Il numero dei membri della Chiesa in Germania sta diminuendo. Ma il congresso della Chiesa evangelica tedesca a Norimberga ha ribadito che i cristiani esistono ancora. Essi sono chiamati a portare speranza in tempi difficili.
Eccoli, quindi, di nuovo a convegno: a distanza di 4 anni, ha avuto luogo a Norimberga il congresso della Chiesa evangelica tedesca (Kirchentag). Le persone vi hanno partecipato con le loro sciarpe – questa volta verdi e gialle – e in un clima di festa. Negli anni dell’epidemia di Coronavirus era stato espresso da più parti un grande desiderio di potersi incontrare di nuovo in presenza, che si è finalmente realizzato (7-11 giugno 2023).
Chiesa sovraffollata
All’insegna del motto Adesso è il momento, il 38° congresso, grazie anche al gradevole clima estivo, ha offerto una buona opportunità di dare vita a numerosi momenti di incontro. E la gente ne ha approfittato. Con un totale di 70.000 visitatori, il congresso – pur non raggiungendo la soglia delle 120.000 presenze come a Dortmund nel 2019 – è stato molto partecipato e, alla fine, il presidente del congresso, Thomas de Maiziere, si è dichiarato molto soddisfatto: «Siamo tornati, siamo felici». L’atmosfera era rilassata, i cuori aperti e la mente lucida.
Sulle porte della chiesa di San Paolo era stato affisso un cartello con la scritta «Chiesa sovraffollata». Il riferimento riguardava sia le numerose proposte spirituali, sia il denso programma culturale e le presenze dei vari relatori.
L’attenzione del congresso verteva sulla crisi climatica, la democrazia e l’etica della pace. Il tema degli abusi è stato affrontato su scala piuttosto ridotta. Gli eventi relativi a questo argomento non hanno suscitato grande interesse. La Chiesa evangelica sembra ancora in difficoltà a questo proposito e preferisce considerare il problema guardando ai cattolici.
Un buon contesto per dibattiti delicati
Diversamente dagli aggressivi talk show televisivi, il Kirchentag è riuscito a creare un buon ambiente per dibattiti delicati e impegnativi. «Le persone – ha detto de Maiziere – si confrontano qui in maniera diversa che negli spinosi dibattiti politici». La Frankenhalle, nel quartiere fieristico, con i suoi 5.000 posti a sedere, era piena quando il cancelliere Olaf Scholz (SPD) ha spiegato con decisione perché la Germania sta aiutando l’Ucraina, anche con le armi.
Quando un focoso pacifista ha gridato ad alta voce: «Negoziare!», Scholz ha ripreso la provocazione affermando: «Negoziare va bene; il problema è chi deve negoziare, con chi e su che cosa». Costringere l’Ucraina ad accettare l’aggressione del presidente russo Vladimir Putin non è ragionevole. Allo stesso tempo, Scholz ha annunciato di voler parlare di nuovo, a breve, anche con Putin. Tuttavia – ha detto –, deve essere chiaro il presupposto, ovvero che la Federazione russa deve prima ritirare le sue truppe dall’Ucraina se si vuole negoziare una pace equa.
Significativo anche l’incontro del ministro federale dell’economia, Robert Habeck (Verdi), con l’attivista per il clima Clara Hinrichs. Entrambi hanno convenuto che non era opportuno cercare i colpevoli che non hanno reagito in tempo alla catastrofe annunciata da anni. Piuttosto, è giunto il momento di agire.
Habeck ha incoraggiato la Germania a passare all’energia verde. Stessa esortazione è giunta da Joe Kaeser, presidente del consiglio di sorveglianza della Siemens Energy. La Germania deve mostrare alle altre nazioni, con i suoi ingegneri, come sia possibile una simile transizione attraverso impianti eolici e fotovoltaici e altre tecnologie.
Non solo clima
Ottimista si è mostrato anche l’amministratore delegato di Deutsche Bank, Christian Sewing: «Possiamo ribaltare e influenzare le situazioni. Gli scienziati in Germania sono riusciti, ad esempio, a trovare molto rapidamente un vaccino contro il Coronavirus. Questo è segno di coraggio e di efficienza. È importante continuare con lo stesso spirito».
Non è stato taciuto il fatto che le istituzioni e i politici hanno commesso errori dai quali avrebbero dovuto imparare. «Abbiamo scommesso sulla fiducia e abbiamo dato credito a molte persone», ha confessato Thorsten Latzel, presidente della Chiesa evangelica della Renania. «Senza perdono, non c’è futuro», ha dichiarato, da parte sua, il primo ministro bavarese Markus Söder (CSU). È un principio fondamentale della vita e delle relazioni umane.
