericalismo non è solo un abuso sessuale a danno di un minore o di un soggetto sottomesso. Il clericalismo è un sistema di potere basato sul sacro. Tale sistema consta di tre elementi caratterizzanti.
Il primo: una condizione di separatezza che isola il clero dal Popolo di Dio e lo configura in una sfera di sacralità.
Il secondo: una condizione di superiorità che eleva il clero sopra il Popolo di Dio.
Il terzo: una condizione di monopolio che assegna al clero la quasi totalità dei carismi-ministeri. Ciò comporta che il triplice munus cristologico (Cristo Re, Sacerdote e Profeta) sia appannaggio esclusivo dello stato clericale. E comporta una perdita della laicità della Chiesa.
Cosa significa storicamente e teologicamente? Significa che la dottrina della Chiesa, le norme canonistiche e i libri liturgici sono stati tutti pensati e scritti (e imposti) dal clero. Sono tutti condizionati dalla forma mentis clericale.
Papa Francesco si esprime così a riguardo: «Ogni volta che abbiamo cercato di soppiantare, mettere a tacere, ignorare, ridurre a piccole élites il Popolo di Dio, abbiamo costruito comunità, programmi, scelte teologiche, spiritualità e strutture senza radici, senza memoria, senza volto, senza corpo, in definitiva, senza vita. Ciò si manifesta con chiarezza in un modo anomalo di intendere l’autorità nella Chiesa – molto comune in numerose comunità nelle quali si sono verificati comportamenti di abuso sessuale, di potere e di coscienza – quale è il clericalismo, quell’atteggiamento che non solo annulla la personalità dei cristiani, ma tende anche a sminuire e a sottovalutare la grazia battesimale che lo Spirito Santo ha posto nel cuore della nostra gente» (Lettera al Popolo di Dio, 20.08.2018).
Un presbitero non può non essere che quello che è, ovvero il prodotto di una dottrina clericale, di un codice di diritto canonico clericale, di una liturgia clericale, di una spiritualità clericale. I seminari (inventati dopo il concilio tridentino) non possono non produrre che presbiteri clericali. È il sistema che li produce. E finché il sistema non sarà declericalizzato continuerà a produrre una chiesa malata di clericalismo.
Per cambiare sul serio si devono invertire i processi che hanno pervertito la Chiesa delle origini.
Invece di sacralizzare, occorre desacralizzare, riportare cioè le nostre comunità allo stato laicale.
Invece di gerarchizzare, occorre spogliarsi di ogni potere e riportare ogni ministero allo stato diaconale.
Invece di concentrare tutto nelle mani del clero (secondo la piramide del potere: parroco-vescovo-papa), occorre riconoscere l’azione dello Spirito che liberamente arricchisce di doni la sua Chiesa, per cui i ministeri sono distribuiti tra tutti i battezzati e non sono più competenza esclusiva di pochi autoeletti.
Occorre una nuova ecclesiologia che cancelli la vigente gerarcologia. Un’ecclesiologia con caratteristiche cristologiche (tutti i battezzati sono re, sacerdoti e profeti alla maniera nuova di Cristo) e con caratteristiche carismatiche (la Chiesa è una creatura dello Spirito che la vivifica con i suoi carismi).
Sig. Mauro, quanto da me proposto non “è la sintesi degli argomenti portati avanti dagli avversari in duecento anni di lotta alla Chiesa cattolica”, ma è il naturale sviluppo dei contenuti del concilio vaticano II. Se non fosse stato il tentativo (riuscito) di imporre il depotenziamento del dinamismo conciliare imposto da GPII e da BXVI, oggi questi sviluppi sarebbero stati patrimonio di larghi settori ecclesiali. Francesco sta provando a riprendere le fila di un discorso interrotto, ma è ostacolato dai tradizionalisti come lei, sig. Mauro che lo attaccano violentemente e vorrebbero riportare indietro la chiesa alla cristianità medievale. Ma il processo di riforme va avanti sospinto dallo Spirito. Se ne faccia una ragione.
