Nella mattinata di oggi, 28 ottobre 2024, è morto all’età di 92 anni Franz Kamphaus – che fu vescovo di Limburg dal 1982 al 2007. Ricordandolo, il suo successore mons. G. Bätzing, attualmente anche presidente della Conferenza episcopale tedesca, ha detto che la «sua personalità carismatica mancherà alla Chiesa locale. Il vescovo Kamphaus ha lasciato ovunque in diocesi tracce significative, che vedo sovente e destano in me meraviglia. Esse sono testimonianza di profondità teologica, intelligenza, profonda fede e una grande passione per le persone».
Kamphaus fu un vescovo schierato dalla parte dei poveri e di coloro che venivano emarginati dal modello sociale della comunità umana in cui viviamo – e lo fu anche dopo il suo ritiro dalla guida della diocesi di Limburg, scegliendo di andare a vivere in un centro residenziale per persone con disabilità fisica e mentale.
Quando, a fine degli anni ’90 del XX secolo, papa Giovanni Paolo II e il card. Ratzinger costrinsero la Chiesa cattolica ad uscire dal sistema statale di consulenza per gravidanze conflittuali, Kamphaus fu l’unico vescovo che si oppose e mantenne i consultori della Caritas diocesana al suo interno. Questo fu possibile fino al 2002, data in cui Kamphaus fu convocato a Roma da papa Giovanni Paolo II disponendo anche per la diocesi di Limburg l’abbandono della consulenza nel quadro legislativo tedesco.
«Il vescovo Kamphaus agì in questo modo perché comprese il dilemma e la distretta delle donne, e voleva proteggere la vita non nata mantenendo il servizio di consulenza cattolica all’interno del quadro legislativo del paese. Il confronto con il Vaticano ha affinato la sua coscienza, e Kamphaus è riuscito a cogliere con un nuovo sguardo la situazione conflittuale in cui potevano trovarsi le donne» (G. Bätzing).
Come ogni vescovo della sua generazione, anche Kamphaus si è ritrovato coinvolto nella questione del modo in cui sono stati gestiti gli abusi sessuali dei chierici nella diocesi di Limburg. Chiese trasparenza e indagini approfondite anche per la Chiesa locale di cui era stato alla guida, riconoscendo nel 2019 che in un caso particolare egli stesso portava «una grave responsabilità e colpa» per non essere intervenuto personalmente con la decisione necessaria stante la gravità dei fatti.
Kamphaus ha non solo guidato la diocesi di Limburg nello spirito ecclesiale del Vaticano II, ma ha realizzato in essa quello stile sinodale che oggi papa Francesco chiede a tutta la Chiesa cattolica: «Quello che fa oggi papa Francesco, il vescovo Kamphaus lo aveva portato avanti nella diocesi di Limburg. In particolare, un modo sinodale di essere Chiesa e l’integrazione del ruolo dei laici nelle strutture pastorali e di guida della diocesi» (G. Bätzing).