Sacra Famiglia… di prostitute, malfattori e idolatri…
Nella tua genealogia compaiono prostitute e malfattori, mio Signore, straniere e idolatri, traditori e profanatori.
Da nostra madre Tamar, che giacque con suo suocero, a nostro padre Davide, che si macchiò dell’uccisione di Uria l’Ittita; da nostra madre Racab, nota prostituta di Gerico, a nostro padre Manasse, che eresse altari in onore di Baal.
Il nostro sguardo si ferma sulla grotta, ma cosa dire della dinastia dalla quale provieni? Così come avviene nelle nostre famiglie, anche della tua famiglia, o mio Signore, vorremmo prendere solo la parte buona, solo Betlemme. Tu, invece, non provasti disgusto per la nostra umanità, incarnandoti in una stirpe sì regale, ma non ideale.
Ed io che sono carne tua, mio Signore, mi vergogno un po’ meno di esserti parente, mi metto in un angolo con le mie madri amatissime Tamar e Racab, i miei diletti padri Davide e Manasse, e, come la pecora nera della famiglia, mi vanto di Te, fratello mio Gesù, che sei venuto per i malati e non per i sani.
Gesù sceglie gli ultimi perché i primi sono troppo impegnati a preservare la propria bravura e il proprio status. Chi invece non più nulla perdere riconosce subito chi può restituirgli la dignità perduta.
È vero.
È venuto per noi peccatori.
Non per i perfetti (o per chi si ritiene tale).
Per liberarci dalle nostre colpe, per sollevarci dalle nostre iniquità, per lavarci dalle nostre sozzure.
Grazie Signore, perdonaci e aiutaci a seguire i Tuoi comandamenti.
Buongiorno. Si Gesù è venuto per tutte le cose che avete esposto. Aggiungo che la sua azione più incisiva sia stata di combattere l’ipocrisia e il vacuo formalismo imperante nei scribi e farisei i quali manipolavano la povera gente, calpestando il divino dettato della legge scritta dai profeti. Mario
E quindi, siccome il Signore è infinitamente buono, possiamo continuare a prostituirci, adorare gli idoli, essere incestuosi e uccidere i nostri simili?
Oppure dobbiamo pentirci, chiedere perdono al Signore, ringraziarlo della sua venuta e domandargli l’aiuto che ci serve, insieme alla nostra ferma volontà, per non peccare più e accoglierlo?
Temo che sia più alla moda la prima ipotesi.