Il presidente federale Frank-Walter Steinmeier ha incoraggiato i cristiani a impegnarsi. «Che si tratti di come rinnovare il nostro Paese – ha dichiarato – o di sapere come sarà una società giusta in un futuro in cui convivano persone di religioni, origini, convinzioni molto diverse, abbiamo bisogno dei vostri input, delle vostre idee, delle vostre convinzioni, che hanno il loro fondamento nella fede».
Il vescovo regionale della Baviera, Heinrich Bedford-Strohm, ha espresso il desiderio che il congresso della Chiesa infonda speranza nella società e diventi una specie di centrale elettrica. «È quello che è accaduto», ha ripreso con entusiasmo il sindaco di Norimberga Marcus König (CSU). Come cattolico ha parlato di una «narrazione estiva 2023 della fede» con momenti di rara intensità.
Il congresso si celebra ogni due anni
Il congresso della Chiesa evangelica tedesca è un evento importante per i laici protestanti. Si celebra in una città diversa ogni due anni. Il programma comprende funzioni religiose, studi biblici, dibattiti, concerti e festival.
Il primo Kirchentag si tenne ad Hannover nel 1949. Dal 1959 gli incontri si alternano con il Congresso cattolico, il Katholikentag, ogni due anni. L’ente giuridico che lo rappresenta è l’“Associazione per la promozione del Congresso della Chiesa evangelica tedesca” con sede a Fulda.
Tra il Congresso protestante e quello cattolico non esiste nessuna concorrenza e tanto meno rivalità. «Ci andiamo come fratelli», ha dichiarato la segretaria generale, Kristin Jahn, in un’intervista rilasciata in occasione del congresso di Norimberga. «Abbiamo dipendenti che sono impiegati da noi per un anno e passano poi al congresso cattolico. Abbiamo un magazzino comune a Hünfeld dove è raccolto tutto il nostro materiale. Siamo ecumenici sul piano operativo, perché siamo consapevoli che entrambi stiamo organizzando un grande evento. Certo ci sono differenze con altri enti e con una diversa forma di rappresentanza delle associazioni o del volontariato. Questo è ciò che ci rende diversi. Ma non saremmo in grado di farlo se non coltivassimo buone relazioni. È un regalo reciproco, in entrambi i casi».
Il Katholikentag
Il prossimo anno, 2024, si celebrerà il congresso cattolico, il Katholikentag. Avrà luogo ad Erfurt città dell’ex Repubblica Democratica Tedesca, dove i cattolici rappresentano solo il 7,5% della popolazione. Il congresso si svolgerà dal 29 maggio al 2 giugno 2024 e avrà come tema L’uomo di pace ha un futuro.
«Vogliamo sapere chi è l’uomo proprio al tempo dell’intelligenza artificiale e chiedere a Dio che doni la pace in Ucraina per poter poi discutere su un ordine di pace europeo. Al Katholikentag ci auguriamo di poter dialogare in particolare anche con i non-cristiani. Per me – ha dichiarato il vescovo evangelico Friedrich Kramer – è straordinariamente importante che il congresso si svolga in un nuovo stato federale perché molti cittadini occidentali non sanno come viviamo qui».
Per quanto riguarda il tema degli abusi, il vescovo cattolico Ulrich Neymeyr ha detto che questa realtà gli offre la possibilità di dialogare con le vittime di questo reato, vittime che accoglie sempre volentieri. Molte volte – ha sottolineato – sono proprio esse a invitarlo a casa loro, e queste persone, ha aggiunto, «apprezzano il fatto che un rappresentante della Chiesa vada da loro perché si tratta di un delitto che grida verso il cielo. In passato le ferite subìte non sono state affrontate in maniera appropriata.
Neymey, assieme alla presidente del Comitato centrale dei cattolici, Irme Stetter-Karp, ha inoltre affermato: «Come cristiani, è nostro compito adoperarci per la pace ove possibile». Non c’è infatti nessuna ragione per cui la Chiesa non debba entrare nei dibattiti sociali.
Il congresso cattolico vuole essere, perciò, un evento significativo sia dal punto di vista ecumenico, sia per rendere la pace «politicamente, socialmente ed ecclesiasticamente forte».
Gli evangelici, in chiusura del Kirchentag di Norimberga, hanno ricevuto l’invito fraterno a partecipare al Katholikentag. Arrivederci a Erfurt.