Al presidente della CEI card. Matteo Zuppi,
A tutti i vescovi della Conferenza Episcopale Italiana
L’unica rivoluzione valorosa e oggi indispensabile è la rivoluzione della Pace.
L’incremento generalizzato della produzione e della vendita delle armi, e di quelle nucleari in particolare, che riempiono gli arsenali dei singoli Stati mette in gioco il destino del mondo e dell’intera umanità. Oggi è improrogabile manifestare per la Pace a ogni costo fino alla pratica inevitabile della disobbedienza civile. Perché l’unico Vangelo che oggi si può annunciare è il Vangelo della Pace.
Oggi si è persa la speranza di poter migliorare la convivenza tra i popoli. Il furore bellicistico in atto su più fronti, unito alla irrefrenabile corsa agli armamenti, accresce il pericolo di una catastrofe atomica. L’intera comunità mondiale sembra aver smarrito la via del confronto e del dialogo nelle immancabili controversie tra Paesi e tra etnie e gruppi interni di una stessa nazione. Il peggioramento globale in termini di Pace e di sicurezza, dovuto al deterioramento dei rapporti internazionali tra vecchie e nuove potenze, ha contribuito ad accelerare la spesa militare stimolando una nuova corsa alle armi convenzionali e nucleari.
La spesa militare mondiale ha raggiunto nel 2023 la cifra di 2443 miliardi di dollari. Il commercio delle armi poi è scandaloso. L’Italia è al sesto posto tra i primi dieci esportatori. I nove Paesi che possiedo armi nucleari: USA, Russia, Regno Unito, Francia, Cina, India, Pakistan, Corea del Nord, Israele, dal 2019 al 2023 hanno aumentato le spese per armi atomiche del 34%. E l’Italia ha in progetto ulteriori ingentissime spese per costosissimi sistemi d’arma e aerei di morte.
Il problema delle armi di distruzione di massa è di estrema attualità e gravità, perché in concomitanza con il deterioramento delle relazioni geopolitiche, viene ad esse attribuito anche sul piano della deterrenza un ruolo sempre più importante. Infatti, i suddetti nove Paesi nucleari stanno perseguendo con determinazione il rafforzamento e la modernizzazione dei loro arsenali dispiegando nuovi sistemi d’arma sempre più letali capaci di utilizzo duale «convenzionale e nucleare». Un secondo piano di ammodernamento riguarda le circa centomila nuove bombe nucleari teleguidate presenti in cinque Paesi della NATO: Belgio, Olanda, Germania, Italia e Turchia.
In questa situazione complessa e gravissima i sentieri di una cultura e di una politica della Pace si fanno oltremodo stretti e impervi. Ma si devono ad ogni costo percorrere anche a costo di sacrifici supremi. In gioco è drammaticamente la sopravvivenza dello stesso pianeta terra, nonché di noi umani e delle nostre civiltà.
Una rivoluzione valorosa e oggi indispensabile è la rivoluzione della Pace.
La guerra è «absurdum a ratione, cioè pazzia pura», diceva papa Giovanni XXIII. È la pazzia infinita che vuole annientare noi umani. I morti delle guerre in Iraq, in Serbia, in Afghanistan combattute definendosi missioni di Pace o guerre preventive sono lì ad ammonirci dei crimini commessi in quelle guerre. I nostri soldati morti (già 400) e ammalati (quasi 8.000) in seguito alla inalazione dei proiettili all’uranio impoverito ci mostrano la indifferenza e il cinismo di chi li ha esposti a questo letale pericolo e quali numeri ancora maggiori sono quelli delle popolazioni colpite da quelle armi.
Ma abbiamo ancora Gesù e il suo Vangelo, costitutivamente è «Veniente» (cf. Gv 3,31); «Colui che viene sempre a togliere il peccato del mondo» (cf. Gv 1,29). Gesù è la luce Vera che splende nelle tenebre e le tenebre non possono vincerla mai (cf. Gv 1,29). Allora invadiamo tutte le strade del mondo e facciamo la Pace e pretendiamo la Pace anche a costo di una inevitabile «disobbedienza civile». Dobbiamo creare un movimento radicale di sensibilizzazione universale per la necessità improrogabile di fare la Pace.
Non possiamo lasciare solo questo anziano papa Francesco, che gira il mondo annunciando il Vangelo della Pace e inginocchiandosi chiede ai potenti che facciano la Pace. Soprattutto gli episcopati cristiani e la Chiesa e tutte le religioni più disparate devono annunciare l’unico valore della vita: la Pace, e se necessario pagarla con il sacrificio della propria persona.
Il messaggio definitivo che Gesù lascia ai suoi discepoli, e i discepoli di Gesù sono tutti gli esseri umani, perché «di Lui tutti noi siamo stirpe» (cf. At 17,28), è: «Amatevi gli uni gli altri come Io vi amo. Solo da questo riconosceranno che siete miei discepoli» (Gv 13,24). Inoltre: «Voi siete miei amici… e Io do la vita per gli amici» (Gv 15,14-15), «offrendovi l’esempio perché quello che Io ho fatto a voi, lo facciate anche voi a tutti gli umani» (Gv 13,15).
Sono i capitalisti, gli affaristi e i dominatori del mondo che vogliono la guerra.
Tutte le genti vogliono la Pace, ma è necessario che la pretendiamo ad ogni costo con tutta la passione del nostro essere facendo obiezione di coscienza di fronte a tutte le guerre e a tutte le armi e promuovendo la nonviolenza che è l’unica scelta per fare la Pace.
È necessario che i credenti nella vita facciano la «rivoluzione» della Pace.
24 settembre 2024
Raffaele Nogaro
(già vescovo di Caserta)
Carissimo Raffaele, è proprio come tu dici: tutte le genti vogliono la pace, ma pochi ” comandanti” e soci vogliono la guerra per le loro finalità di potere e di guadagno. Utilizzano le leggi per costringere persone inermi ad imbracciare le armi per ammazzare e farsi ammazzare. Sarebbe ora che questo obbrobrio sparisse dalla faccia della terra.
Che si chiamassero tutti i trafficanti di armi, di guerre e di violenze col loro nome: sub umani. Non strateghi, benefattori dell’umanità, grandi della storia…