Non sono un tradizionalista e penso che si vada senz’altro verso una progressiva desacralizzazione del presbitero. Ma debbo dire che trovo le sue posizioni permeate da un certo estremismo ideologico ed inoltre trovo il modo che ha di esprimerle caratterizzato da un nervosismo che le rende quasi violente. Poi trovo inaccettabile questo suo arrogarsi il titolo di interprete autentico del papa. Titolo che non le compete affatto se non altro per il disprezzo che esprime nei confronti dei papi precedenti e che non è per nulla nelle corde di Francesco. Per cui si calmi e poi prima di tirare per la giacchetta lo Spirito (che a quanto pare sarebbe sempre d’accordo con lei) tiri un respiro e faccia un bagno di umiltà.
Secondo me occorre fare qualche proposta pratica.
1. Abolizione di tutti i ministri ordinati,
2 abolizione di tutti i sacramenti (ovvia conseguenza del punto 1),
3. sostituzione di eucarestia, battesimo e matrimonio con cerimonie che li ricordano (gli altri sacramenti aboliti tanto non servono a nulla),
4. elezione di consigli sinodali a livello di diocesi con diritto di voto riservato a tutti I maggiorenni anche non battezzati (tanto siamo fratelli tutti),
5 la cerimonia sostitutiva della messa dovrà essere molto semplice e divisa in due parti, nella prima si leggerà la bibbia e nella seconda si ricorderà l’ultima cena. La cerimonia sarà presieduta a turno da due battezzati maggiorenni (un maschio e una femmina).
Insomma questo per cominciare poi andando avanti si potrebbe avviare una vera stagione di riforme perché quelle proposte da me sono veramente dei palliativi.
In quanto lei propone vi è la sintesi degli argomenti portati avanti dagli avversari in duecento anni di lotta alla Chiesa cattolica. Per essere completo l’elenco mancherebbe solo un semplice ultimo atto da fare: cambiare anche il nome. Da Chiesa cattolica a Chiesa ecumenico massonico protestante. Senza dogmi senza sacramenti e senza sacerdozio. Una sorta di visione di un Lutero 2.0 . Sarebbe la fine della Chiesa voluta da Gesù Cristo e la costruzione di una Chiesa umana troppo umana ideata dai modernisti. Dio ce ne scampi e liberi. Non praevalebunt
Ma penso che Adelmo abbia voluto fare solo dell’ironia commentando l’articolo, visto che c’è già chi pratica quelle cose: si chiamano protestanti.
Non ho alcuna voglia di fare polemiche. Ognuno esprime le sue opinioni e le mie non sono opinioni ideologiche estreme. Glielo assicuro. La produzione teologica moderna assume posizioni ben più estreme. Per non parlare della dottrina tradizionale che è permeata di ideologia clericalista. La tranquillizzo anche sul fatto che io sarei l’interprete unico del papa. Non è vero. Ho solo manifestato la mia opinione sull’attuale papa e sui precedenti, cosa spero del tutto legittima. Sono calmo e non mi sogno di tirare per la giacchetta nessuno, tantomeno lo Spirito Santo. Se lei ha qualcosa da argomentare lo faccia con spirito costruttivo ed entrando nel merito delle tematiche relative al clericalismo. Grazie
In pratica si vuole portare la chiesa al modernismo voluto dalla massoneria. “Le porte degli inferi non prevarramno contro di essa” ha detto Cristo. P.S. la dice lunga quello Spirito senza l’aggettivo “Santo”. Chissa’ a quale spirito si riferisce…
Se la sinodalità non è una risposta allora quale risposta lei dà alla questione degli abusi di potere, di coscienza, sessuali e finanziari da parte del clero? Comunque nel primo millennio i concili regionali ed ecumenici erano il normale metodo di governo e rigurdavano solo questioni dottrinali e i vescovi, compreso il Vescovo di Roma, erano eletti dal clero e dal popolo della diocesi. La sinodalità non è una invenzione della massoneria ma appartiene alla tradizione più bella della Chiesa. Bisogna riscoprirla anzinchè gridare al complotto.
Un concilio non è un parlamentino dove i convocati esprimono le loro opinioni e decidono a maggioranza; parla lo Spirito Santo e i convocati sono chiamati solo per ascoltare ciò che Egli ha da dire. La Chiesa è una monarchia assoluta ove Cristo è il Re e il Papa è il suo vicario e poi a scendere c’è una gerarchia: così è per volontà di Dio, se non vi piace rivolgetevi a una di quelle repubblichette democratiche protestanti.
