“Made in Abyss”. Cercare sé stessi, rischiare di perdersi

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«La trama nascosta è più forte di quella manifesta», scriveva Eraclito. Ma la potenza del nascosto non è cosa da prendere alla leggera, perché cercare nel profondo implica potenzialmente anche perdita e follia.

È così per il disperato Gollum – personaggio centrale della vicenda tolkieniana – avvelenato dal tesoro, l’anello del potere. Eppure proprio Gollum, un tempo Sméagol, era animato da un sentimento nobile: amante delle cose profonde e nascoste, cercatore di misteri tra le radici degli alberi. Sarà però proprio la brama per ciò che è nascosto a decretare la perdita della sua umanità tramutandolo in un mostro. Anche Satana in un certo senso è colui che brama i tesori di Dio, brama impossibile che porta alla maledizione eterna lui e i suoi angeli.

Il fascino dell’Abisso

La ricerca dell’ignoto, la passione per il profondo e i rischi connessi alla scoperta di quello che si cela negli strati profondi dell’anima, sono anche i temi di una fra le opere più interessanti uscite negli ultimi anni per il mercato delle serie animate. Stiamo parlando di Made in Abyss, un manga scritto e disegnato da Akihito Tsukushi la cui trasposizione animata conta attualmente due stagioni (con una terza già in lavorazione), il lungometraggio Dawn Of The Deep Soul che collega la prima e la seconda stagione e due lungometraggi riassuntivi delle prime due stagioni. Inoltre una versione live-action è stata recentemente annunciata da Columbia Pictures.

I motivi di successo della serie animata sono, tra gli altri, una resa tecnica ineccepibile uniti a una miscela di elementi dark-fantasy e sci-fi che catturano lo spettatore per catapultarlo in un mondo tanto affascinante quanto grottesco e irto di pericoli.

Le vicende di Made in Abyss si svolgono in mondo in cui ogni mistero è stato svelato e non è più possibile aspettarsi qualcosa di realmente nuovo. Tuttavia c’è un luogo che ancora attrae gli uomini alimentando in loro il desiderio e la brama di potere: l’Abisso. Un’immensa voragine circolare che si apre al centro di un’isola e che nel corso dei secoli ha visto nascere sul suo orlo la città di Orth.

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Gli uomini discendono gli strati della voragine per andare alla ricerca dei cimeli, oggetti abbandonati da una sconosciuta civiltà. I cimeli sono oggetti di potere, cacciati dagli uomini per conquistare fama e prestigio; inoltre quelli che giacciono negli strati più profondi possiedono facoltà che possono trasformare lo spazio e il tempo, dare forma ai desideri, preservare la vita fisica dalla morte.

Tuttavia risalire l’Abisso una volta scesi nelle sue profondità non è cosa facile, perché chiunque decida di scendere deve fare i conti non solo con una fauna e un territorio sempre più ostile, ma soprattutto con la maledizione dell’abisso. Quest’ultima agisce quando si risale da uno strato all’altro: se il passaggio tra gli strati più superficiali è causa di vertigini e malesseri, la risalita dagli strati più profondi implica la perdita totale della propria umanità e la morte. Dal quinto strato non è infatti più possibile risalire senza subire danni mortali.

I nemici più pericolosi

In questo contesto prendiamo parte alle avventure di Riko, un’orfana e giovane esploratrice che un giorno, in esplorazione negli strati più alti della voragine, viene attaccata da un mostro e salvata da Reg, un bambino robot (un cimelio anch’esso proveniente dal fondo dell’abisso, privo di memoria). Giorni dopo, Riko entra in possesso di un messaggio proveniente dalle profondità dell’Abisso che la invita a scendere nella voragine. Riko è convinta che quel messaggio sia stato spedito da sua madre Lyza, un’esploratrice esperta ormai scomparsa da anni nella voragine.

Anche Reg parte per aiutare Riko nel suo viaggio e per scoprire le sue vere origini. I due bambini partono sapendo che non faranno più ritorno in superficie. Consapevoli delle enormi difficoltà che dovranno affrontare, non immaginano però che i nemici più pericolosi sono proprio gli esseri umani come loro, i cosiddetti fischietti bianchi, esploratori adulti ed esperti che non hanno più fatto ritorno e che hanno preso dimora nei vari strati dell’abisso diventandone i padroni.

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Proprio tra i fischietti bianchi facciamo la conoscenza di uno tra i personaggi più interessanti dell’intera serie, Bondold, il signore dell’aurora, personaggio luciferino consumato dall’ambizione e dalla sete di conoscenza, che concepisce se stesso come un demiurgo incaricato di una missione divina.

Nel lungometraggio Dawn Of The Deep Soul i protagonisti raggiungono l’Ido Front, una stazione di ricerca situata nella parte inferiore del quinto strato. Lo scopo principale dell’Ido Front è quello di essere un passaggio verso il sesto e penultimo strato, il suo centro, l’Altare del Confine Assoluto; esso funge da ascensore attraverso il Mare dei Cadaveri e può essere attivato solo dal suono del fischietto bianco di Bondold.

L’ambiente dell’Ido Front è caratterizzato da ghiaccio e neve sferzante, è un luogo che richiama volutamente il Cocito dantesco. La fredda base operativa di Bondold e i suoi seguaci, infatti, è l’inferno che i protagonisti dovranno affrontare per l’ultima discesa verso il fondo dell’Abisso.

La corruzione del mondo adulto

Padrone assoluto dell’Ido Front e detentore di poteri sovrumani conferitigli da anni di esperimenti condotti nell’Abisso e da potenti cimeli, Bondold è l’incarnazione di un mondo adulto e corrotto dalla sete di potere e conoscenza. Proprio nella figura di Bondold Made in Abyss si presenta come un mix riuscito tra Cuore di tenebra, romanzo di Joseph Conrad in cui la fragilità della legge morale umana è messa alla prova dallo sconfinato peso dell’infinito, e la Divina commedia di Dante, intesa come ricerca interiore per trovare luce e verità attraverso le tenebre della propria storia.

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Nonostante lo stile di disegno volutamente infantile, aspetto che rende ancor più straniante e affascinante l’opera, Made in Abyss è tutto fuorché una serie per bambini. Essa riprende le caratteristiche delle fiabe più truci per creare un racconto originale e crudele in cui la crescita dei personaggi, per potersi compiere, non può che misurarsi con le forze anti-cosmiche che dominano l’Abisso.

Lo scontro tra bambini e adulti – adulti che hanno perduto non solo l’umanità ma in primo luogo il loro essere genitoriale – è la cifra dell’intera serie. Riko e Reg, entrambi orfani, muovono i loro passi oltre il mondo superficiale e luminoso per scoprire la trama nascosta del mondo, cercando di affermare il loro desiderio di futuro nei confronti del mondo degli adulti, ormai più simili a mostri che a uomini e con l’unico scopo di prolungare con ogni mezzo il loro potere sul presente.

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Un commento

  1. GSimy 2 aprile 2024

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