Apparizioni mariane

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Dopo le nuove norme del Dicastero per la dottrina della fede in ordine a presunti fenomeni soprannaturali (17 maggio 2024; qui), fra giugno e luglio si sono succeduti quattro decreti riguardanti altrettante apparizioni mariane. Due di esse sono state approvate: la Madonna dello scoglio in Calabria (5 luglio) e le apparizioni a Fontanelle di Montichiari (Brescia, 8 luglio). Due sono state disapprovate: Madonna di Trevignano (Roma, 27 giugno) e la Signora di tutti i popoli (Amsterdam, 11 luglio).

L’insolito affollarsi delle decisioni prende avvio dal documento del Dicastero che innova in maniera significativa le procedure e gli intenti delle norme precedenti che Paolo VI aveva pubblicato nel 1978 e poi rese pubbliche nel 2012. La differenza di fondo è che, mentre le norme del 1978 erano volte a definire la soprannaturalità o meno dei fenomeni in discussione, le attuali giudicano circa la viabilità pastorale del culto mariano. Le prime verificavano circa la sostanza degli eventi, le attuali circa la convenienza del culto. Detto altrimenti, le prime miravano ai fatti, le seconde mirano ai frutti.

Le indicazioni attuali non escludono un giudizio di fondo, ma lo affidano all’eventuale decisione del papa, al tempo lungo della ricezione del culto, alle necessità pastorali suggerite dagli eventi e all’opportunità di studi e di perizie più approfonditi. Si abbassa la pretesa della decisione (si parla di Nihil obstat, di permesso), si facilita la decisione del vescovo e la tempestività degli indirizzi davanti all’improvviso emergere del culto e si vincola la decisione di quest’ultimo alla verifica del Dicastero. Se i frutti sono buoni, non si decide subito in ordine alla soprannaturalità degli eventi e si permette la devozione popolare invitando il vescovo a discernere via via gli eventi.

Le nuove norme

Rispetto alla forma binaria delle norme del 1978 (constat de supernaturalitate/constat de non supernaturalitate), il documento attuale prende atto della difficoltà di arrivare rapidamente a una conclusione (dal 1950 solo sei casi sono stati definiti) e, pur non rinunciando alla prospettiva di un giudizio definitivo, attua, fra il 2019 e il 2023, una revisione radicale, approvata da papa Francesco il 4 maggio e in vigore dal 19 maggio 2024).

In presenza di fenomeni che sembrano oltrepassare i limiti dell’esperienza quotidiana (apparizioni, visioni, locuzioni, fenomeni legati a immagini religiose…), si può arrivare a un Nihil obstat (nulla osta, permesso) quando vi siano segni di un’azione divina, non vi sia nulla che contrasti la fede e i costumi, quando i frutti siano buoni (anche se da purificare) e l’autorità ecclesiastica intenda utilizzare pastoralmente gli eventi.

Il Nihil obstat prevede una triplice gradazione: a) Prae oculis habeantur, e cioè l’invito a sorvegliare elementi di confusione o possibili rischi; b) Curatur; davanti a un fenomeno di ampia diffusione e in presenza di frutti spirituali positivi, ma con diversi e significativi elementi critici, il processo non va incoraggiato; d) Sub mandato: quando le criticità sono legate alla persona, alla famiglia o al gruppo di riferimento (interessi economici, comportamenti discutibili…), in un contesto ricco di elementi positivi, si può ricorrere a un delegato episcopale o pontificio per raggiungere un accordo ragionevole.

Quando però, pur in presenza di legittime istanze, le criticità e i rischi appaiono gravi, allora si ricorre al Proibetur et obstruatur. In questo caso il dicastero chiede al vescovo di dichiarare non consentito il fenomeno. Vi è, infine, come sesto e ultimo livello la Declaratio de non supernaturalitate, quando l’interessato (il veggente) dichiara di aver mentito o si accerta la falsificazione del fenomeno.

Le norme prevedono una fase istruttoria affidata al discernimento del vescovo interessato con l’aiuto di una commissione o di un delegato. A questa segue una fase valutativa circa la buona fama delle persone, l’ortodossia del messaggio, il carattere “non quotidiano” del fenomeno, i frutti di vita cristiana. In negativo, l’emergere di errori dottrinali, spirito settario, atti immorali, abusi di autorità e di coscienza. Infine, si prevede una fase conclusiva in cui il vescovo sottopone il suo parere, verificato col delegato e la commissione di indagine, al Dicastero (il votum), collocabile in una delle sei opportunità previste. Il dicastero vaticano provvede alla valutazione conclusiva indicando chiaramente, mediante un decreto, la natura dell’autorizzazione.

Trevignano: constat de non supernaturalitate

Il 6 marzo 2024 il vescovo Marco Salvi vieta ai fedeli di recarsi ai luoghi delle presunte apparizioni alla veggente, Gisella Cardia. Il giudizio negativo è confermato il 27 giugno dal Dicastero che vieta i pellegrinaggi e le celebrazioni.

Il fenomeno mariano inizia nel 2016 quando Gisella Cardia afferma di vedere la statua della Madonna, acquistata a Medjugorje, piangere lacrime umane. Girano poi voci di miracoli personali o di gruppo (la moltiplicazione degli gnocchi o delle pizze).

Alcuni degli “offerenti” ricorrono alla procura della Repubblica per somme di discutibile destinazione. Secondo un investigatore privato, il sangue trovato sulla statua non è sangue umano, e una precedente analisi aveva identificato il sangue con quello della veggente. Trevignano Romano è sul lago di Braccano, a 40 chilometri da Roma. Vi si radunavano il 3 di ogni mese fino a 6.000 persone (cf. qui).

