Ermeneutica biblica

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I due docenti della Facoltà Teologica del Triveneto, Stefano Didonè e Stefano Romanello, mettono a disposizione del pubblico il materiale impiegato nel corso di specializzazione della Facoltà.

Un libro che nasce dall’insegnamento e destinato a essere uno strumento di aiuto per lo studio e l’approfondimento da parte degli studiosi di teologia e di sacra Scrittura in particolare. Non un “manuale”, ma un “percorso” di ermeneutica biblica, uno strumento di lavoro che tiene presente la letteratura esistente e gli sviluppi del dibattito attuale.

I due studiosi si sono divisi il compito a metà (Didonè, pp. 9-64; Romanello pp. 65-170), per concludere, infine, insieme la loro fatica nel capitolo conclusivo “Verso un’ermeneutica del compimento” (pp. 173-184).

Rivelazione ed ermeneutica

La fede cristiana professa la convinzione che Dio ha rivelato sé stesso e le verità che giovano alla salvezza in parole e opere, agli uomini (come destinatari) e come agli uomini, cioè alla maniera umana, con tutte le sfumature e le ricchezze del linguaggio umano. È una rivelazione trinitario-cristologica.

La rivelazione è at-testata nella sacra Scrittura, che va adeguatamente compresa con un profondo lavorio ermeneutico.

L’ermeneutica biblica è una regionalizzazione dell’ermeneutica generale e filosofica. Negli ultimi tempi si è previlegiata una tendenza alla lettura antropologica sintetica piuttosto che insistere sul metodo. Si deve, però, evitare un’interpretazione “teologica” che non tenga in adeguato conto l’attestazione scritturistica. Si sono venuti in tal modo a evidenziare una serie di metodi e di approcci all’interpretazione biblica. La pratica della lettura credente della Scrittura appartiene però alla pratica della fede tout court.

L’ermeneutica biblica si configura già come riflessione teologico-sistematica. Rispetto all’ermeneutica filosofica generale, l’ermeneutica biblica presenta un carattere del tutto singolare che dipende dalla “natura” del testo. La sacra Scrittura è, infatti, considerata un testo “ispirato” dallo Spirito Santo nella quale è consegnata/at-testata la verità di Dio che Dio ha voluto consegnare alle Sacre Lettere per la nostra salvezza (Dei Verbum 11).

La Bibbia ha la pretesa di raccontare una storia (o delle storie) dal punto di vista di Dio.

Gli autori del libro cercano di mettere in luce la dimensione generativa per la fede di una pluralità di storie che si compongono nell’unicità dell’historia salutis dell’umanità. «In questo senso la forza di progettazione dell’azione propria del mondo biblico si manifesta come rottura e apertura rispetto al mondo consueto. Raccontare una storia dal punto di vista di Dio – scrivono gli autori – significa scoprire le ricchezze (e incorrere nei rischi) dell’ermeneutica del testo, accogliendo le possibili “rotture” e “aperture” che l’incontro col testo comporta. Offrire degli strumenti per affrontare questa esperienza è ciò che questo libro intende offrire alle lettrici e ai lettori» p. 7).

Il “percorso”

Dopo un primo capitolo dedicato all’introduzione all’ermeneutica moderna e contemporanea, con l’annotazione del cammino dell’esegesi verso l’ermeneutica (e ritorno), il secondo è dedicato a ripercorre la storia da Dei Filius (1870) a Dei Verbum (1965). Il percorso prosegue con la Verbum Domini (2010) e con annotazioni sulla continuità e discontinuità dei vari documenti. Ci si domanda se si deve “trascendere” la lettera per arrivare al “senso spirituale”…

Il terzo capitolo è dedicato al tema: “Verità, linguaggio ed ermeneutica” e analizza lo sviluppo del paradigma narrativo in teologia.

Stefano Didonè conclude i suoi interventi con un’analisi della proposta ermeneutica di Christoph Theobald. Dal punto di partenza, si sottolinea il cammino verso un’ermeneutica relazionale con un’accentuazione escatologizzante che porta a riflettere sulla tendenza all’attualismo e sull’accentuazione “mistica”.

I capitoli approntati da Stefano Romanello si aprono con uno studio della proposta ermeneutica di Paul Ricoeur. A partire dalla linguistica, si riflette sui temi del rapporto tra scrittura e interpretazione, l’articolazione ermeneutica, l’immaginazione e l’identità narrativa e lo specifico dell’ermeneutica biblica.

Il capitolo sesto si sofferma sull’impulso dato dalla Dei Verbum all’esegesi cattolica. Si studiano il metodo storico-critico e le più recenti metodologie, annotando la svolta compiuta con DV 12 e il contributo offerto dal Documento L’interpretazione della Bibbia nella Chiesa (1993). Si valuta a fondo il metodo storico-critico – sempre imprescindibile nell’esegesi cattolica – con una valutazione su guadagni, limiti ed esigenze ulteriori.

Romanello annota come si stia andando verso prospettive sincroniche: la semiotica e la pragmatica.

Ai metodi sincronico-pragmatici (la lettura del testo come si presenta e lo studio degli effetti che esso intende operare nel lettore) sono dedicato i capitoli settimo e ottavo.

Il capitolo settimo analizza la narrativa. L’analisi narrativa studia i costitutivi del racconto, la trama, gli effetti ritmici e i salti temporali e, infine, i personaggi. Nell’approfondimento (dedicato allo studio personale dello studente) si illustrano la trama e i personaggi in Gv 4,1-42 (il brano dell’incontro di Gesù con la Samaritana).

Il capitolo ottavo è dedicato alla retorica. In esso si approfondisce la retorica “semitica”, o la stilistica letteraria. Si presentano una breve panoramica sulla retorica classica e alcuni lasciti nella modernità e, infine, un paragrafo dedicato al rapporto tra retorica classica ed epistolario paolino (di cui Romanello è un maestro indiscusso).

Alcune pagine di approfondimento sono incentrate sulla retorica di Rm 1,16–3,20).

Il capitolo conclusivo del libro, scritto a quattro mani, si concentra sull’itinerario intrapreso verso un’ermeneutica del compimento. Si studiano l’ermeneutica ricoeuriana e i suoi possibili sviluppi, la “lettura nello Spirito” nel Documento L’interpretazione della Bibbia nella Chiesa della PCB (1993), l’unità della Scrittura, il rapporto tra Scrittura e Tradizione della Chiesa.

Il volume sarà molto utile agli studenti e agli appassionati delle sacre Scritture, per una loro corretta e proficua ermeneutica.

Dedico queste brevi note alla grata memoria di mons. Antonio Pitta, presidente dell’Associazione Biblica Italiana e uno dei massimi paolinisti a livello internazionale, morto improvvisamente il 1° ottobre scorso. Il Signore gli doni di entrare nella pienezza della gioia e di contemplare il suo volto, tanto studiato e amato.

  • STEFANO DIDONÈ – STEFANO ROMANELLO, L’evento della Parola. Percorso di ermeneutica biblica (Sophia – Didachè – Percorsi 17), Edizioni Messaggero di Sant’Antonio – Facoltà Teologica del Triveneto, Padova 2024, pp. 192, € 26,00, ISBN 9788825058635.
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