Certo la Chiesa attuale è una monarchia assoluta con qualche elemento di collegialità, ma tale struttura riguarda gli ultimi mille anni. La situazione della chiesa nel primo millennio era molto diversa. Si pensi che il vescovo di Roma non aveva autorità, come la pensiamo oggi, nè sull’intera chiesa e nè sull’intero Occidente. Come condiviso da cattolici ed ortodossi nel Documento di Chieti del 2016, Roma funzionava da tribunale di ultima istanza, come Cassazione, ma non sempre. Chi ha teorizzato la struttura attuale della Chiesa è stato Gregorio VII con il fomoso documento “Dictatus Papae” nel 1075. La struttura è cambiata all’inizio del secondo millennio così può cambiare all’inizio del terzo millennio. “La Chiesa è, in Cristo, in qualche modo il sacramento, ossia il segno e lo strumento dell’intima unione con Dio e dell’unità di tutto il genere umano” ( Lumen gentium n.1)
L’autorità del Papa non dipende dal fatto che ci siano più o meno vescovi e fedeli che la riconoscono, ma dal fatto che gli è stata conferita una volta e per sempre da Gesù in persona, che noi chiamiamo Signore, non presidente: “tu sei Pietro e su questa pietra fondero la mia Chiesa”. Gesù ha messo un uomo a guidare la Chiesa, a garantirne l’ortodossia, non un parlamento. Sostituire o limitare l’autorità del Papa significa dire che Gesù Cristo ha sbagliato, il che, oltre a mancanza di Fede, è un’eresia. Altra cosa è esercitare il Ministero in comunione con il Papa: gli altri apostoli e i loro successori erano, sono e saranno chiamati a questo. Il punto è quindi, non parlamentizzare la Chiesa, ma completare la riconciliazione con gli altri cristiani ortodossi, per sanare le incomprensioni che si sono accumulate e ripristinare la completa comunione. Solo con gli ortodossi evidentemante: i protestanti vanno solo evangelizzati.
In pratica è la stessa accusa che è stata rivolta ai padri conciliari dai tradizionalisti. Ogni volta vengono richiamate le ineludibili esigenze della riforma, “tac” scatta l’accusa di massoneria, di modernismo, di comunismo, di buonismo e di eresia. Sono secoli che il clericalismo tenta di bloccare ogni rinnovanti con espedienti privi di ogni argomentazione. E sono secoli che la chiesa, seppur lentamente, procede verso la conversione al Vangelo. Grazie ai profeti che vengono vilipesi con fantasiosi insulti. È toccato ad Antonio Rosmini, è toccato a Teilhard de Chardin, è toccato a don Milan, oggi tocca a papa Francesco. Ca va sans dire
Ripubblico con le dovute correzioni (a causa di due refusi) la risposta al sig. Maurizio… In pratica è la stessa accusa che è stata rivolta ai padri conciliari dai tradizionalisti. Ogni volta che vengono richiamate le ineludibili esigenze della riforma, “tac” scatta l’accusa di massoneria, di modernismo, di comunismo, di buonismo e di eresia. Sono secoli che il clericalismo tenta di bloccare ogni rinnovamento con espedienti privi di ogni argomentazione. E sono secoli che la chiesa, seppur lentamente, procede verso la conversione al Vangelo. Grazie ai profeti che vengono vilipesi con fantasiosi insulti. È toccato ad Antonio Rosmini, è toccato a Teilhard de Chardin, è toccato a don Milani, oggi tocca a papa Francesco. Ca va sans dire
Esiste una scheda anagrafica di Mons Michele Basso di Nervesa TV? so che è nato nel 1942 non so la data ed è morto il 6 gennaio 2023. Ordinato presbitero nel 1969. E’ stato Archivista della F.S.P. in Vaticano e poi Camerlengo del Capitolo dei Canonici. Ha scritto il libro “Opus Justitiae pax” sottotitolo Miscellanea in onore del Prof Xavier Ochoa a cura di Mons Michele Basso – Città del Vaticano. Poi ha scritto “La nicchia dei Palli sulla tomba di S. Pietro n Vaticano” in cui ribalta con chiarezza e sistematicità scientifica le tesi della Guarducci sul famoso “Petros eni” . Ha scritto anche una “Guida” dal titolo “Il tesoro di S. Pietro”. Tintoretto Editore, riguardante le opere d’arte custodite nel Museo del tesoro di S. Pietro vicino la sacrestia della basilica. I libri sono in mio possesso.
Chiedo a voi se potete essere più precisi e più ricchi di notizie.