Dal notiziario della Associazione Anbamed del 16 ottobre 2023 – previo consenso − trascriviamo un appello che giunge dalla Striscia di Gaza da operatori umanitari italiani (membri della ONLUS «Fonti di Pace») al Governo e alla opinione pubblica del nostro paese. Lo stesso appello si è levato in queste ore da parte di cooperanti nella Striscia di Gaza (cf. qui).
Sono interrotte le comunicazioni e sto usando ora un collegamento di fortuna. Col mio gruppo mi sono spostata dal bunker UNDP (United Nation Development Programme) e sono a Khan Yunis nel campo dell’UNRWA (United Nation Relief and Works Agency) in attesa di andare, forse, a Rafah per uscire dalla Striscia. Ma ci hanno bloccato perché stanno bombardando.
Ora l’appello che vi prego di passare al governo italiano è questo: fate un canale umanitario per noi e per i palestinesi che si stanno spostando dal Nord della Striscia! Israele ha dato l’obbligo di abbandonare la zona Nord, ma non è stato fatto alcun corridoio di protezione per chi si sta spostando. La gente si muove sotto i bombardamenti. Così non c’è un corridoio di sicurezza neppure per noi, per il personale internazionale, fatto da italiani e non solo: siamo almeno una quarantina qui.
Al nostro console sarebbe stato risposto: «war is war». E questo basterebbe al governo italiano. Quindi noi siamo qui a ricevere ciò che piove dall’alto.
Stanno avvenendo cose molto brutte, da denunciare pubblicamente: non è possibile che Israele, in questo momento, stia commettendo crimini contro l’umanità e il mondo non dica nulla. Israele ha dato l’obbligo di evacuare anche gli ospedali del Nord. Due ospedali del nord hanno già evacuato, ma ad Al Shifa si stanno rifiutando, con tutti i malati e i feriti che hanno. Non voglio fare un intervento politico, ma questa è una vergogna!
Abbiamo sotto gli occhi le scene del campo di Khan Yunis in cui sono già arrivate più di 10.000 persone in poche ore. La gente arriva coi bambini, gli anziani, i disabili con le carrozzine, coi materassi sulle spalle. Qui devono trovarsi un posto dove sdraiarsi per terra. Noi stessi da alcune notti domiamo per terra.
Al nostro governo non interessa nulla di tutto questo? Sono stati fatti giustamente uscire i pellegrini da Israele con voli militari per l’Italia. Mentre per noi e per questa gente non è stato fatto nulla.
Quindi, ripeto: per noi e per i palestinesi che si si devono muovere, chiediamo un corridoio di sicurezza. Per tutti palestinesi chiediamo un corridoio umanitario di ingresso degli aiuti. Manca tutto: mancano famarci, manca il cibo, manca l’acqua e la corrente elettrica. All’interno del campo cominciano i focolai delle infezioni. Considerate che qui ci sono ancora 30 gradi.
Rompete il silenzio: stanno avvenendo crimini contro l’umanità e nessuno dice niente?
Dalla ONLUS «Fonti di Pace» viene l’appello ad aiutare la popolazione di Gaza, il 50% della quale è al di sotto dei 16 anni. I fondi raccolti saranno destinati all’acquisto di generi alimentari e materiali di prima necessità, medicinali e tutto quanto sarà possibile fornire per dare sollievo dall’ennesima sofferenza: IBAN IT45N 01030 01656 000002624683; causale: Emergenza Gaza.