Pochi giorni dopo che un insigne cardinale aveva chiesto un «dialogo permanente» con i massoni (cf. SettimanaNews, qui), affermando che, nell’ultimo mezzo secolo, ha avuto luogo «un’evoluzione nella comprensione reciproca», un importante consigliere teologico di papa Francesco ha ribadito la fondamentale incompatibilità tra Massoneria e cattolicesimo.
Anche il vescovo Antonio Staglianò, presidente della Pontificia Accademia di Teologia, ha confermato una sentenza vaticana del novembre 2023, secondo cui i cattolici che aderiscono alle logge massoniche sono in uno stato di «peccato grave» e non possono ricevere la comunione.
«All’interno della Massoneria si sviluppano trame di potere occulto che sono in contraddizione con l’agire cristiano», ha detto Staglianò a Vatican Media. «In breve, quando parliamo di inconciliabilità, ci riferiamo a profonde contraddizioni».
I commenti sono arrivati in seguito alla conferenza del 16 febbraio a Milano che ha riunito i leader delle principali logge massoniche italiane e alti funzionari cattolici, tra cui l’arcivescovo Mario Delpini di Milano.
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Al vertice era presente anche il cardinale italiano Francesco Coccopalmiero, già vescovo ausiliare di Milano al tempo del defunto cardinale Carlo Maria Martini e presidente emerito del Pontificio Consiglio per i testi legislativi del Vaticano.
Secondo quanto riportato dai media, Coccopalmiero ha fatto allusione al miglioramento della reciproca comprensione dopo il Concilio Vaticano II (1962-1965) e ha ventilato l’idea di un dialogo permanente tra Massoneria e Cattolicesimo, «anche a livello ufficiale, per poterci relazionare meglio».Dalle stesse informazioni risultava che, all’evento milanese, era presente anche il vescovo Antonio Staglianò, 64 anni.
Nell’intervista del 24 febbraio ai media vaticani, Staglianò è sembrato stroncare ogni speculazione secondo cui la posizione del Vaticano nei confronti della Massoneria potrebbe essere in evoluzione.«L’eresia massonica è fondamentalmente allineata con l’eresia ariana», ha detto, riferendosi a un movimento della Chiesa primitiva che negava la divinità di Cristo.«In fondo, è stato Ario a immaginare che Gesù fosse il Grande Architetto dell’Universo, negando la divinità di Cristo», ha detto Staglianò, lasciando intendere che la stessa convinzione è contenuta nella dottrina massonica.
«Questa idea è il frutto della ragione umana, che cerca di immaginarsi un dio, mentre il Dio dei cattolici è il frutto della rivelazione di Dio in Gesù Cristo», ha detto Staglianò. «In sostanza, è frutto di un evento storico in cui Dio si è fatto uomo, si è avvicinato agli esseri umani e ha parlato ad essi del destino della salvezza».
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Staglianò ha anche detto che cattolicesimo e Massoneria hanno concezioni diverse di solidarietà. «La nostra fraternità è fondata nel sacramento dell’amore di Dio in Gesù, istituita nell’eucaristia, non solo nell’idea generica di essere fratelli», ha affermato. «La carità cristiana corrisponde all’evento storico di un Dio che è morto e risorto per noi, e chiede ai suoi figli di non essere semplicemente filantropi ma, eventualmente, di essere crocifissi per amore».
Staglianò ha anche negato che il celebre teologo italo-tedesco Romano Guardini, i cui scritti sono stati occasionalmente citati favorevolmente dai massoni, potesse essere invocato come base per l’idea che «possiamo stare insieme».
Il presidente della Pontificia Accademia di Teologia ha criticato anche la propensione massonica per le dottrine esoteriche rivelate solo agli iniziati. «Anche il cattolicesimo parla di mistero – ha detto –, ma i Vangeli ci dicono che il mistero nascosto da secoli non ha cessato di essere mistero ma ha cessato di essere nascosto, perché il mistero nascosto per secoli è stato rivelato».
Ufficialmente, la Chiesa ha vietato ai cattolici di diventare massoni fin dal XVIII secolo, una posizione confermata in diverse occasioni, l’ultima a novembre in risposta a una domanda posta da un vescovo delle Filippine.
«Sul piano dottrinale va ricordato che l’adesione attiva alla Massoneria da parte di un fedele è vietata per l’inconciliabilità tra la dottrina cattolica e la Massoneria», ha affermato il Dicastero vaticano per la dottrina della fede.
In Italia esistono circa una dozzina di logge massoniche per un totale stimato di circa 40.000 iscritti. C’è una festa massonica annuale celebrata il 20 settembre, anniversario della breccia di Porta Pia a Roma che portò alla caduta dello Stato Pontificio.
Si, infatti. Mi chiedo perché un giornalista si esponga (professionalmente) in questo modo dando notizie errate e , dunque, dando non respiro al diritto di informazione ma alla disinformazione.
Le logge massoniche sono molto più di dieci.
La loggia è l’organizzazione di base della Massoneria.
In ogni città italiana ci sono normalmente delle logge.
Forse l’autore voleva dire che in Italia ci sono dieci Grandi Logge ossia dieci organizzazioni nazionali.
Anche questo è sostanzialmente errato.
Le Grandi Logge veramente attive sono tre:
Il Grande Oriente d’Italia, la Gran Loggia degli ALAM e la Gran Loggia Regolare d’Italia (quest’ ultima fortemente minoritaria).
Tanto per la chiarezza.