La strategia di Xi tra partito ed esercito

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Dopo il defenestramento del ministro della Difesa, oltre a quello di almeno nove generali e diversi alti dirigenti dell’industria militare l’anno scorso, il PLA (Esercito Popolare di Liberazione), un tempo il kingmaker della politica cinese, viene nuovamente epurato.

Il presidente Xi Jinping ha promesso di “arricchire gli strumenti per punire i nuovi tipi di corruzione e la corruzione nascosta” e di rafforzare la supervisione dei quadri superiori.

In un discorso riportato dalla televisione di Stato cinese il 19 giugno, Xi ha affermato che “i quadri a tutti i livelli, specialmente i quadri superiori, devono mostrare unità e avere il coraggio di mettere da parte il loro prestigio e di esporre le loro mancanze. Devono riflettere profondamente su sé stessi… fare serie correzioni e risolvere i problemi alla radice del loro pensiero”.

Nel 2015, poco dopo essere salito al potere, Xi ha lanciato un’importante riforma del PLA, ristrutturandolo completamente per rafforzarne la capacità di combattimento. Il sistema di comando è stato appiattito e riorganizzato, dando più controllo al Partito. Il numero di regioni militari (che dividono il comando del PLA sulla Cina) è stato ridotto da sette a cinque con una gestione congiunta delle forze di terra, navali, aeree e missilistiche. Questo cambiamento mirava a spostare il concetto di operazioni dalla difesa prevalentemente terrestre a movimenti mobili e coordinati, potenziando così le capacità offensive aeree e navali.

Le unità sono state smantellate e riassemblate, con soldati, sottufficiali e ufficiali sparsi in diversi settori per rompere i legami di lealtà nella catena di comando e rafforzare la fiducia del PLA nei suoi vertici. Tuttavia, sembra che questa ristrutturazione non abbia funzionato in modo ideale.

Secondo alcune indiscrezioni, un’indagine avviata l’anno scorso dopo un incidente con un pallone di osservazione ha rilevato che gran parte dell’equipaggiamento dei razzi strategici non funzionava bene o non funzionava affatto. All’inizio del 2023, un pallone spia cinese è stato osservato fluttuare sopra una base militare statunitense, provocando un forte allarme in America per la possibilità di un attacco a sorpresa cinese. A causa di questo incidente, il Segretario di Stato americano Anthony Blinken annullò una visita programmata a Pechino. Inizialmente sottovalutando l’allarme, la Cina ha poi avviato un’indagine che forse ha portato al licenziamento del ministro degli Affari Esteri Qin Gang e del ministro della Difesa Li Shangfu.

La conferenza di tre giorni, conclusasi il 19 giugno, è stata la prima di questo tipo dal 2014, quando Xi tenne una conferenza di lavoro politico-militare a Gutian in occasione dell’anniversario dell’incontro del dicembre 1929 che consolidò il controllo di Mao sull’Armata Rossa, precursore del PLA. Il potere di Mao sull’Armata Rossa ha portato al suo controllo sul Partito nel decennio successivo. A differenza della sua controparte sovietica, il Partito Comunista Cinese (PCC) era principalmente un’emanazione dell’esercito. I sovietici presero il potere a Mosca e poi dovettero creare un esercito per combattere i lealisti della Csar. Il PCC ha fallito la sua insurrezione urbana e ha dovuto lottare per raggiungere il potere dalle campagne.

La conferenza del 2014 ha fornito il primo quadro per la riforma militare del 2015. In questo caso, ci sono somiglianze e differenze per ciò che riguarda i legami passati tra Partito e PLA. Durante la Rivoluzione culturale, il PLA è stato principalmente protetto dagli sconvolgimenti politici di Mao. Mentre la maggior parte dei funzionari civili è stata epurata e punita, l’esercito non lo è stato e per decenni è rimasto il kingmaker della politica cinese. Il capo dell’esercito, il maresciallo Ye Jianying, organizzò il colpo di Stato per arrestare la “Banda dei Quattro” radicale nel 1976, dopo la morte di Mao. Ciò ha spianato la strada al ritorno al potere di Deng e all’inizio delle riforme.

Riforma fallita?

La ristrutturazione del PLA del 2015 era in linea con i piani di alcuni generali riformatori. L’esercito ha rinunciato al suo vecchio potere politico in cambio di una trasformazione in un moderno apparato pronto a combattere. Il suo scopo era anche quello di modificare le relazioni tra il Partito e l’Esercito.

Xi è il presidente della Commissione centrale del PLA e il suo primo incarico pubblico è stato quello di assistente di Geng Biao, capo dell’intelligence militare e amico intimo di suo padre, Xi Zhongxun, allora ministro della Difesa.

La recente epurazione dimostra che la riforma non ha funzionato come previsto. Tuttavia, i licenziamenti dell’anno scorso e questa conferenza dimostrano il potere di Xi sulle forze armate. Entrambi sono stati condotti senza alcuna protesta pubblica.

Ciò potrebbe indicare che, per la prima volta nella storia della Repubblica Popolare Cinese, Xi è riuscito a mettere il Partito al comando dell’esercito, invertendo la dinamica storica.

Tuttavia, il PLA ha ancora compiti politici. Le responsabilità dei militari coprono anche l’intero territorio cinese, diviso in cinque aree che non coincidono con la geografia delle province esistenti, fornendo un ulteriore livello di coesione politica accanto all’amministrazione civile.

Inoltre, Xi è l’unico a sedere al vertice della commissione militare, del Partito e del governo civile, il che gli consente, in teoria, di mettere i militari contro il Partito o il Partito contro i militari, se necessario.

Sembra quindi emergere una nuova struttura di potere in cui Xi è l’unico perno che tiene insieme l’intera architettura.

È anche significativo che l’incontro sia avvenuto pochi giorni prima dell’apertura del plenum del Partito, a lungo rimandato, che si terrà a luglio. Si dice che il plenum sarà incentrato sulle riforme economiche, ma potrebbe avere un significato più ampio alla luce della conferenza dell’esercito.

L’estesa e brutale guerra in Ucraina, insieme alle crescenti tensioni regionali e a quelle con gli Stati Uniti, potrebbero essere state un campanello d’allarme per la Cina, indicando che un conflitto potrebbe non essere lontano e che Pechino dovrebbe essere preparata. Un conflitto potrebbe interrompere del tutto o in parte le esportazioni cinesi verso i Paesi del G7, che ora forniscono gran parte del surplus della Cina, e quindi avere un impatto sulla sua classe media in espansione. I combattimenti in Ucraina hanno anche mostrato la nuova importanza della guerra ibrida, con la propaganda, lo spionaggio e l’uso delle armi che fanno parte di un unico schema.

Il PLA non ha combattuto una guerra in 45 anni, dalla fine del conflitto con il Vietnam. Il nuovo ministro della Difesa, Dong Jun, proviene dalla Marina, l’unico ramo del PLA con una vasta esperienza attiva grazie alle sue missioni in tutto il mondo e ai compiti di pattugliamento nel Mar Cinese Meridionale.

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