Madonna dei popoli: no al culto

Le apparizioni rimontano a diversi anni fa in due periodi (1949-1959) e poi nel 1974, ad Amsterdam. La veggente si chiama Isje Johanna Peerdeman (1905-1996) che testimonia numerosi messaggi di Maria, pretendendo ai aver previsto la morte di Pio XII e di aver intuito le emergenze sociali della guerra. Si diffonde l’immagine di Maria collocata sul globo terreste con la dicitura “Madonna dei popoli”.

Il caso di Amsterdam è fra quelli più complessi perché, ad una prima valutazione negativa del 1956, è succeduta una richiesta per la venerazione. Nel 1974  è giunta la valutazione negativa del Dicastero vaticano, ma, nel 1996, la questione si riapre e, nel 2002, il vescovo locale parla di origine soprannaturale, mentre il suo successore nel 2020 conferma il giudizio negativo. Ora il Vaticano conferma la decisione di Paolo VI del 1974.

Il giudizio negativo è legato alla pretesa di un nuovo dogma e a evidenti deviazione di gruppi che si richiamano a quelle visioni. Il dogma che la veggente attribuisce alla richiesta di Maria e il titolo di “corredentrice” il cui riconoscimento è legato necessariamente al ritorno dello Spirito. A questo si aggiungono i deliri pseudo-mistici di Maria-Paule Giguère  (Canada 1921-2015), legata al culto della Madonna dei popoli, che parlava non di Trinità, ma di Quintinità (con Maria e lei stessa), ordinando un prete, subito nominato anche papa. La richiesta del nuovo dogma si è diffusa in diversi ambiti della vita ecclesiale e non sparirà facilmente.

Madonna dello scoglio

Il 5 luglio sono stati pubblicati i decreti del Dicastero romano e del vescovo locale, Francesco Oliva, che annunciano il nulla osta al culto della beata Vergine apparsa nel maggio del 1968 al diciottenne Cosimo Fragomeni nella collina nel territorio di Placanica, a 10 chilometri dal mar Ionio. Il territorio fa parte della città metropolitana di Reggio Calabria. Mentre lavorava nei campi, fr. Cosimo vide una grande luce in cui riconobbe Maria.

Il fenomeno si è ripetuto diverse volte e il veggente, divenuto terziario francescano, ha collocato una statua in marmo di Maria costruendovi poi una cappella in previsione di una chiesa più ampia e di un centro di spiritualità.

La prima pietra della costruzione è stata benedetta da Francesco nel 2013. Dal 2016 la chiesa è ufficialmente considerata santuario. Il vescovo ha detto: «Il riconoscimento della devozione della Madonna dello scoglio è per noi motivo di grande gioia e viva soddisfazione. Ormai tutti, anche i più scettici ed esitanti, possono guardare allo “scoglio” liberi di ogni sospetto, con la consapevolezza di essere davanti a un dono prezioso». I pellegrini sono chiamati alla ricerca della verità e alla conversione del loro cuore a Cristo.

Rosa Mistica di Montichiari

La veggente di Fontanelle di Montichiari (Brescia) si chiamava Pierina Gilli (1911-1991). Era perpetua e infermiera in ospedale. Ha condotto una vita molto semplice. I suoi fenomeni mistici sono apparsi nel 1947 e sono riapparsi nel 1966. La Madonna gli è apparsa con il titolo di “Rosa mistica” e “Madre della Chiesa”. Dal 1966 è iniziata la costruzione di un santuario su un luogo dove è scaturita una sorgente.

Il decreto che contiene il nulla osta per il culto è stato accolto con soddisfazione dal vescovo Pierantonio Tremolada. Porta la data dell’8 luglio. Il viaggio verso il nulla osta è stato lungo e tortuoso. Una prima valutazione critica rimonta al vescovo Giacinto Tredici nel 1947, posizione confermata da mons. Bruno foresti nel 1984. I suoi successori, Giulio Sanguineti e Luciano Monari, creano una nuova commissione diocesana che conclude riconoscendo la probità di Pierina Gilli. Nel 2019 Fontanelle è diventato santuario diocesano e una successiva commissione internazionale ha dato un giudizio positivo alle esperienze spirituali di Pierina Gilli. «I suoi scritti non contengono elementi teologici o morali contrari alla dottrina della Chiesa».

I frutti finora esperiti, secondo il vescovo Tremolada, «ci dicono di una valenza decisamente positiva dell’esperienza spirituale di Pierina, dei testi che ci ha consegnato e della devozione sorta a Fontanelle che si è propagata in numerosi paesi». I caratteri particolari delle apparizioni di Fontanelle sono il simbolo della rosa, il titolo di “Madre della Chiesa” e la preghiera per evitare la corruzione dei preti e dei consacrati. Esistono alcuni elementi ancora da chiarire come l’impedimento garantito da Maria a gravi e terribili castighi o l’insistenza sulle tre parole (preghiera, sacrificio, penitenza) che non necessariamente vanno pensate come dirette all’insieme dei credenti.

Fissando gli occhi a Cristo

Va ricordato che il nulla osta dei vescovi e della Santa Sede non significa il riconoscimento di soprannaturalità dei fenomeni, delle visioni e dei culti approvati. Questi ultimi sono permessi in funzione del sostegno da loro fornito alla vita spirituale dei credenti. È sempre valido quanto san Giovanni della Croce ha scritto ne La salita al monte Carmelo: «In darci, come ci ha dato, il suo Figlio, che è la sua Parola, e non ne ha un’altra, Dio ha detto tutto in una sola volta in questa sola Parola, e non ha più nulla da dire. […] Perciò chi ora volesse interrogare Dio o chiedergli qualche visione o rivelazione, non solo commetterebbe un’azione sciocca, ma farebbe anche un torto a Dio, non fissando gli occhi interamente su Cristo, senza desiderare qualche altra cosa o novità».

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