L’Arcivescovo di Canterbury, Justin Welby, guida spirituale della Chiesa d’Inghilterra e della Comunione Anglicana mondiale, ha recentemente espresso una posizione più inclusiva sulle relazioni sessuali al di fuori del matrimonio e sulle unioni omosessuali. In un’intervista per il podcast The Rest is Politics, ha dichiarato che «tutta l’attività sessuale dovrebbe avvenire all’interno di una relazione stabile, sia essa eterosessuale o omosessuale». Questa affermazione rappresenta il punto di vista più chiaro finora espresso da Welby, e appare come una deviazione dalla tradizionale dottrina anglicana.
Le dichiarazioni arrivano in un momento delicato, poiché si avvicinano nuove discussioni tra i vescovi anglicani su temi legati alla sessualità, all’identità di genere e all’inclusione delle persone LGBTQI+ nella Chiesa d’Inghilterra, parte del progetto Living in Love and Faith. Questo progetto, già nel gennaio 2023, ha ufficializzato la benedizione delle coppie omosessuali attraverso preghiere specifiche, pur senza riconoscere tali unioni come matrimoni. Questa decisione, tuttavia, ha suscitato critiche da parte sia del settore evangelico che di quello liberale della chiesa, evidenziando le profonde divisioni interne alla Chiesa d’Inghilterra su questi temi.
A seguito di queste recenti dichiarazioni, alcuni leader evangelici anglicani e membri del Church of England Evangelical Council hanno chiesto le dimissioni di Welby, accusandolo di contraddire la dottrina ufficiale della Chiesa d’Inghilterra e dell’anglicanesimo. Secondo questi gruppi, la posizione dell’arcivescovo rappresenta una «deviazione devastante» dalla dottrina tradizionale della Chiesa anglicana, contraria anche alle posizioni delle maggiori confessioni cristiane mondiali.
Le posizioni più progressiste dell’Arcivescovo Welby rischiano di avere ripercussioni su tutta la Comunione Anglicana, specialmente tra le chiese anglicane di Africa, Asia e Sud America. Queste chiese, già critiche rispetto all’approccio liberale di parte dell’anglicanesimo occidentale, sostengono che una «separazione strutturale» sarebbe necessaria per marcare le differenze fondamentali nella lettura delle Scritture tra le loro comunità conservatrici e le posizioni più liberali della Chiesa d’Inghilterra.
Queste divisioni evidenziano una crescente tensione all’interno dell’anglicanesimo globale. Da una parte, alcuni leader sostengono che un’evoluzione teologica e pastorale sia necessaria per rispondere alle sfide della società contemporanea e favorire una maggiore inclusione. Dall’altra, comunità anglicane più conservatrici temono che tali cambiamenti possano minare l’autorità delle Scritture e la tradizione ecclesiale.
La spaccatura riflette non solo diverse interpretazioni dottrinali ma anche profonde differenze culturali e sociali, che potrebbero portare a un futuro ancora più frammentato per la Comunione Anglicana.